OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
BELLUNO Non ci sono ancora sentenze. E nemmeno rinvii a giudizio, nel caso dei quattro componenti dell’Ufficio procedimenti disciplinari dell’Ulss 1. Secondo il procuratore Paolo Luca, Cristina Bortoluzzi e Tiziana Bortot vanno condannate a sei mesi per falso sulla data di rientro da una vacanza Thailandia (un giorno invece di un altro) del primario di Otorinolaringoiatria, Roberto Bianchini, all’inizio della pandemia di Covid-19. Mentre Antonella Fabbri e Raffaele Zanella devono essere mandati a processo per la stessa ipotesi di reato.Le difese Ghezze, Rasera Berna, Vianello e Mazzucco, invece, hanno chiesto l’assoluzione con formula piena. Se dovesse essere sentenziata dal giudice per le udienze preliminari Enrica Marson per Bortoluzzi e Bortot, che hanno scelto l’abbreviato, non avrebbe senso il rinvio a giudizio degli altri due. Diverso il discorso in caso di condanna o anche solo di assoluzione per insufficienza o contraddittorietà della prova. A quel punto, diventerebbe indispensabile dare la parola a un altro giudice. Marson ha rinviato al 20 maggio per repliche e sentenza…
L’unica a prendere la parola è stata Antonella Fabbri (foto), che ha reso dichiarazioni spontanee, ripercorrendo la vicenda ed escludendo di avere delle responsabilità sul piano penale e personale. Ha sempre lavorato con la massima onestà e precisione, semmai qualcun altro potrebbe non aver fatto altrettanto.La figlia di Mario, il giudice istruttore del processo sulla tragedia del Vajont, ha querelato per le ipotesi di reato di calunnia, abuso d’ufficio e frode processuale un maresciallo della Guardia di finanza