Mario si è visto rimborsare dal Comune di Sedico la somma di 6,80 euro in seguito ad una contestazione per la multa comminatagli a Candaten al rilevamento della velocità con autovelox, che alcuni giorni fa è balzato agli onori delle cronache per il cumulo di sanzioni. “Ho fatto richiesta di rimborso delle spese per una questione di principio – dice Mario – Alla fine la mia richiesta è stata esaudita ma vorrei sapere quanto tempo ha perso la pubblica amministrazione per archiviare questa pratica”. Crea un precedente Mario, infatti la sua contestazione non fa riferimento alla velocità e relativa sanzione, ma al rimborso delle spese che il Comune di Sedico (Ufficio di Polizia Locale) ha messo in conto non valutando la circolare del Ministero dell’Interno che fa riferimento alla notifica delle sanzioni via Pec (posta elettronica certificata che ha il valore di una raccomandata).
QUESTA PARTE DELLA LETTERA INVIATA ALLA POLIZIA LOCALE.
Il sottoscritto…proprietario e conducente dell’autoveicolo…con riferimento al verbale…per violazione dell’art. 142/2-7 del codice della strada poiché circolava alla velocità di 92 km/h lungo la S.R. 203 direzione Peron, ove vige il limite di 90 km/h PREMESSO che il verbale è stato notificato tramite servizio postale in data 16/05/2018, che il giorno dopo è stato effettuato il versamento di euro 45,80, dei quali euro 28,70 per sanzione pecuniaria ed euro 17,10 per spese, che il sottoscritto è possessore della casella di posta elettronica certificata inserita nei pubblici elenchi liberamente consultabili e cheai sensi del Decreto Interministeriale 18 dicembre 2017 (G.U. n. 12 del 16/01/2018) e successive circolari l’amministrazione competente è obbligata all’invio delle notifiche tramite posta certificata, previa consultazione dei pubblici elenchi ricavabile senza credenziali di accesso dal sito inipec.gov.it. CHIEDE Il rimborso della somma di euro 17,10 indebitamente richiesta per spese di notifica in quanto l’ufficio di Polizia Locale era obbligato alla preventiva consultazione degli elenchi, all’acquisizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata ed al successivo invio tramite pec del verbale di accertamento secondo le modalità contenute nel decreto e nella circolare di cui sopra, senza aggravio di spese a carico del soggetto che riceve il verbale. LA POLIZIA LOCALE HA RISPOSTO Puntuale la risposta della Polizia Locale che ha confermato l’accoglimento della richiesta. Di qui l’avvio del procedimento di rimborso della cifra di 6.80 euro pari alle spese postali,restano a carico del destinatario dell’atto le spese di procedimento pari a 10.30 euro.