Un antico e privilegiato rapporto ieri ha legato il cavallo al Corpo Forestale dello Stato,e oggi al Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari.
BELLUNO Dopo il prolungato periodo di limitazioni il flusso turistico ha fatto registrare un notevole incremento anche nel territorio bellunese e i Carabinieri Forestali hanno innalzato la soglia di attenzione. Tra il 12 e il 18 agosto nel territorio di Cortina d’Ampezzo, agli ordinari controlli della locale Stazione Carabinieri forestale si è aggiunto il servizio ippomontato predisposto dal Comando Carabinieri Forestale Regione Veneto che ha visto impiegati cavalieri forestali su cavalli maremmani del Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno. I controlli a cavallo hanno interessato tutta la conca ampezzana per assicurare il rispetto della legalità nelle aree di maggior interesse naturalistico.
I compiti del servizio a cavallo dei Carabinieri forestali: sorveglianza in aree rurali e boschive talvolta di difficile accesso con i mezzi a motore, la conservazione della biodiversità genetica delle più importanti razze equine italiane. Alcuni Reparti Biodiversità, tra cui quello di Belluno costituiscono importanti centri di allevamento e selezione dove i puledri nascono, vengono allevati, selezionati ed addestrati con una doma tale da potere permettere l’impiego nel servizio. In questi Reparti si realizza l’intera filiera produttiva e di utilizzo garantendo la conservazione delle più importanti e pregiate razze equine autoctone in particolare le razze maremmana e murgese particolarmente vocate al servizio ippomontato. Oggi i Centri di selezione equestre dei Reparti Biodiversità garantiscono l’approvvigionamento di cavalli anche ad altri Reparti dell’Arma come il IV Reggimento a Cavallo Carabinieri di istanza a Roma Tor di quinto e quello dei Corazzieri.