VENEZIA In diretta dalla sala stampa della Protezione Civile a Marghera, il Presidente del Veneto Luca Zaia fa il punto su l’emergenza Covid-19.
Superato il numero massimo di ricoveri in area critica della prima ondata, meno pazienti in terapia intensiva (nella prima ondata erano 356). Non voglio far partire il dibattito sullo sci a Natale, per rispetto di chi il Natale lo farà in ospedale: medici, pazienti e operatori. Il caso ristori? Non esiste, i ristori dovranno esserci.
I NUMERI TAMPONI 2.638.000, 125.222 positivi (+2540 nelle 24 ore), isolamento 37920 persone (-1131), RICOVERATI 2395 in area non critica (+67), 306 in terapia intensiva (+9). DECESSI 3258 (+37)
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La Regione Veneto ha messo in posizione apicale i grandi professionisti perché è l’unica Regione che non ha una commissione in conferenza delle Regioni. Figure importanti in ruoli importanti perché teniamo alla sanità. Abbiamo segnalazioni di clienti ai bar con mascherina abbassata a chiacchierare con gli amici. Stiamo ragionando sui tamponi alla popolazione, potrebbe riguardare alcune zone, ma abbiamo altri numeri rispetto all’Alto Adige. Nella valle dell’Agno abbiamo visto che esiste una diffusione del virus molto particolare e abbiamo valutato l’ipotesi di fare tamponamenti, così come Auronzo. Le linee guida per gli impianti di risalita vanno contro gli assembramenti, le code, non su chiusura di rifugi che saranno contingentati. SULLE PISTE DI SCI SI DECIDE IL 3 DICEMBRE (CON IL NUOVO DPCM) A POCHI GIORNI DAL PONTE DELL’IMMACOLATA.
DATI SULLA MORTALITA’: 3056 morti dal 21 febbraio al 17 novembre, deceduti in terapia intensiva 434 (14,2%), deceduti in area non critica 1719 (56%), deceduti in ospedale di comunità 63 (2%) un morto su due classificato come covid è morto in ospedale area non critica e non in terapia intensiva, 698 decessi pari al 23% nelle Rsa, infine 142 i decessi a domicilio (4,65%).
DOMANI LA NUOVA ORDINANZA PER SCORAGGIARE GLI ASSEMBRAMENTI. Domani presento la nuova ordinanza, mette in fila tutti i provvedimenti nel rispetto di chi lavora e della salute pubblica. Stiamo pensando a misure compatibili con la vita, con il lavoro, ma che scoraggino gli assembramenti. Per quanto riguarda la scuola il Cts non ha mai dato il suo assenso sulle lezioni con strumento a fiato o cori, il Cts non si è espresso pertanto è inefficace. PERCHE’ LA SITUAZIONE NEL BELLUNESE E’ PEGGIORATA? Il Bellunese sta entrando in area 5 con riferimento alla situazione ospedaliera. Avessimo modo di dialogare con virus potremmo avere risposte, ma non ci risponde. Tra l’altro è un virus intelligente, vivo, molto contagioso perché non ammazza l’ospite e per questo molto più indisioso con una mortalità bassa dello 0,2%. Gli altri virus durano poco perchè ammazzano l’ospite. PROSPETTIVA DI ZONA ROSSA? Abbiamo sotto controllo Auronzo, giorno dopo giorno valutiamo i problemi. LA GUERRA CONTINUA Siamo nel pieno della battaglia, non esiste la parola fine, i ricoverati ci sono, abbiamo già superato il massimo dei ricoverati che avevamo nella prima fase. Dalla zona gialla, temiamo che ci siano conseguenze, ricordo a tutti i cittadini che ci stiamo avvicinando ai ricoveri massimi delle terapie intensive, anche se in questa fase il virus ha portato meno persone in terapia intensiva rispetto ai ricoverati e soprattutto rispetto alla prima fase. PISTE DA SCI Sullo sport invernale serve un coordinamento europeo, chiudere Arabba o Cortina quando in Austria o Saint Moritz si scia, la situazione è difficilmente giustificabile. Le linee guida escono da un’analisi seria con il Governo partendo dalla sicurezza dei cittadini ma anche di quella economica, una stagione senza sci con gli altri che sciano sarà un