245° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA. UN ANNO E MEZZO DI ATTIVITÀ AL SERVIZIO DEL PAESE IN CIFRE.
PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Sono 70.838 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 3.938 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 646 interventi ispettivi. Sono stati riscontrati 1.330 reati fiscali. Il 54,7% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. Sono 1.682 i responsabili denunciati, 18 dei quali finiti in manette. Ammontano a 915 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 1,1 miliardi di euro le proposte di sequestro avanzate. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie eseguiti nei confronti dei responsabili di frodi fiscali sono pari a 95,4 milioni di euro. Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 220, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni. Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 941 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 275 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 570 datori di lavoro per aver impiegato 3.542 lavoratori in “nero” o irregolari. Ammontano complessivamente a 306 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 332 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 84 tonnellate. Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 609 con 183 violazioni rilevate; sono, invece, 7 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto. I 422 interventi a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al sequestro di circa 41,5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 44 mezzi aerei, navali e terrestri. Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 2.129 controlli.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese. È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019. Ai 1.695 interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 233 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 70 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 746 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 1,2 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 544. Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 72,3 milioni di euro, a carico di 223 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per 500 mila di euro. I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 25% e al 84%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 17,4 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 233 milioni di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 256, di cui 7 tratte in arresto. Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF. In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.TR
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 13.781 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.). In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello. Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 647 soggetti; ammonta, invece, a 118,6 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 4,5 e 7,2 milioni di euro circa. Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di 107 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc. Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali. Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti 5.265 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 104 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 208 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, 18 delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 310 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 51,8 milioni di euro. Sul fronte della prevenzione, i reparti del Veneto hanno approfondito 2.150 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 679 sottoposte a più approfondite indagini, 9 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo. Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio. In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti. Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini terrestri e marittimi sono stati, infatti, eseguiti 2.404 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 26,6 milioni euro e hanno condotto all’accertamento di 929 violazioni nonché al sequestro di somme pari a circa 1,1 milioni di euro, di cui circa 678 mila euro milioni di euro per violazioni di carattere penale e circa 420 mila euro per violazioni amministrative. Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a oltre 13,6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti per 135 milioni di euro. Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le insidiose condotte basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In tale comparto operativo sono stati denunciati 13 soggetti, 3 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 200 mila di euro. In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 1.163 interventi e svolto 278 deleghe dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati circa 16 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. 2 sono stati, infine, i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per la commercializzazione on line della merce contraffatta.T
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare. Con riferimento al peculiare contesto lagunare il Corpo, attraverso la Componente Aeronavale, ha assicurato complessivamente 890 interventi di Polizia Demaniale, Marittima, Ittica, Doganale e Ambientale che hanno consentito di verbalizzare 1.295 soggetti, di cui 133 denunciati e 5 arrestati. Trasversalmente, i Reparti Aeronavali hanno inoltre garantito ulteriori 540 interventi ai fini delle imposte dirette e indirette e degli altri tributi locali, delle accise, del controllo economico del territorio, del sommerso di lavoro e dei finanziamenti al fondo europeo per la Politica Comune della Pesca. Nel comparto della lotta al traffico degli stupefacenti, ammontano a quasi 27,35 quintali le sostanze illecite sequestrate dai Reparti del Veneto tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: 1,36 quintali tra hashish e marijuana, 23,64 quintali di cocaina e circa 3 di altre droghe. 184 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 17 i mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati. Sul fronte dell’immigrazione clandestina, risultano fermati e segnalati alle Questure 73 cittadini stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno
LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Nel corso del 2018 e dei primi 5 mesi del 2019, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) – composto da militari altamente specializzati e di unità cinofile da soccorso – con il costante supporto del comparto aereo del Corpo, sono stati 259 ed hanno permesso di portare in salvo 256 persone.
L COMANDANTE INTERREGIONALE PER L’ITALIA NORD ORIENTALE, GENERALE DI CORPO D’ARMATA BRUNO BURATTI, HA PROCEDUTO ALLA CONSEGNA DI ALCUNE RICOMPENSE DI ORDINE MORALE PER LODEVOLE COMPORTAMENTO IN SERVIZIO.
QUELLA ODIERNA E’ SOLO UNA SELEZIONE DELLE RICOMPENSE TRIBUTATE, ESPRESSIVE DELLE MOLTEPLICI PROIEZIONI OPERATIVE DEL CORPO, DEI TANTI FINANZIERI DEL NORD EST ITALIANO CHE, OPERANDO QUOTIDIANAMENTE IN CONTESTI ANCHE DIFFICILI E DELICATI, SI DISTINGUONO IN ATTI ALTAMENTE MERITORI, CONSEGUENDO RISULTATI OPERATIVI DI ECCEZIONALE RILIEVO.
ENCOMIO SOLENNE TEN .COL. MASSIMO SALEMI, LGT. ALESSANDRO DI PALO, M.A. IVAN ROLLO BRIG. C. QS SALVATORE CARPONA.
