Bortoluzzi: «Un intervento da 220mila euro per mettere in sicurezza gli abitati oltre che la viabilità provinciale»
BELLUNO Un innovativo sistema di briglie metalliche ha risolto il problema della frana a Scalon, intervento disposto dalla Provincia concluso nei giorni scorsi. Gli eventi meteo di inizio dicembre 2020, hanno provocato una colata detritica di vaste proporzioni. Ghiaia e fango erano scesi dal versante in località Miuzzi, fino ad arrivare nei pressi dell’abitato di Scalon e interessare la strada provinciale 1 bis “Madonna del Piave”.
«La Provincia si è immediatamente attivata – spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi -. Dopo i sopralluoghi tecnici e lo studio dei valori di portata del conoide di frana, è stato predisposto il progetto, con un investimento complessivo di 220mila euro». Il progetto: realizzazione di un canale di scarico dell’acqua, dal salto di roccia del versante fino al Piave, con una prima parte a cielo aperto e la seconda attraverso una tubazione sotto la strada provinciale, è stata realizzata una vasca di dissipazione dell’energia dell’acqua, con un sistema di innovative briglie metalliche.
«Una tecnologia che non è mai stata utilizzata prima in provincia di Belluno – continua il consigliere Bortoluzzi -. L’intervento di Scalon è solo l’ultimo in ordine di tempo concluso dal settore difesa del suolo, sempre molto attivo, nonostante la carenza di personale: con gli ultimi eventi meteo, da Vaia in avanti, la mole di lavoro è davvero eccezionale. Abbiamo messo in atto una riorganizzazione interna per gestire le frane e i dissesti, anche per fare fronte ad alcuni pensionamenti che non sono stati rimpiazzati. Però non è sufficiente, e proprio per questo abbiamo chiesto alla Regione di poter potenziare la struttura, utilizzando nostre risorse da canoni idrici. Che, lo ricordiamo, sono indispensabili e importantissimi, ma non possono garantire la gestione di tutti i dissesti causati dagli eventi meteo capitati negli ultimi anni».