EMENDAMENTO DEL PD RIPROPONE LA GESTIONE ROMANA DELL’IDROELETTRICO. L’ASSESSORE BOTTACIN: “NUOVO VERGOGNOSO ATTACCO ALL’AUTONOMIA DEL TERRITORIO”
VENEZIA “Quello che per qualche ora sembrava uno scampato pericolo, dopo che eravamo riusciti a far stralciare la cancellazione della gestione dell’idroelettrico dal Disegno di legge di Bilancio statale, ora viene riproposto come emendamento alla Camera collegandolo a un altro Disegno di legge relativo alla Delegazione europea. Una cosa vergognosa”. Non usa mezzi termini l’assessore alla Specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin nel condannare questo nuovo tentativo di esproprio di una fondamentale partita per l’autonomia del territorio. “Lo aveva già annunciato l’onorevole Borghi del PD – sottolinea l’assessore -, dopo il ritiro di quell’emendamento sciagurato sull’idroelettrico, quando subito disse che lo avrebbero ripresentato perché la gestione dell’idroelettrico “deve essere centralizzata a Roma”. Per loro, a parole ma mai nei fatti sostenitori di facciata dell’autonomia, quindi la legge che regala le centrali idroelettriche alle Regione e milioni di euro alle Province che ospitano le centrali idroelettriche va abolita”. “Da tanti anni in prima persona come amministratore, ma anche il mio partito, la Lega, combattiamo questa battaglia sacrosanta perché i territori che vedono sfruttata la loro acqua abbiano i necessari ristori; purtroppo in questo percorso abbiamo sempre avuto la strenua opposizione piddina”. “Una cosa assurda se pensiamo alle dichiarazioni degli ultimi vent’anni dei vari esponenti locali del PD – conclude Bottacin -. Una cosa che evidenzia senza se e senza ma che il PD vuole togliere tutto dalle mani dei territori per portarlo a Roma. Annullando il risultato che la Lega aveva portato a casa. Su questo scandalo hanno già preso posizione l’associazione dei piccoli comuni e moltissime province dell’arco alpino. Incredibilmente non capisco invece come sia possibile che in una provincia come la nostra tutto taccia. La provincia che più di chiunque ha pagato il costo dell’idroelettrico anche in termini di vite umane con la tragedia del Vajont”.
CENTRALIZZAZIONE DELLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE. DE CARLO: “STRATEGIA CONTRO IL TERRITORIO CHE ANNULLA OGNI FORMA DI RAPPRESENTANZA”
ROMA “La proposta di centralizzazione delle concessioni idroelettriche avanzata dal Partito Democratico fa parte di una strategia contro il territorio che punta ad annullare ogni forma di rappresentanza e di autonomia”: il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo si scaglia contro la riproposizione alla Camera dell’emendamento per portare tutta la gestione della partita idroelettrica a Roma, dopo il ritiro della stessa proposta al Senato. “In un’ottica federalista e autonomista, mi sarei aspettato che le concessioni e soprattutto le risorse venissero assegnate alle province, e non centralizzate; ma d’altronde parliamo di quel Partito Democratico che con la legge Delrio ha voluto uccidere le province, spogliandole di risorse e rappresentanza territoriale. Vorrei sapere anche cosa ne pensano i sostenitori bellunesi del PD e di Enrico Borghi, che ha rilanciato la questione e che quando è venuto nella nostra provincia ha sempre trovato molti “supporter” ad accoglierlo”, spiega De Carlo. “Evidentemente, il federalismo è valido solo quando governano loro: oggi che la maggior parte delle regioni è governata dal centrodestra, così come lo sarebbe la nazione se tornassimo al voto, cercano di accentrare le risorse nel governo dove siedono. Evidentemente non basta che in questo periodo di emergenza le opposizioni costantemente e responsabilmente autorizzino gli scostamenti di bilancio, come non basta tagliare fuori le regioni dal confronto sull’utilizzo dei fondi europei del Recovery Fund: vogliono centralizzare tutto, in un’ottica pesantemente anti-autonomista”. “Questo è l’ennesimo tassello in questa strategia di annullamento della rappresentanza territoriale che vede il Partito Democratico in linea con gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle, simbolo per eccellenza dell’anti-politica, del populismo, del centralismo e dell’assistenzialismo”, conclude De Carlo. “Fratelli d’Italia si opporrà in tutti i modi a questa ennesima umiliazione per i territori, soprattutto quelli montani come Belluno dove questa decisione avrà le ricadute più pesanti e che quotidianamente lotta contro lo sfruttamento delle sue risorse naturali”.
