di RENATO BONA
FELTRE Ha suscitato notevole interesse la nuova proposta della Biblioteca civica di Belluno guidata da Giovanni Grazioli che, con il patrocinio della Città di Feltre propone una duplice occasione di visita guidata all’ex Manicomio provinciale feltrino, per sviluppare il tema. “247 anni di storia: architettura, arte, impresa, persone e psichiatria”. Sono infatti già esaurite le 30 prenotazioni per ciascun appuntamento (sabato 26 marzo dalle 10 e sabato 23 aprile, stessa ora), tanto che si stanno già progettando altre due visite per il mese di maggio. La prima in calendario, a cura della guida turistica Marta Azzalini, prevede attuale sede delle aree psichiatriche. L’ospizio accolse persone in stato di necessità e impotenti d’ogni tipo: malati, pazzi, prostitute luetiche, vagabondi, poveri anziani, trovatelli”. Viene quindi ricordato che in origine i posti furono solo 25, ma con l’andare degli anni, grazie ad una catena ininterrotta di donazioni, l’istituzione s’ingrandì rapidamente, e in virtù del suo consolidamento economico, perfezionò anche l’assistenza sanitaria. Risale al 1873 il primo significativo ampliamento dell’ospedale con la costruzione di un padiglione da affiancare all’edificio principale; nel 1908 si diede il via alla costruzione di tre nuovi padiglioni manicomiali con 220 posti letto e nel 1912 fu sopraelevato il padiglione costruito nel 1873. L’Ospedale intanto – scrive ancora il sito – acquisì personale medico e nuove attrezzature, con malati in continua crescita, tanto da costringere l’amministrazione nel 1938 a costruire, in località Ventura, un nuovo edificio dove collocare i reparti di medicina e chirurgia. Nel 1948 venne approvato un progetto per una Casa di Salute per malattie nervose e mentali annessa all’Ospedale neuropsichiatrico. Nel 1959 vennero costruiti padiglioni, mentre nel contempo fu ristrutturato l’edificio di Pullir, dono di un benefattore. Il 1968 vide l’inaugurazione del padiglione Guarnieri, all’interno dell’area ospedaliera, dove vennero collocati gli ammalati della Casa di Salute per malattie nervose e mentali. Nell’Ospedale psichiatrico rimasero sette divisioni il cui organigramma era composto di un direttore psichiatra, quattro primari, tre assistenti e 279 infermieri. I degenti in manicomio erano all’epoca 988 con 355.995 giornate di presenza, mentre nella Casa di salute erano 129 con 39.586 giornate di presenza, per un totale di 1.117 pazienti. Dopo la riforma del 1978 l’Ospedale psichiatrico è stato riconvertito in quattro Residenze sanitarie assistenziali, una Comunità terapeutica riabilitativa protetta, quattro Comunità alloggio e tre Centri diurni. Ci piace ricordare che l’11 febbraio scorso il direttore Grazioli ha richiamato un suo articolo del 2020 su Archivio storico di Belluno, Feltre e Cadore dal titolo “Una prima storia del Manicomio di Feltre” in cui tracciava una ricostruzione dell’istituzione psichiatrica attraverso gli edifici, gli avvenimenti, le persone, le terapie e l’evoluzione della scienza medica nonché il lavoro che si svolse a Borgo Ruga di Feltre e a Pullir di Cesiomaggiore fino alla chiusura decretata dalla legge 180-1978. A proposito della quale dalla libera enciclopedia Wikipedia si può leggere: “La Legge 180 è la prima e unica legge quadro che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Ciò ha fatto dell’Italia il primo paese al mondo (e al 2019, finora l’unico) ad abolire gli ospedali psichiatrici. La “Legge Basaglia” è legge in tema di: accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori, cui è associato comunemente il none di Franco Basaglia anche se estensore materiale fu lo psichiatra e politico democristiano Bruno Orsini. Prima, i malati con disturbi psichici erano considerati irrecuperabili e pericolosi socialmente, pertanto venivano allontanati dalla società, emarginati e rinchiusi nei manicomi, che erano 76 in Italia. Concludiamo con Eleonora Scarton che il 16 settembre dello scorso anno ha firmato per Il Gazzettino un servizio con l’annuncio che l’azienda ospedaliera Ulss 1 Dolomiti “vende a Feltre un pezzo della sua storia” e cioè alcuni degli edifici di Borgo Ruga che ospitarono l’ex manicomio: lavanderia, monastero delle Dimesse, farmacia, chiesa di Ognissanti con sagrato, sacrestia, chiostro, le ex cucine, tipografia, falegnameria, depositi, l’ex seconda Rsa, calzoleria ed ex prima divisione dell’ospedale psichiatrico maschile.
NELLE FOTO (Biblioteca civica Belluno; Facebook; Il Gazzettino): Giovanni Grazioli, direttore della Biblioteca civica di Belluno; Marta Azzalini, guida turistica; la struttura di Borgo Ruga; il chiostro dell’ex convento degli Agostiniani; rasoi utilizzati per radere i capelli degli internati; la sede di Pullir di Cesiomaggiore; il dott. Franco Basaglia che ha dato il nome alla legge sulla chiusura dei manicomi; timbro dell’ospedale psichiatrico; altre vedute del complesso.