“MILITARI APPARTENENTI AD UN NUCLEO DI POLIZIA ECONOMICO FINANZIARIA, HANNO SVILUPPATO COMPLESSE INDAGINI DI POLIZIA GIUDIZIARIA NEI CONFRONTI DI UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CAMORRISTICA RADICATA IN PROVINCIA DI VENEZIA, DEDITA AL COMPIMENTO DI GRAVISSIMI DELITTI E AL REIMPIEGO DI INGENTI DISPONIBILITÀ FINANZIARIE. NEL SERVIZIO SONO STATE TRATTE IN ARRESTO 50 PERSONE PER IL REATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO, SONO STATI SOTTOPOSTI A MISURE DI SICUREZZA PERSONALE ALTRI 11 SODALI; SONO STATI SEQUESTRATI BENI E DISPONIBILITA’ FINANZIARIE PER UN VALORE DI 10 MILIONI DI EURO.
24 giugno 2019 Caserma Tommaso Mocenigo, Venezia Cenni storici e notizie sulla cerimonia
Le origini della Guardia di Finanza risalgono al 1° ottobre 1774, allorché venne costituita la “Legione Truppe Leggere”, per volere del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III. Si trattò del primo esempio in Italia di un Corpo speciale, istituito ed ordinato appositamente per il servizio di vigilanza finanziaria sui confini e per la difesa militare degli stessi. Compiuta l’Unità d’Italia, nel 1862, unificando i diversi Corpi di finanza degli Stati preunitari, alcuni dei quali gloriosamente distintisi nelle lotte risorgimentali, venne istituito il “Corpo delle Guardie Doganali”, al quale venne affidato il compito primario di vigilanza doganale, nonché quello eventuale di concorso, in tempo di guerra, alla difesa dello stato. Nel 1881 il Corpo delle Guardie Doganali assunse la denominazione di “Corpo della Regia Guardia di Finanza” con la funzione di “impedire, reprimere e denunciare il contrabbando e qualsiasi contravvenzione e trasgressione alle leggi ed ai regolamenti di finanza”, di tutelare gli interessi dell’amministrazione finanziaria, come pure di concorrere alla difesa dell’ordine e della sicurezza pubblica. Alla Regia Guardia di Finanza, inserita tra le Forze militari di guerra dello stato, venne attribuito l’ulteriore compito di formare, in caso di mobilitazione, compagnie e battaglioni per concorrere alle operazioni belliche. Nel 1907, venne esteso al Corpo l’uso delle stellette a cinque punte, quale segno distintivo della militarità. Il Corpo partecipò, con onore, a tutte le campagne militari coloniali, ai due conflitti mondiali e alla guerra di liberazione nazionale, meritando 21 ricompense alla bandiera di guerra, concessa nel 1911 per statuire la sua totale integrazione tra le forze armate dello stato. Con particolare riferimento al primo conflitto mondiale, la Guardia di Finanza prese parte alle operazioni belliche con un contingente mobilitato di circa 12.000 uomini. Ripartiti su 18 battaglioni dislocati lungo tutto il confine Nord-Orientale dal mese di maggio del 1915, i finanzieri furono quasi sempre impegnati in prima linea e coinvolti direttamente nei combattimenti, tanto che 2.400 di loro non hanno fatto ritorno e più di 3.100 sono stati feriti o mutilati. Per la partecipazione a numerose operazioni di soccorso alle popolazioni in occasione di gravi calamità naturali ed altre meritorie attività, la bandiera è stata insignita di ulteriori 39 ricompense al valor civile. Il primo riferimento all’attuale ordinamento del Corpo si ha con la promulgazione della legge 367 del 1906 con la quale, alla Regia Guardia di Finanza, oltre allo status “militare”, venne attribuita una struttura ordinativa completa ed un centro di comando unico, subordinato soltanto al vertice politico, in grado di assicurare una coerenza d’azione alle molteplici attività d’istituto svolte in tutto il regno. Nel 1923 nacque la “polizia tributaria investigativa”, come contingente specializzato della Regia Guardia di Finanza. Nel giro di pochi anni vennero radicalmente trasformati il naviglio, il parco automobilistico e l’organizzazione delle telecomunicazioni. Vennero