Ricorrono oggi ma con date che vanno dal 1514 al 1892
La prima settimana di maggio che si avvia a conclusione è caratterizzata, fra l’altro, da un triplice anniversario di dedicazione di chiese: quella di Bes in comune di Belluno (1514), di Fortogna in comune di Longarone (1862) e di Spert d’Alpago (1892). Della parrocchiale di San Martino di Bes ci siamo già occupati diffusamente sicché in questa sede ci limiteremo a riproporre un passaggio dello storico prof. Flavio Vizzuti, tratto dal suo libro: “Le chiese della parrocchia di Bes. Documenti di storia e d’arte” edito a cura della Parrocchia: “… sotto la mensa dell’altar maggiore, in una scodellina di vetro verde, è stato rinvenuto l’atto della consacrazione avvenuta il 4 maggio 1514 da parte di monsignor Marco Saraco, arcivescovo titolare di Arpasia (Asia Minore) il quale concesse 40 giorni di indulgenza”. Per quanto riguarda San Floriano di Spert, Infodolomiti scrive: “La storia del primitivo edificio inizia il 6 dicembre 1723 quando viene chiesta al vescovo Valerio Rota l’autorizzazione per costruire una chiesa, al posto della preesistente edicola, per evitare agli abitanti del luogo di recarsi fino a Farra d’Alpago per partecipare alle celebrazioni. Il 10 novembre 1728 il piccolo edificio, intitolato a Floriano, santo protettore contro gli incendi, risulta terminato in ogni dettaglio e verrà poi ricostruito nel 1870, divenendo parrocchiale l’11 gennaio 1948. Merita sicuramente attenzione il bel Crocifisso collocato a sinistra dell’arco trionfale e scolpito nel primo Settecento da un anonimo ma elegante artista”. Wikipedia precisa che la chiesa fu consacrata nel 1892 a San Floriano; la parrocchia, tuttavia, fu fondata solo nel 1948” aggiungendo: “Il campanile è abbellito da una merlatura di tipo ghibellino e dalla cella campanaria si aprono quattro bifore con balaustre”. Infine il sito galprealpidolomiti richiama il fatto che “La storia del primitivo edificio affonda documentatamente le sue radici al 6 dicembre 1723 quando Giovanni Zoppè e Paolin Spert, deputati della Regola, si rivolgono al vescovo Valerio Rota chiedendo l’autorizzazione per costruire una chiesa – al posto della preesistente edicola viatoria – al fine di evitare agli abitanti del luogo (63 persone) il disagio di recarsi fino a Farra per partecipare alle sacre funzioni. Ottenuto il permesso, i regolieri subito costituiscono l’indispensabile dote (28 dicembre ’23); il 10 novembre 1728 il piccolo edificio risulta terminato in ogni dettaglio e fornito della necessaria suppellettile acquistata a Venezia dai frazionisti là residenti per motivi di lavoro. In tale data l’autorità diocesana concede licenza di benedire il luogo di culto che verrà successivamente ricostruito (1870), divenendo parrocchiale l’11 gennaio 1948”. All’attenzione del visitatore – aggiunge per quanto riguarda le opere d’arte – si addita il Crocifisso collocato a sinistra dell’arco trionfale. La scultura lignea policromata – di indubbio significato estetico – presenta il Cristo ancora vivo, con il capo dolorosamente riverso all’indietro, nell’atto di esalare l’ultimo respiro. Concludiamo con Fortogna. Wikipedia specifica che “La prima chiesa di cui si hanno notizie risale al secolo XV, e la prima notizia certa su questa risale all’anno 1547, quando il vice pievano della Pieve di Castellavazzo cita fra le cappelle sotto la sua supervisione la “ecclesiam Sancti Martini de Fortunea”. La chiesa, consacrata a San Martino, doveva trovarsi leggermente al di fuori dell’abitato di Fortogna, e doveva presentare, esternamente, un singolo campanile. Al suo interno c’erano tre dipinti, e si potevano trovare, almeno fino al 1600, due altari, uno dei quali distrutto per ordine del vescovo Alvise Lollino. Dopo un lungo periodo caratterizzato da alterni rapporti con Castellavazzo, vi fu un notevole aumento della popolazione, e la vecchia chiesa non bastava più a soddisfare le esigenze dei cittadini. Così, nel 1845, viene presa la decisione di costruirne una del tutto nuova, ma posta al centro del paese. L’architetto incaricato della progettazione e costruzione è Giuseppe Segusini, uno tra i più importanti costruttori di chiese di tutto l’Ottocento, e nell’anno 1861 la costruzione è terminata. La struttura si presenta sobria, e caratterizzata da linee pure, neoclassiche”. NELLA FOTO (Franco Guerci): La chiesa di San Martino di Fortogna in comune di Longarone.