PEDAVENA L’emergenza Covid19 ha pesantemente colpito il sistema italiano, e più pesantemente ancora le strutture per anziani, più vulnerabili, perché accolgono persone molto fragili, per l’età o per la compresenza di molte patologie. In questa emergenza, la risposta del centro servizi per anziani Casa Padre Kolbe di Pedavena è stata l’applicazione di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale. Nessun familiare degli anziani accolti o visitatore ha più avuto accesso alla struttura se non per singoli casi, con l’accordo di Casa Kolbe e adeguate misure di sicurezza. Per 40 giorni Casa Kolbe non ha avuto evidenza di situazioni che potessero mettere in allarme. Contemporaneamente, scopo preventivo, Casa Kolbe ha programmato con l’ Ulss 1 l’esecuzione di tamponi a tutto il personale e a tutti gli anziani. In seguito, per la presenza della sintomatologia in alcuni anziani e il loro successivo invio al Pronto Soccorso, sono emersi casi di positività al Covid 19. A questo punto Casa Kolbe si è subito attivata, in collaborazione con l’Ulss 1, per effettuare i tamponi. In pochi giorni la sintomatologia compatibile con il Coronavirus si è allargata ad un più elevato numero di ospiti: Casa Kolbe li ha da subito messi in isolamento e trattati come possibili pazienti positivi al Coronavirus. Anche in considerazione del fatto che alcuni di loro erano stati in contatto con ospiti positivi in quel momento ricoverati in ospedale. Casa Kolbe ha messo in atto il piano di compartimentalizzazione della struttura come indicato dall’Ulss 1 Come in tutta Italia, anche Casa Kolbe ha fronteggiato difficoltà nel reperire dispositivi di protezione individuale e nell’eseguire tamponi. Per gestire in maniera corretta l’emergenza, in concertazione con la AUlss 1, Casa Kolbe ha trasferito 6 anziani con patologie più gravi all’ospedale specializzato Covid di Belluno. Undici anziani negativi al tampone sono stati accolti nel Padiglione Gaggia a Feltre per il tempo necessario per la sanificazione degli ambienti, per poi rientrare in struttura. Ora, a seguito delle nuove disposizioni regionali, la dotazione di mascherine e molti altri dispositivi di protezione individuale è aumentata e con essa la sicurezza di tutti in Casa Kolbe. Per coltivare il legame fondamentale dell’affetto, Casa Kolbe ha aiutato gli anziani a tenere i contatti con i famigliari con chiamate e videochiamate, compatibilmente con la situazione di emergenza. In ogni caso, è sempre stato costante e si mantiene lo scambio di informazioni per telefono tra Casa Kolbe e i familiari. E’ purtroppo ovvia la difficoltà quotidiana affrontata da tutto il personale nel sostenere una situazione così eccezionale di emergenza, con l’organico ridotto nel numero ma con un carico di lavoro nettamente incrementato. Per questo Casa Kolbe ci tiene a ringraziare ciascuno dei circa 130 dipendenti per la disponibilità e la dedizione dimostrate che vanno ben oltre il senso del dovere derivante dalla professione scelta. Casa Kolbe ha avviato una sanificazione degli ambienti con prodotti a base di perossido di idrogeno e sta completando il ciclo di tamponi del personale, mentre già da lunedì 13 sono disponibili gli esiti dei tamponi svolti su tutti gli ospiti.