IDROELETTRICO, BOND (FI): «IL TENTATIVO DI ROMANIZZARE LE GRANDI CONCESSIONI È SCANDALOSO. MI OPPORRÒ SENZA SE E SENZA MA»
ROMA «Chi vuole riproporre la centralizzazione della gestione idroelettrica fa il male della montagna. Il tentativo di espropriare i territori delle loro ricchezze, in questo caso l’acqua, è vergognoso e mi vedrà sempre contrario». Così il deputato di Forza Italia Dario Bond, alla luce di un emendamento Pd alla legge di bilancio, che allunga le scadenze delle grandi concessioni e le riporta in capo allo Stato. «Quella dell’acqua è una battaglia sacrosanta del territorio, che ha sempre visto depredate le sue ricchezze, fin dai tempi della Sade, e che paga da decenni la presenza di centrali e dighe impattanti, senza mai aver goduto particolari benefici. Da bellunese non posso che condannare il tentativo del Pd, e tornare a proporre una gestione territoriale delle grandi concessioni idroelettriche. Ancora una volta, però, questa maggioranza a parole dice di voler aiutare i territori, ma poi nei fatti condanna la montagna, come sta facendo per la chiusura degli impianti di risalita, che mette il cappio attorno al collo alle località sciistiche».
CENTRALIZZAZIONE DELLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE «IL GOVERNO PUNISCE LA MONTAGNA»
BELLUNO «Si è capito che questo governo ce l’ha con le regioni e con i territori periferici. Dopo il silenzio sull’autonomia, dopo i tentativi di riportare a Roma le competenze sulla sanità, ora spunta un emendamento alla Camera per chiedere la centralizzazione delle concessioni idroelettriche. È il chiaro segnale che si vuole punire i territori montani, dato che è soprattutto lì che viene sfruttato il suolo e l’acqua per la produzione energetica»: il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti critica duramente la proposta che ostacolerebbe la regionalizzazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche. «Da sempre, chiediamo che le concessioni, una volta scadute, passino alla Provincia di Belluno: – ricorda il presidente Andrea Bona – ora, stando a quello che leggiamo dalla stampa, non solo si vuole prorogare quelle già scadute, ma si vuole centralizzare a Roma il tutto, triplicando anche il limite minimo della potenza. Tutto questo con la partecipazione di un partito che appena nel 2013 ha visto il suo premier Enrico Letta salire a Longarone per i 50 anni della tragedia del Vajont, simbolo anche dell’ipersfruttamento idroelettrico e del territorio al solo scopo di trarre profitto, e affermare la necessità di autonomia di questi territori. D’altronde, è lo stesso partito del senatore Gianclaudio Bressa, che già ha provato la mossa della centralizzazione con un emendamento alla legge di bilancio, dichiarato inammissibile dalla Commissione Bilancio; un provvedimento che comunque non sarebbe andato a toccare la terra dove ha scelto di andare a prendere voti, il Sud Tirolo». «In pratica, – continua Bona – si vuole depredare di ulteriori risorse la montagna; dicano chiaramente che i nostri cittadini devono continuare a vedere sfruttato e consumato il proprio territorio solo per il guadagno altrui, che i montanari non hanno diritti, ma solo doveri. Noi non ci stiamo, e lanciamo un appello a tutti i parlamentari affinché blocchino questo nuovo scempio. Ci rivolgiamo però soprattutto ai bellunesi vicini al governo, il Ministro Federico D’Incà e il deputato Roger De Menech: non bastano i pochi soldi del Fondo per la montagna, o i Fondi dei Comuni Confinanti; serve dare ai bellunesi la possibilità di gestire le risorse che il territorio offre, prima fra queste l’acqua».