istituiti il servizio statistico, dotato di un centro meccanografico, il servizio aereo ed il servizio cinofili. Nel 1959 venne stabilito l’impianto generale del Corpo, con la fissazione dei compiti istituzionali, successivamente adeguati da specifici provvedimenti settoriali, attributivi di determinate ed ulteriori competenze. In una società in continua trasformazione, la Guardia di Finanza ha saputo evolversi in funzione delle esigenze istituzionali e della variazione degli scenari nazionali ed internazionali, per fronteggiare efficacemente le varie forme di criminalità. Dopo l’entrata in vigore dei decreti legislativi del 2001, che ne hanno definito il “processo di riforma”, quello che celebra oggi il 245° Anniversario di fondazione è un moderno ed efficiente Corpo di polizia ad ordinamento militare di oltre 60.000 effettivi tra uomini e donne, che vede sempre più affermato il proprio ruolo, in Italia e all’estero, di polizia economico-finanziaria a competenza generale ai fini della prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in danno del bilancio dell’Unione Europea, dello Stato, delle regioni e degli enti locali. In attuazione delle previsioni normative recate dalla legge 3 giugno 2010 n. 79, la Guardia di Finanza vede al proprio vertice un Comandante Generale proveniente dai ranghi del Corpo. Parte integrante delle Forze armate e della Forza pubblica, la Guardia di Finanza svolge la propria missione istituzionale operando, in sintesi, lungo tre principali linee d’azione: la lotta all’elusione e all’evasione fiscale; il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e la tutela del mercato dei beni e dei servizi; la tutela del mercato dei capitali ed il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo, soprattutto sotto il profilo patrimoniale. Costante l’impegno in ogni altro settore operativo, in un’ottica sempre volta alla tutela della collettività e della competitività del nostro Paese. Il Corpo assicura, altresì, attraverso la sua componente aeronavale, l’attività di prevenzione e repressione dei traffici illeciti perpetrati via mare, secondo l’esclusivo ruolo di “polizia del mare”, che le è riconosciuto a livello normativo. La sorveglianza e la difesa dei confini nazionali e dell’Unione Europea sono attuate in un ambiente decisamente particolare, quale quello del bacino del Mediterraneo, caratterizzato da molteplici opportunità di sviluppo, di tipo non solo economico, ma al tempo stesso foriero di potenziali rischi. La Guardia di Finanza si pone come uno degli attori istituzionali più qualificati per cogliere le opportunità e, al contempo, difendere gli interessi nazionali e comunitari da possibili minacce, in stretta sinergia con le altre Istituzioni a ciò preposte. La storia testimonia come nel Mar Mediterraneo si siano da sempre incrociate civiltà, che hanno dato vita a scambi economici ed interazioni di popoli con culture e religioni diverse. Nei recenti decenni il concetto stesso di Mediterraneo è mutato, estendendo i propri confini ben oltre Gibilterra e Suez. Si parla oggi, più correttamente, di “Mediterraneo Allargato”, ovvero di quell’area geografica che si estende virtualmente dalla Mauritania all’Afghanistan, includendo altresì il Mar Nero. Sebbene molti dei Paesi compresi in tali confini allargati non si affaccino direttamente sul mare, gli interessi nazionali ed internazionali di tali Stati incidono, come per un effetto domino, sull’intero bacino del Mediterraneo. La stabilità del Mediterraneo è oggi profondamente messa a rischio da problemi di “sicurezza in senso stretto”, quali terrorismo e traffici illeciti, in particolar modo di stupefacenti e armi, nonché problematiche “sociali” derivanti da squilibri demografici, immigrazione irregolare, diritti umani e sfavorevoli condizioni economiche. Non si tratta di aspetti