Il recovery: una presa in carico a 360 gradi, che tiene conto degli aspetti sia psicologici che sociali e ambientali con l’obiettivo di rendere consapevole la persona coinvolta dei suoi punti di forza e che partecipi attivamente alle scelte per la propria guarigione, che può anche essere totale.
AGORDO Nel marzo 2011 il centro diurno psichiatrico di Agordo accoglieva i primi ospiti in via Dozza 22 presso il Polifunzionale 2. Per festeggiare i 10 anni di attività, Società Nuova ha organizzato un convegno “Il Recovery dalla malattia mentale: una vita degna di essere vissuta”, una giornata celebrativa, ma anche a forte valenza formativa, con focus sul tema del Recovery quale percorso di recupero dalla malattia mentale partendo dalla persona. All’incontro erano presenti il sindaco di Agordo Roberto Chissalè, il dottor Francesco Matarrese, responsabile dell’Unità Operativa Psichiatrica di Agordo e la presidente dell’Aitsam di Belluno Paola Agostini che hanno sottolineato l’importanza di strutture intermedie quali il Centro Diurno che diventa ancor più determinante in tempi caratterizzati dalla carenza di personale psichiatrico con la conseguente chiusura di Servizi dedicati. Il dottor Dario Lamonaca, psichiatra psicoterapeuta ha guidato gli operatori del settore, utenti del Centro e familiari, attraverso la storia e l’applicazione del recovery in ambito psichiatrico. Toccante la testimonianza di un’esperta, un interessante e dinamico dialogo con la dottoressa Silvia Lina Merlin, il proprio personale percorso di recupero dalla malattia mentale. “In questi primi dieci anni di attività – ha dichiarato il presidente di Società Nuova Federico Bristot – il Centro La Rondine è cresciuto, sia dal punto di vista del numero di utenti accolti sia rispetto alle professionalità acquisite, diventando un vero e proprio punto di riferimento per gli utenti e i familiari”