BELLUNO. Nella notte del 14 marzo, verso le ore 01.00, una “volante” della Questura, durante la normale perlustrazione del territorio, procedeva al controllo di una Fiat Panda sospetta nei pressi del piazzale A.B.V.S. (zona Palasport); infatti presentava delle piccole scritte nelle portiere laterali di una carrozzeria in provincia di Trento e tale dettaglio destava la curiosità dei poliziotti. Dal terminale interforze emergeva che l’autovettura è di proprietà di una carrozzeria di Castel Ivano (TN) e vi era una querela da parte del proprietario dell’attività, del settembre 2019, nella quale la parte lesa ne denunciava l’appropriazione indebita da parte del guidatore straniero di anni 53. A tal proposito si constatava che il cittadino straniero a fine giugno 2019 si era reso responsabile di un incidente autonomo e aveva richiesto l’intervento del soccorso stradale della carrozzeria; successivamente richiedeva la riparazione alla stessa società del suo mezzo, prendendo a noleggio un’auto sostitutiva, la Fiat Panda. Da agosto, una volta riparata la sua auto, il titolare della concessionaria lo contattava più volte al fine di riconsegnargli l’auto riparata e con la restituzione dell’auto di cortesia. Dopo svariate settimane di irreperibilità della persona residente nella “conca bellunese”, la parte lesa sporgeva l’atto di querela dando avvio alla ricerca dell’auto da parte delle forze dell’ordine. Gli agenti dell’UPGSP procedevano alla denuncia, in stato di libertà, per il reato di cui all’art. 646 del codice penale (appropriazione indebita) nei confronti del reo per aver tratto profitto, appropriandosi dell’autovettura di terze persone, della quale ne ha avuto il possesso iniziale in modo lecito. Ora l’indagato rischia la pena della reclusione da 2 a 5 anni e una multa da € 1.000 a 3.000. Il veicolo è stato sequestrato e successivamente riconsegnato all’avente diritto che ora potrà revocarne la perdita di possesso.