distinti e separati fra loro, bensì di questioni globali e sempre più spesso interconnesse. Al fine di garantirne la massima efficacia, tale ultimo contesto operativo vede un rapido e costante ammodernamento dei mezzi aerei e navali, aratterizzato dall’acquisizione di imbarcazioni ed aeromobili di ultima generazione, dotati di moderne e sofisticate tecnologie, come i nuovi pattugliatori multiruolo. Il ruolo di “polizia del mare” è stato di recente normativamente rafforzato dalla D.Lgs. 19 agosto 2016, n.177, a seguito del quale la Guardia di Finanza ha acquisito funzioni esclusive nell’ambito del comparto di specialità della “Sicurezza del mare” in relazione ai compiti di polizia, attribuiti dallo stesso decreto e dalla legislazione vigente. Merita, inoltre, di essere ricordato, che il Corpo è costantemente impegnato nelle missioni militari e di polizia all’estero ed ha attualmente un proprio contingente di personale dislocato in Albania. Il Corpo può avvalersi, inoltre, di ufficiali di collegamento ed esperti presso le rappresentanze diplomatiche stabilmente presenti in 20 stati esteri. I militari oggi schierati rappresentano, simbolicamente, tutti i finanzieri che, diuturnamente, operano nell’area di competenza del Comando Interregionale dell’Italia Nord Orientale, una vasta circoscrizione di servizio che comprende il Veneto, il Friuli Venezia Giulia ed il Trentino Alto Adige. Il Reggimento di Formazione, oggi schierato davanti a voi su 2 Battaglioni, contempla le diverse componenti che animano l’attuale struttura operativa del Corpo, nell’Italia nord orientale. In particolare, dalla vostra sinistra, sono schierati: il 1° Battaglione, al comando di un Ufficiale superiore del Comando Provinciale di Venezia, composto dalla 1^ e dalla 2^ Compagnia di formazione, ciascuna formata da 2 Plotoni di finanzieri del contingente ordinario che operano presso i Nuclei di polizia economico finanziaria, i Gruppi, le Compagnie e le Tenenze, reparti del Corpo deputati al controllo del territorio ai fini della sicurezza economico finanziaria ed alle investigazioni più penetranti nei confronti delle multiformi manifestazioni illecite della criminalità organizzata nell’economia. il 2° Battaglione, al comando di un Ufficiale superiore del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia, articolato: sulla 3^ Compagnia, costituita da 2 Plotoni di finanzieri del contingente di mare che animano le funzioni di polizia del mare nelle Stazioni Navali e nelle Sezioni Operative Navali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; la 4^ Compagnia, formata da: 1 Plotone di finanzieri Anti Terrorismo e Pronto Impiego che costituiscono la componente specializzata per il controllo del territorio ed il concorso con le altre forze di polizia nel mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica;
1 Plotone di finanzieri del Soccorso Alpino, del servizio areo della Guardia di Finanza del Triveneto, sommozzatori e unità cinofile, nelle loro tre specialità antidroga, per la ricerca di valuta e anticontrabbando, che rappresentano le principali componenti specialistiche di cui il Corpo è dotato per l’assolvimento dei propri compiti istituzionali in ogni contesto operativo e situazione ambientale. Alle spalle del Reggimento di formazione, lungo la banchina prospicente al Bacino di San Marco, sono ormeggiate quattro unità navali di classi diverse, in dotazione alla componente costiera del servizio navale ed un pattugliatore veloce che assicura la vigilanza per l’interdizione in alto mare. In particolare, a partire dalla vostra destra, potete riconoscere: il pattugliatore veloce “Brigadiere Greco” della classe “Di Bartolo”, che svolge missioni di pattugliamento e ricerca in alto mare, nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dei traffici illeciti condotte solitamente in contesti