VENEZIA “La vicenda legata ad una missiva dello scorso ottobre, con la quale il Comandante dei Carabinieri Forestali di Bassano del Grappa chiedeva ai 17 sindaci dei Comuni del Nordest della provincia di Vicenza di fornire il quadro delle ordinanze e dei regolamenti comunali riguardanti il divieto di combustione all’aperto di residui vegetali, ha rivelato una situazione a dir poco anacronistica. Di fatto, emerge un contesto di applicazione a macchia di leopardo dei divieti regionali di combustione all’aperto che rende vane le misure di contrasto all’inquinamento atmosferico. Ma l’inquinamento non conosce i confini amministrativi dei Comuni. E impone una regia regionale in grado di uniformare le disposizioni su tutto il territorio veneto”. A dirlo il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che sulla questione ha presentato un’interrogazione rivolta agli assessori all’ambiente e alla sanità. “Il Comandante dei Carabinieri Forestali del bassanese – conclude Zanoni – richiama alle normative in vigore e ad una collaborazione fattiva sul fronte del contrasto all’inquinamento. Tutto questo anche per ovviare alle procedure di infrazione che l’Unione Europea intraprende verso l’Italia alla luce dei costanti e ripetuti superamenti dei valori limite rilevati rispetto alle emissioni in atmosfera di polveri sottili ed agenti inquinanti. Ma, a fronte di questo quadro di applicazioni frammentato, come pensa di intervenire la Giunta regionale? L’emergenza è sotto gli occhi di tutti: ci troviamo infatti in piena allerta da polveri sottili e serve un impegno vero da parte della Regione. Non deroghe o, peggio, le passerelle di Zaia che va ad accendere i Panevin”.
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