CANALE D’AGORDO La minoranza consiliare del paese ripropone l’argomento casa, mai tanto importante come in questi anni di continuo spopolamento dei paesi di montagna. Gli studi sul calo della popolazione in montagna mettono correttamente in evidenza il ruolo del lavoro, viabilità, servizi, sicurezza del territorio, ma non si sente mai discutere il tema “casa”. Ed ecco che la minoranza canalina propone le sue ipotesi.
In montagna prevale nettamente la casa di proprietà, dunque è naturale pensare che tutti in genere possiedano una casa e che chi vuole continuare a vivere qui lo possa fare senza incontrare particolari ostacoli. La popolazione continua a diminuire, dunque le case non dovrebbero mancare; anzi, dovrebbero essercene in esubero rispetto agli abitanti. Le case non abitate ci sono, ma spesso bisognose di interventi di recupero e di adeguamento che non tutti, senza aiuto, possono permettersi. In località a vocazione turistica le vecchie case vengono acquistate e ristrutturate, ma in genere non dalla gente del posto. Vengono abitate per 2 -3 mesi all’ anno, cosa che non contribuisce né a rendere i paesi popolati, né a frenare lo spopolamento. La casa è considerata un problema essenzialmente privato, di cui Enti ed Istituzioni non sono tenuti ad occuparsi, dal momento che hanno già molto altro cui pensare.La gente, del resto, di solito non pensa di rivolgersi ad un ente pubblico per il problema casa, tranne ovviamente che per le pratiche edilizie. In località di montagna come la nostra non si suppone nemmeno che un ente pubblico possa in qualche modo farsi carico del problema.
L’opposizione di Canale d’Agordo riconosce che le difficoltà nell’ avere una casa sono una delle cause dello spopolamento, per cui è necessario ed urgente fare qualcosa. Le dichiarazioni recentemente rilasciate agli organi di informazione dai Sindaci di Canale e San Tomaso, la volontà di intervenire in qualche modo per incentivare la residenzialità, sono un segnale positivo, che va nella direzione auspicata dal gruppo di Giulia Fiocco che invita a “copiare” quanto altri comuni hanno portato avanti con esiti positivi come ad esempio il progetto del Comune di Sovramonte. Un progetto di incentivazione alla residenzialità, finanziato con fondi di confine, per venire incontro a chi voglia comprare, ristrutturare, riqualificare casa, con un finanziamento a fondo perduto fino al 40% per intervento. Altro esempio la collaborazione tra Comuni e A.T.E.R. (Azienda Territoriale per l’ Edilizia Residenziale) la cui finalità principale è far avere una casa a prezzo calmierato a chi ha difficoltà ad accedere ai prezzi di mercato. “Qui il Comune può svolgere un fondamentale ruolo di sensibilizzazione/informazione nei confronti dei cittadini” conclude la minoranza di Canale d’Agordo
foto copertina, Nico Tancon