di cooperazione internazionale. l’unità navale ha una lunghezza di 37 mt, una velocità massima di 35 nodi e un equipaggio composto da 22 militari. un guardacoste litoraneo classe “Buratti”, in servizio nei reparti navali della componente regionale, impiegato in missioni di sorveglianza ai limiti delle acque territoriali, a difesa dei confini marittimi nazionali e dell’unione europea. l’unità navale ha una lunghezza di 22 mt, una velocità massima di 32 nodi e un equipaggio composto da 12 militari. la prima vedetta velocissima multiruolo della classe “V.7000”, entrata in servizio proprio in questi giorni, destinata ad operare sino a 24 miglia dalla costa in diversificate missioni di polizia del mare e di prevenzione e repressione dei traffici illeciti, grazie alle elevatissime prestazioni in termini di velocità, comfort di navigazione ed i più evoluti sistemi elettronici di scoperta e di comunicazione. la vedetta ha una lunghezza di 19 mt, una velocità superiore a 54 nodi e un equipaggio composto da 5 militari.
una vedetta velocissima classe “V.5000” impiegata nelle acque territoriali in missioni di sorveglianza ovvero di intercettazione rapida di obiettivi navali. l’unità navale ha una lunghezza di 17 mt, una velocità massima superiore a 52 nodi ed un equipaggio composto da 5 militari.
una vedetta costiera classe “V.2000” in dotazione ai reparti navali costieri ed impiegata nel controllo del territorio marittimo, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in mare. l’unità navale ha una lunghezza di 13 mt, una velocità massima di 45 nodi e un equipaggio composto da 4 militari.
INTERVENTO DEL COMANDANTE INTERREGIONALE DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE DELLA GUARDIA DI FINANZA Gen. C.A. Bruno Buratti;
AUTORITÀ CIVILI E MILITARI, GENTILI OSPITI, A NOME DI TUTTI I FINANZIERI DEL VENETO, RIVOLGO LORO IL PIÙ CORDIALE BENVENUTO E UN SINCERO RINGRAZIAMENTO PER L’ATTENZIONE CHE AVETE INTESO RISERVARE ALLA GUARDIA DI FINANZA PER LA RICORRENZA DEL SUO 245° ANNIVERSARIO, PRESSO LA STORICA SEDE DEL REPARTO OPERATIVO AERONAVALE, NELLA SUGGESTIVA CORNICE DEL BACINO DI SAN MARCO. RIVOLGO UN DEFERENTE OMAGGIO AL GONFALONE DELLA CITTÀ DI VENEZIA, DECORATO DI MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE ED A QUELLI DELLA REGIONE VENETO E DELLA PROVINCIA DI VENEZIA, NONCHÉ AI MEDAGLIERI E LABARI DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D’ARMA. SALUTO IL SOTTOSEGRETARIO ALLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO, ON. FRANCO MANZATO ED I SENATORI DELLA REPUBBLICA OGGI QUI PRESENTI. SALUTO IL PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA, IL RAPPRESENTANTE DELLA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA, IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE ED IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VENEZIA ED I DIRIGENTI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI DELLE ALTRE SEDI DEL TRIVENETO PRESENTI, IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE GIURISDIZIONALE, IL PROCURATORE REGIONALE PRESSO LA SEZIONE GIURISDIZIONALE ED IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO DELLA CORTE DEI CONTI PER IL VENETO E L’AVVOCATO DISTRETTUALE DELLO STATO DI VENEZIA. ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA ORDINARIA, MILITARE E CONTABILE SONO GRATO PER IL SAPIENTE ED EFFICACE RUOLO DI INDIRIZZO DELLA NOSTRA AZIONE E PER LA COSTANTE, IMPRESCINDIBILE VICINANZA SEMPRE MANIFESTATA AL CORPO IN OGNI CIRCOSTANZA. SALUTO E RINGRAZIO I PREFETTI DELLE PROVINCE DEL VENETO, NONCHÉ QUELLI DEL TRENTINO ALTO ADIGE E DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA, CHE SEMPRE CI SONO VICINI NELLA LORO FUNZIONE DI GUIDA E COORDINAMENTO SUL TERRITORIO. SALUTO I VICEPRESIDENTI DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO E L’ASSESSORE AL BILANCIO DEL