BELLUNO Il Sistema Confartigianato Imprese Veneto ha chiesto a deputati e senatori eletti in Veneto di favorire la riapertura dei servizi alla persona (acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing) con una pronta modifica al Dpcm, che reintegri le attività di acconciatura ed estetica consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi.
«Il nostro comparto sta subendo una chiusura che non è giustificabile – afferma Ivana Del Pizzol, presidente degli acconciatori di Confartigianato Belluno -. la scelta di imporre la chiusura appare di difficile comprensione dal momento che i locali risultano essere più che sicuri. La chiusura comporta l’incremento di fenomeni legati all’esercizio abusivo presso il domicilio dei cittadini, con il rischio concreto di aumentare i contatti non protetti in ambienti non sanificati e dunque la diffusione del virus”.
MESSAGGIO A DESTINAZIONE, LA PRIMA RISPOSTA E’ DI BOND
ROMA «È giusto che parrucchieri e centri benessere possano riaprire le loro attività, anche in zona rossa. Sostengo l’appello di Confartigianato Veneto». È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, che ha ricevuto come tutti i parlamentari veneti una lettera dalla Federazione artigiani del Veneto, contenente la richiesta di modifica del Dpcm 2 marzo. «Raccolgo il disagio di una delle tante categorie economiche che stanno affrontando le difficoltà legate alle chiusure. Una crisi senza precedenti che rischia di trascinarsi a lungo. Quello che risulta difficile da comprendere è come mai a queste attività fosse concesso tenere aperto anche in zona rossa fino a qualche settimana fa, poi con il Dpcm 2 marzo le regole sono cambiate. Eppure i saloni di bellezza e i negozi di parrucchiere rispettano stringenti protocolli di sicurezza, non hanno assembramenti e in fatto di igiene hanno sempre applicato misure particolari. Da parte mia massimo sostegno per lavorare alla ridefinizione del testo del Dpcm, per reintegrare le attività del benessere tra quelle che possono rimanere aperte».