VENEZIA Il Presidente del Veneto Luca Zaia fa il punto sull’emergenza Covid-19
La mascherina è fondamentale per proteggerci, non è una coercizione ma necessaria per venir fuori da questo casino. Oggi lo abbiamo sancito clinicamente: nelle infettive il 3,8% dei nostri medici si sono infettati, ed è una percentuale bassissima. In arrivo il vaccino anti influenzale, siamo stati i primi a vincere la gara in Italia, stiamo anche pensando a come distribuirlo con il nostro assessore. Abbiamo il dovere di proteggere le categorie più a rischio.
Quasi 2 milioni di tamponi, 1 milione 300 mila test rapidi eseguiti in un mese e mezzo saremo a regime anche con il test rapido della saliva che sarà importante, la scuola insegna. 27150 sono i positivi (+183) 8611 persone in isolamento (-340), 2176 morti (invariato), 213 ricoverati (+9) di questi 155 sono positivi e 58 negativi. 27 persone in terapia intensiva (+1) di cui 21 positivi e 6 negativi. Si abbassa l’età dei pazienti in terapia intensiva e la quantità di pazienti in terapia intensiva rispetto ai ricoverati, oggi siamo al 6% nel rapporto tra ricoverati e terapia intensiva. La degenza media si è abbassata, prima non scendevamo sotto i 14 giorni di permanenza, ora siamo sui 6-9 giorni. E un terzo dei pazienti di terapia intensiva non è intubato.I sintomatici oggi sono 40 su 3.621, ovvero l’1,10%. Dimessi 4085. “Siamo pronti come sanità non facciamo allarmismo e tragedie- dice Zaia – non portiamo ansia nei cittadini ma sicuramente la mascherina rimane la tutela della salute”. Meno del 2% dei medici sono infettati ed è la conferma che la mascherina serve. Sul fronte delle cure abbiamo maggiori certezze rispetto allo scorso febbraio. Sul fronte degli ospedali dobbiamo essere pronti con le strutture dedicate alla cura dei pazienti e il virus come è arrivato se ne andrà. Oggi consegnamo un dato, la situazione degli esiti dei controlli nelle scuole: 90 contesti scolastici con almeno un caso, 85 i bambini positivi che rappresentano lo 0,02% della popolazione scolastica monitorata cioè 707 mila studenti. In quartantena 970 ragazzi che è lo 0,24%. Gli operatori sono oltre 95mila, di loro 120 in quarantena cioè lo 0,13%, L’incidenza è quindi infinitesimale. Ad oggi l’incidenza dei postiivi è di 85 su 707 mila studenti si capisce che non siamo in situazione proccupante anche se fa notizia il bambino positivo in una scuola. Nella ricostruzione del contact tracing sono tutti virus portati dal contesto famigliare o sociale. Nel contact tracing scolastico – in generale – abbiamo tutti negativi. Di qui la richiesta di modifica del protocollo: utilizzo del tampone rapido nello screening scolastico perchè funziona alla pari del molecolare; il tampone rapido lo si fa a tutta la classe del positivo e si resta in classe se negativi non a casa per due settimane evitando disagi ai genitori anche evitando i 4 chilometri di colonna (come a Treviso) per fare i tamponi; chiediamo che torni in pancia ai professionisti medici Pediatri la facoltà di decidere se mandare o meno a tampone il paziente perché il pediatra conosce il paziente e il suo passato clinico. Con queste modifiche saremmo più performanti, potremmo correre di più evitando ulteriori disagi alle famiglie, attendiamo però le conferme per iscritto e non il si’ a voce come è stato detto.
VACCINO Anno particolare, l’influenzale preso d’assalto, la macchina arranca per farli avere a tutti ma noi l’oltre il milione di dosi lo distribuiamo in maniera facoltativa comunque raccomandandolo. Alle farmacie quello che vorranno avere lo avranno.
COMELICO Situazione sotto controllo comunque rincorrendo il virus.
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