COMUNE DI VENEZIA, ENTI SEMPRE DISPONIBILI NEL FORNIRCI SUPPORTO E SOSTEGNO NELLA QUOTIDIANA ATTIVITÀ DI SERVIZIO. SALUTO IL COMANDANTE DELLE FORZE OPERATIVE NORD DELL’ESERCITO ITALIANO, IL COMANDANTE DELL’ISTITUTO DI STUDI MILITARI MARITTIMI DELLA MARINA MILITARE, IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI VENEZIA ED I RAPPRESENTANTI DELLE FORZE ARMATE, DELL’ARMA DEI CARABINIERI, DELLA POLIZIA DI STATO, DEI VIGILI DEL FUOCO E DELLA POLIZIA MUNICIPALE QUI PRESENTI, CHE RINGRAZIO PER IL CLIMA DI STIMA, FIDUCIA E COSTRUTTIVA COLLABORAZIONE OPERATIVA CHE DA SEMPRE ANIMA I NOSTRI RAPPORTI AI VARI LIVELLI, IN UN FATTIVO E COSTRUTTIVO CLIMA DI SQUADRA, A TUTELA DELLA LEGALITÀ. SONO ALTRESÌ SINCERAMENTE GRATO AI VERTICI DELLE AGENZIE FISCALI, NONCHÉ AI RAPPRESENTANTI DEGLI ORDINI PROFESSIONALI, DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, DEL MONDO ECONOMICO E FINANZIARIO A PARTIRE DAL DIRETTORE DELLA BANCA D’ITALIA E A QUANTI ALTRI, NEL RISPETTO DELLE RECIPROCHE PREROGATIVE, COSTRUTTIVAMENTE COLLABORANO CON IL CORPO. UN SALUTO AFFETTUOSO GIUNGA AI DELEGATI DELLA NOSTRA RAPPRESENTANZA MILITARE NONCHÉ ALL’ASSOCIAZIONE FINANZIERI D’ITALIA, CUSTODE DELLA NOSTRA STORIA, DEI NOSTRI VALORI E DEI NOSTRI IDEALI. SALUTO I RAPPRESENTANTI DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE, RINGRAZIANDOLI PER LA PROFESSIONALITÀ E L’ATTENZIONE SEMPRE DIMOSTRATA NEL SEGUIRE IL NOSTRO LAVORO. UN DEFERENTE PENSIERO RIVOLGO ALLE FIAMME GIALLE CADUTE IN GUERRA E IN PACE, AGLI INVALIDI ED AI DECORATI CHE HANNO SERVITO L’ITALIA CON ONORE E CORAGGIO. CONSENTITEMI, INFINE, DI RISERVARE UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE ALLE NOSTRE FAMIGLIE CHE, QUOTIDIANAMENTE, IN SILENZIO, CI SOSTENGONO, CONDIVIDENDO CON NOI ANSIE, DIFFICOLTÀ, FATICHE E PERICOLI. LA SCELTA, IN LINEA CON LA TRADIZIONE, DI CELEBRARE QUI L’ODIERNA RICORRENZA CI CONSENTE DI RINNOVARE I SENTIMENTI DI GRATITUDINE E DI ORGOGLIO NEI CONFRONTI DELLA NOSTRA COMPONENTE AERONAVALE CHE IN QUESTA SEDE, SIGNIFICAMENTE INTITOLATA AL DOGE TOMMASO MOCENIGO A TESTIMONIANZA DEI FORTI LEGAMI TRA VENEZIA E LA GUARDIA DI FINANZA, OPERA SIN DAL 1851 A SERVIZIO E PRESIDIO DELLA CITTA’ E DELL’AREA LAGUNARE. IL PANORAMA CHE ORA SI APRE AL NOSTRO SGUARDO ABBRACCIA ANCHE LA PUNTA DELLA DOGANA, DOVE I NOSTRI FINANZIERI HANNO ASSICURATO SINO AL SECOLO SCORSO LO SVOLGIMENTO DEI CONTROLLI SULLE MERCI IN INGRESSO, FINALIZZATI AL CORRETTO ASSOLVIMENTO DEI DIRITTI DOGANALI. LA TRADIZIONALE VOCAZIONE DEL CORPO NEL PRESIDIO DEI CONFINI E NEL CONTRASTO DEI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE SI È ADATTATA ED EVOLUTA NEL TEMPO, ARRICCHENDOSI PROGRESSIVAMENTE DI NUOVE ED IMPEGNATIVE ATTRIBUZIONI, SINO AL CONFERIMENTO DEL RUOLO ISTITUZIONALE DI UNICA “POLIZIA DEL MARE”, RICONOSCIMENTO TANGIBILE DELLE TRADIZIONI MARINARESCHE E DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI CHE LE DONNE E GLI UOMINI DEL COMPARTO AERONAVALE METTONO DIUTURNAMENTE IN CAMPO, ATTRAVERSO: L’ESPLETAMENTO DEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA E DI CONTROLLO DEL TERRITORIO SUL MARE E NELLO SPAZIO AEREO SOVRASTANTE, CON LA DIREZIONE E IL COORDINAMENTO DELL’AUTORITÀ DI PUBBLICA SICUREZZA A LIVELLO PROVINCIALE; IL CONTRASTO AI FENOMENI ILLECITI PERPETRATI VIA MARE; LA SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE MARITTIME, ANCHE AI FINI DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. PER ASSOLVERE QUESTI ACCRESCIUTI E SEMPRE PIÙ IMPEGNATIVI COMPITI OPERATIVI, È INDISPENSABILE UN’AZIONE CORALE E FORTEMENTE SINERGICA TRA I MEZZI AERONAVALI ED I COMANDI TERRITORIALI. È CIÒ CHE AVVIENE QUOTIDIANAMENTE, NEL PIÙ AMPIO QUADRO DELLE ATTRIBUZIONI CONFERITE ALLA GUARDIA DI FINANZA QUALE POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA, A PRESIDIO DEGLI INTERESSI NAZIONALI E DELL’UNIONE