VENEZIA “Secondo una recente inchiesta risulta che sulle Dolomiti bellunesi nel 45% dei casi le chiamate di soccorso vengono classificate come “codice bianco”. Solo nel 2021 il 38% degli stranieri e il 24% degli italiani soccorsi non hanno saldato il proprio debito lasciando un buco nelle casse dell’ULSS 1 rispettivamente di 53 e di 43mila euro. Ma il problema riguarda anche altre aree, come le Prealpi trevigiane, dove la pratica del parapendio e una serie di comportamenti irresponsabili comportano ripetuti interventi di uomini e mezzi di soccorso”. Ad approfondire il tema con una apposita interrogazione è il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni. L’esponente dem ricorda che “i costi sono ragguardevoli perché comportano il dispiegamento di uomini e mezzi, tra i quali l’elisoccorso che ha un costo molto elevato, calcolato a 90 euro al minuto. Il mancato introito delle compartecipazioni che spetta pagare a chi viene soccorso, provoca dunque un danno non solo economico ma di tenuta di questo servizio di essenziale importanza”. Da qui la richiesta di Zanoni all’assessora alla sanità, di fornire relativamente alle province di Belluno e di Treviso, per gli anni dal 2020 ad oggi, le stime esatte dell’insolvenza per interventi del Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto effettuati su chiamata dell’utente al 118. E, accanto a questo, se si stia provvedendo al recupero delle insolvenze e con quali esiti.
- Codice bianco: nulla di urgente, previsto anche il pagamento del ticket di 25,00€;