BELLUNO Mancano pochi giorni alla conclusione dell’undicesima edizione de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano promosso dal Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano -, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Fino al 15 dicembre 2022 sarà possibile votare i propri luoghi più cari, che consideriamo speciali e che, per questo, vogliamo proteggere, valorizzare e far conoscere a sempre più persone. La classifica nazionale provvisoria dei luoghi più amati dagli italiani – consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it – registra continui cambi di posizione tra gli oltre 37.000 luoghi votati. La modalità di partecipazione al censimento è semplice e basta un clic sul sito www.iluoghidelcuore.it. Attualmente i luoghi della provincia di Belluno inseriti nel portale nazionale sono oltre 300, una mappatura unica e spontanea di siti dalle tipologie più varie: area naturale, chiesa, borgo, palazzo storico, archeologia industriale, villa, area urbana, area archeologica, castello, bosco, fiume/lago. A oggi il sito bellunese più votato è il Seminario Gregoriano di Belluno con le sue due biblioteche storiche, la Gregoriana e la Lolliniana, al cui interno si conservano alcuni pregevoli codici manoscritti, con 660 voti al momento della redazione di questo articolo (e al 144° posto nella classifica nazionale). Al secondo posto si colloca il Ponte della Vittoria di Belluno, che ha superato i 500 voti (178° posto nella classifica nazionale). A campata unica, è stato progettato nel 1923 dall’ingegnere Eugenio Miozzi (famoso per aver realizzato il Ponte della Libertà a Venezia) e inaugurato dal re Vittorio Emanuele III nel 1926. L’architetto Riccardo Alfarè si occupò invece della parte decorativa e degli elementi architettonici lavorati a martellina. Segue la Scuola elementare “Bambini del Vajont” di Longarone, con oltre 450 voti, costruita nel 1964, all’indomani della tragedia, su progetto di Costantino Dardi che, nel 1976 ne progettò anche l’ampliamento. Hanno superato i 300 voti: Villa Zuppani di Pasa di Sedico, di origine cinquecentesca e ampliata e abbellita nel Settecento; i resti del castello di S. Giorgio presso Soccher di Ponte nelle Alpi; la chiesetta di Sant’Antonio abate a Sottoguda; la Vena d’oro in comune di Ponte nelle Alpi, con le sue acque sorgive dalle proprietà terapeutiche e l’ex stabilimento che a fine Ottocento divenne un’importante stazione climatica d’elite. La candidatura della chiesetta di Sant’Antonio, posizionata circa a metà della gola dei Serrai di Sottoguda e fondata in epoca lontana con lo scopo di proteggere i viandanti che si fossero avventurati nella forra, idealmente completerebbe il lavoro di recupero dei Serrai di Sottoguda, duramente colpiti dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018 e che nel giro di poche settimane avevano raccolto migliaia di firme per quell’edizione dei Luoghi del cuore.
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