EUROPEA E DELLE LIBERTÀ ECONOMICHE COSTITUZIONALMENTE GARANTITE. MA COSA SIGNIFICA OGGI TUTELARE LA LEGALITÀ IN CAMPO ECONOMICO E FINANZIARIO? VIVIAMO IN UN MONDO GLOBALIZZATO, DOVE GLI SCENARI DELL’ECONOMIA EVOLVONO RAPIDAMENTE, CON INNEGABILI RIFLESSI SUL PIANO DELLE OPPORTUNITÀ, MA ANCHE DEI RISCHI. ED È SUI RISCHI E SULLE PATOLOGIE CHE SIAMO CHIAMATI AD INTERVENIRE CON DECISIONE. L’ECONOMIA ILLEGALE ASSUME FORME E CARATTERI ESTREMAMENTE DIVERSIFICATI, MUTEVOLI E PERVASIVI, CHE IMPONGONO DI ADEGUARE PRONTAMENTE IL DISPOSITIVO DI CONTRASTO. IN TALE OTTICA, LE ENERGIE SONO PRIORITARIAMENTE ORIENTATE VERSO I FENOMENI MAGGIORMENTE LESIVI PER IL BILANCIO DELLO STATO E, PIù IN GENERALE, PER LA TENUTA DEL SISTEMA ECONOMICO. A PARTIRE DALL’Evasione FISCALE internazionale, CHE SI CARATTERIZZA PER UN SEMPRE PIù FREQUENTE RICORSO ALL’UTILIZZO DI SCHEMI SOCIETARI DI DIRITTO ESTERO, ALLO SCOPO DI CONSEGUIRE INDEBITI RISPARMI D’IMPOSTA. ANCORA TROPPO ELEVATA è la presenza di soggetti titolari di attività commerciali e professionali che non presentano alcuna dichiarazione o che abbattono l’imponibile con costi gonfiati o inesistenti. ALTRA EMERGENZA è COSTITUITA DALLE C.D. FRODI “CAROSELLO”, VERA E PROPRIA PIAGA SOCIALE, E DALLE RILEVANTISSIME frodi ALLE ACCISE E ALL’IVA, CONNESSE ALLA ILLECITA COMMERCIALIZZAZIONE DI CARBURANTI, OLI MINERALI E ALCOLI DI PROVENIENZA ESTERA. FENOMENI SEMPRE PRESENTI NEL PANORAMA NAZIONALE SONO LE FRODI AL BILANCIO PUBBLICO, CON RILEVANTI CASI DI DANNO ERARIALE, NONCHé LE infiltrazioni DELLA cRIMINALITà ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO, CHE LE OPERAZIONI DEI MESI SCORSI, DENOMINATE “AT LAST” E “CAMALEONTE”, HANNO DIMOSTRATO, CON INEQUIVOCA EVIDENZA, RIGUARDARE ANCHE IL VENETO – O MEGLIO, IL TRIVENETO – DISVELANDO UNA REALTà TANTO ALLARMANTE E RADICATA NEL TESSUTO ECONOMICO E SOCIALE, QUANTO TROPPO A LUNGO IN PASSATO SOTTOVALUTATA. RITENGO ALTRESì NECESSARIO EVIDENZIARE LA MASSICCIA penetrazione nell’economia di SOGGETTI stranieri, I QUALI HANNO PER LARGA PARTE STRUTTURATO IL LORO AGIRE IN SPREGIO ALLE REGOLE CHE TUTELANO LA LIBERA CONCORRENZA ED IL CORRETTO SVOLGERSI DEI RAPPORTI ECONOMICI. è SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI COME IL TESSUTO SOCIALE E COMMERCIALE DEI NOSTRI CENTRI STORICI STIA RAPIDAMENTE MUTANDO, E NON IN MEGLIO. LE BOTTEGHE ARTIGIANE E LE TRADIZIONALI ATTIVITà, A PARTIRE DAI NEGOZI DI PROSSIMITà, STANNO PROGRESSIVAMENTE SCOMPARENDO PER EFFETTO DELLA “PRESSIONE” DI NUOVE ATTIVITà, FINANZIATE DA CAPITALI DI ORIGINE ASSAI INCERTA E CARATTERIZZATE frequentemente DALL’OFFERTA DI PRODOTTI DI QUALITà MOLTO SCARSA, SE NON ANCHE NOCIVI PER LA SALUTE, LA CUI ORIGINE è FALSAMENTE DICHIARATA E COPERTA DA DOCUMENTI FITTIZI, CHE GENERANO RICAVI SISTEMATICAMENTE SOTTRATTI A TASSAZIONE, ATTRAVERSO IL RICORSO A FATTURE FALSE, FREQUENTI PASSAGGI DI GESTIONE E PRESTANOME. LA QUOTIDIANITÀ CI INONDA DI SINGOLI EPISODI, MA SEMBRA SFUGGIRE AI PIÙ LA PERCEZIONE DELLA DIMENSIONE SISTEMICA DEL FENOMENO, CHE IN SILENZIO E CON METODI NON ESPLICITAMENTE AGGRESSIVI, AVANZA INESORABILE. PER FRONTEGGIARE UN FENOMENO DI TALE PORTATA, MOLTO PRESENTE IN QUESTA REGIONE, MA DI DIMENSIONE ED ESTENSIONE TALE DA INCIDERE SULL’ECONOMIA NAZIONALE, è NECESSARIA UN’OPERA CHE NON SI LIMITI ALLA PUR NECESSARIA E MIRATA AZIONE REPRESSIVA E DI CONTROLLO, MA COMPORTI UNA SERIA RIFLESSIONE SULLA ADEGUATEZZA DEGLI ATTUALI STRUMENTI NORMATIVI AL RADICALE MUTAMENTO DI SCENARIO. SU QUESTO FRONTE OPERATIVO, UNA PARTICOLARE ATTENZIONE E’ RIVOLTA PROPRIO ALLA CITTà DI VENEZIA, DOVE LA DESCRITTA TENDENZA E’ PARTICOLARMENTE EVIDENTE E LE NOSTRE CAPACITA’ DI ANALISI E DI OSSERVAZIONE DEI CONTESTI DI RIFERIMENTO VENGONO AFFINATE E MIGLIORATE ATTRAVERSO L’ELABORAZIONE DI “PROGETTI” E “PIANI D’AZIONE” ISPIRATI AD UNA METODOLOGIA D’INTERVENTO BASATA