CANALE D’AGORDO A nome del comitato “Cittadini Per Il Territorio”, Giulia Fiocco con una lettera aperta comunica che è stato accolto il ricorso per la centralina idroelettrica sella Liera Alta a Canale.
La notizia è certa, abbiamo potuto infatti leggere la sentenza che ci è stata inviata dall’ avvocato Matteo Ceruti, del Foro di Rovigo, che ha seguito la causa. Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (Roma) ha accolto il ricorso presentato dai cittadini di Canale d’ Agordo: ha annullato pertanto la concessione dell’ acqua per la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico sul torrente Liera che la Provincia di Belluno aveva rilasciato alla Società Dolomiti Derivazioni S.r.l. nell’ ottobre del 2016. In estrema sintesi, il Tribunale ha accolto il principio in base al quale le valutazioni di carattere ambientale devono precedere e non seguire il rilascio della concessione. L’ idea del ricorso al TSAP, maturata tra fine 2016 e inizi 2017, si è concretizzata grazie alla collaborazione convinta di molte persone, singoli ed associazioni, che hanno supportato in vari modi, anche finanziariamente, l’ iniziativa del comitato “Cittadini per il territorio” di Canale d’ Agordo. Questo risultato, che abbiamo accolto con gioia e soddisfazione, è un’ ulteriore conferma di una nostra convinzione profonda: per qualcosa che vale bisogna impegnarsi sempre, con convinzione e coraggio, senza ripensamenti e senza mai rinunciare alla speranza di poter al fine raggiungere l’ obiettivo che ci si è posti. Qualcosa di buono ne verrà fuori, sicuramente. A tutte le persone che hanno creduto in questa iniziativa, che l’ hanno appoggiata in qualunque forma, va il nostro sincero grazie. Ai singoli cittadini, ai pescatori di Canale e più in generale del Bacino di pesca n. 5, a Mountain Wilderness e al Comitato bellunese Acqua Bene Comune le cui firme erano indispensabili per il ricorrere, alla signora Lucia Ruffato che si batte da anni in difesa dei torrenti, alla direzione del campeggio Lastei e ad altri. Speriamo davvero di non aver dimenticato nessuno…. A questo punto (tanto per smorzare un po’ la nostra gioia) è doveroso dire, come previsto dalla legge, che “I soccombenti hanno 45 giorni dall’avviso del 9 giugno scorso per proporre eventuale impugnazione alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione”. Noi tuttavia speriamo vivamente che la cosa finisca qui. Vedremo…