TAIBON Quello che restava della Biblioteca ieri è stato caricato sul camion comunale per essere poi smaltito all’econcentro. La fine della Biblioteca è iniziata con la malattia e la successiva scomparsa del maestro Mario Diluviani che con tanta passione l’aveva fondata e provvedeva quotidianamente a tenerla in ordine, così come l’archivio Don Tamis. Quest’ultimo ha trovato collocazione nei locali dell’Unione Montana con la supervisione di Patrizio De Ventura che già segue con attenzione la Biblioteca del Circolo Culturale Agordino ad Agordo.
“La decisione di smantellare la Biblioteca -spiega il sindaco Silvia Tormen – è stata presa ancora alcuni anni quando abbiamo ragionato su quale sede dare all’associazione Dolomiti Concept Lab che oggi occupa quei locali, una stanza è stata invece riservata all’associazione Pettirosso Agordino”.
Quali le motivazioni che hanno portato alla chiusura della Biblioteca?
“Con la malattia e la scomparsa di Mario Diluviani la Biblioteca non è più stata aperta, per questo l’archivio Tamis è stato trasferito ad Agordo. Nei primi anni di mandato mai nessuno mi ha chiesto di poter accedere alla Biblioteca, nessuno si è inoltre mai interessato ad una sua possibile gestione, se non ultimamente ma a decisioni ormai prese”.
Quindi tutto il materiale che era all’interno è finito all’ecocentro?
“Molti libri sono stati portati alle scuole elementari del paese. Inoltre ci siamo affidati ad un’archivista, Martina Strazzabosco, esperta del settore al centro Studi Bellunese. Ha analizzato lo stato dei materiale e abbiamo convenuto che non c’era più il senso e la logica di tenere aperta una Biblioteca “povera” mentre ad Agordo quella esistente più sviluppata, soddisfa tutte le esigenze con un’ampia offerta. La Dolomiti Concept Lab è una struttura moderna che interessa i giovani di tutto l’Agordino e apre pertanto alle nuove generazioni. Un’attività diversa dalla Biblioteca, un’alternativa in più”.
Quindi una scelta politica?
“Una scelta politica certo, ma anche perché la Biblioteca non interessava nessuno. I libri e il materiale portato al macero sono stati selezionati dall’archivista che ci ha presentato un’approfondita relazione”.