SULL’ “APPROCCIO PER FENOMENI”, NELL’OTTICA DI INTERCETTARE LE MANIFESTAZIONI DI ILLEGALITà NEL LORO INSIEME E PER TUTTI GLI ASPETTI CHE NE COSTITUISCONO I PRESUPPOSTI E LE CONSEGUENZE. CREDIAMO FERMAMENTE CHE QUESTA SIA LA STRADA PER DARE UN CONTRIBUTO AD UNA ECONOMIA CHE, PER AFFRONTARE LE SFIDE DI OGGI, DEVE POTER CONFIDARE IN EFFICACI PRESIDI DI LEGALITà. CE LO CHIEDONO LA COLLETTIVITà E TUTTI GLI IMPRENDITORI ED I PROFESSIONISTI ONESTI, CHE ONORANO IL PAESE CON IL LORO LAVORO ED IL LORO IMPEGNO, poiché L’ILLEGALITà AMPLIFICA LE DISTORSIONI DEL MERCATO E LE INIQUITA’ SOCIALI, ENTRAMBI FATTORI DI FRENO ALLA CRESCITA E ALLO SVILUPPO DEL VENETO E DEL PAESE. DA CITTADINO, OLTRE CHE DA FINANZIERE, AVVERTO TUTTO IL PESO E LA RESPONSABILITÀ DI QUESTA SFIDA, CHE IL NOSTRO RUOLO CI IMPONE DI AFFRONTARE PER IL FUTURO DEL PAESE, CHE ABBIAMO IL DOVERE DI CONSEGNARE ALLE GIOVANI GENERAZIONI IN CONDIZIONI NON CERTO PEGGIORI DI QUELLE IN CUI NOI LO ABBIAMO RICEVUTO IN DOTE DA CHI CI HA PRECEDUTO. POSSO, OGGI, AFFERMARE CON ORGOGLIO E SODDISFAZIONE CHE TUTTI I NOSTRI MILITARI OPERANO CON GENEROSITÀ, COMPETENZA ED EFFICACIA NELL’ASSOLVIMENTO DELLA MISSIONE ISTITUZIONALE. RINGRAZIO DUNQUE LA COMPONENTE AERONAVALE, LA CUI AZIONE DI VIGILANZA SI ESTENDE LUNGO L’INTERO SVILUPPO COSTIERO, LAGUNARE, FLUVIALE E MONTANO, I REPARTI ANTITERRORISMO E PRONTO IMPIEGO, I REPARTI TERRITORIALI ED I NUCLEI DI POLIZIA ECONOMICO FINANZIARIA. VOGLIO ANCHE RICORDARE LA SIGNIFICATIVA OPERA SVOLTA QUOTIDIANAMENTE DALLE NOSTRE STAZIONI DI SOCCORSO ALPINO, DISLOCATE SULLE DOLOMITI. L’ATTIVITÀ DI SOCCORSO E LA SALVAGUARDIA DI VITE UMANE IN MONTAGNA, SOPRATTUTTO IN OCCASIONE DI PUBBLICHE CALAMITÀ ED IN SITUAZIONI METEO DIFFICILI, DIMOSTRANO LO SPIRITO DI SERVIZIO E LA PROFESSIONALITÀ DI QUESTI NOSTRI SPECIALISTI E DELLE LORO UNITÀ CINOFILE. I RISULTATI CONSEGUITI SONO IL FRUTTO DI UN CONTINUO LAVORO DI ADEGUAMENTO E AGGIORNAMENTO DELLA STRUTTURA DI COMANDO, DEI PROCESSI GESTIONALI, DELLE METODOLOGIE OPERATIVE E DELLE ESPERIENZE AI MUTEVOLI SCENARI IN CUI IL CORPO È CHIAMATO AD OPERARE, MA ANCHE E SOPRATTUTTO DELLA PROFESSIONALITÀ, DELL’ENTUSIASMO E DELLA DEDIZIONE DIMOSTRATI DALLA NOSTRA RISORSA PIÙ PREZIOSA, GLI UOMINI E LE DONNE IN FIAMME GIALLE, NELL’ESERCIZIO QUOTIDIANO DELLE RISPETTIVE RESPONSABILITÀ, AL SERVIZIO E SUPPORTO DI TUTTI I CITTADINI. UN IMPEGNO SILENZIOSO E CONCRETO, NELLA CONDIVISIONE DEI VALORI E DELLE NOSTRE TRADIZIONI, MA ANCHE DELLE ISTANZE DELLA SOCIETÀ CIVILE. AVVIANDOMI ALLA CONCLUSIONE, RINNOVO A TUTTE LE ISTITUZIONI ED AI GENTILI OSPITI INTERVENUTI, CHE OGGI CI HANNO ONORATO DELLA LORO PRESENZA, CONFERENDO LUSTRO E PRESTIGIO A QUESTA RICORRENZA, IL PIÙ SENTITO E CONVINTO RINGRAZIAMENTO PER IL SUPPORTO E LE COSTANTI ATTESTAZIONI DI STIMA RIVOLTE NEI CONFRONTI DELLE FIAMME GIALLE. A VOI, UFFICIALI, ISPETTORI, SOVRINTENDENTI, APPUNTATI E FINANZIERI, CHE OGNI GIORNO DEDICATE LE MIGLIORI ENERGIE AL SERVIZIO DEL PAESE, L’INVITO A PORTARE CON ORGOGLIO LE FIAMME GIALLE, COME ALTRI, PRIMA DI NOI, HANNO SAPUTO FARE, ANCHE IN CONDIZIONI PIÙ DIFFICILI, ED A GUARDARE CON FIDUCIA AL FUTURO, CONSAPEVOLI DEL CONTRIBUTO CHE POSSIAMO FORNIRE AL PROGRESSO SOCIALE ED ECONOMICO DELLA COLLETTIVITÀ CHE ABBIAMO L’ONORE ED IL PRIVILEGIO DI SERVIRE. IL LAVORO CHE CI ATTENDE È DELICATO E MOLTO IMPEGNATIVO, MA SONO CERTO CHE SAPRETE – E SAPREMO TUTTI INSIEME – PROSEGUIRE, CON FERMA DETERMINAZIONE, SULLA STRADA DELL’ESEMPIO E DEL DOVERE, A TUTELA DELLA LEGALITÀ ECONOMICA E FINANZIARIA, PRESUPPOSTO INELUDIBILE PER LA PIENA ESPRESSIONE DELLE POTENZIALITA’ DEL NOSTRO SISTEMA PRODUTTIVO, PER IL CORRETTO DISPIEGARSI DEGLI EFFETTI DELLE POLITICHE ECONOMICHE E PER L’EFFICACIA DELL’AZIONE REDISTRIBUTIVA, FINALIZZATA A CORRISPONDERE ALLA CRESCENTE ESIGENZA DI INCLUSIONE SOCIALE. VIVA LA GUARDIA DI FINANZA! VIVA L’ITALIA!