suicidio anche per tutta l’economia correlata che permette la vita in montagna. Per le piste da sci approvate le linee guida per l’apertura delle piste, se decidessero a Roma di riaprire, noi siamo pronti. Il coordinamento sulle piste deve essere europeo, siamo nello stesso bacino epidemiologico. Prevediamo norme per evitare gli assembramenti, il controllo delle code, il contingentamento negli alberghi e soprattutto rifugi. NATALE SUGLI SCI? Il covid ci ha insegnato che ogni giorno ha la sua pena, in 30 giorni può accadere di tutto, che la curva scenda o s’impenni. Tifo perché si possa lavorare a Natale, chi lavora e sente questo dibattito lo definisce “lunare”. Nove domande su 10 non sono se gli operatori potranno lavorare ma se si potrà andare in vacanza o nelle seconde case… c’è un mondo concentrato su altro. Intanto abbiamo approvato le linee guida ma non sappiamo da quando. Se se ne va l’epifania e i ponti di Natale con gli impianti chiusi nel piatto rimarranno solo le ossa senza polpa e della stagione rimarrà un mese, un mese e mezzo. RISTORI Ho chiesto il riconoscimento dei ristori per coloro che hanno adottato misure restrittive autonome come il Veneto l’Emilia ed altre Regioni in accordo con il Ministro della Salute. Conte aveva promesso che avrebbe provveduto con i ristori per chi avesse adottato misure più restrittive come fatto dal Veneto che ha chiuso gli outlet (sulla dimenticanza del Governo che aveva pensato solo ai centri commerciali e grandi superfice di vendita tralasciando le altre strutture comunque simili a centri commerciali: outlet, ikea, parchi commerciali etc. ndr.) RISTORO PER GLI AMBULANTI PER EFFETTO ORDINANZA DEI SINDACI? A mio avviso dovrebbe essere riconosciuto se il principio giuridico che la restrizione è un sacrificio per pochi per il bene della comunità. Io ho firmato un’ordinanza e la porto avanti, siamo tra gentiluomini ma se serve andiamo in cerca di audio e video dove il Governo assicurava ristori sulle restrizioni prese a livello regionale. BIBLIOTECHE CI SARANNO NOVITA’? Ci stiamo lavorando, ci limita molto il tema della sanificazione. ANTI ASSEMBRAMENTI Bolzano fa i tamponi a tutti, incidenza dello 0,8%, se è vero e se è vero che il contagio si è diffuso come confermano i ricoveri si capisce che il vero problema pur essendo pochi i contagi, c’è qualche cosa che agevola la diffusione e quindi sono gli assembramenti. Ci sono anche tanti giovani ricoverati. La prima ondata è stata gestita con il lockdown per due mesi abbondanti dove c’è stata minima relazione sociale, oggi viviamo una fase di convivenza e il contagio si diffonde. LA TERZA ONDATA? Rispondo probabile, nessuna ha la sfera. La mia idea? Che avremo tutta una serie di montagne russe più o meno importanti, dei momenti andrà scemando e poi tornerà su. Non credo che la curva andrà esaurendosi e basta. Il tema climatico della stagionalità cresce, l’influenza d’estate non si prende ci sarà pur un motivo. TAMPONI A TAPPETO IN ALTO ADIGE MA ANCHE IN FRIULI E IN VENETO? In Veneto potrebbe accadere che si sia questa esigenza, ci sono realtà che stiamo valutando, in Alto Adige hanno partecipato in 340mila, sono altri numeri. Noi siamo 5 milioni. Non è comunque un’opzione da scartare. Lavoreremo sui cluster, sui focolai dove la diffusione del virus è data dalla socialità, dalla promiscuità come ad esempio Auronzo dove si creano i cluster, come stelle cadenti, come successo in Comelico ma sarà importante studiarli. Questo è successo anche nella isolata valle dell’Agno.GUERRA TRA POVERI, CHI SI OCCUPA DI SERVICE NELLO SPETTACOLO CHIEDE ATTENZIONE Tutto il mondo dello spettacolo, service, luci, discoteche etc.. è stato più volte segnalato. Siamo stati i primi ad aprire teatri e cinema. Se avessero lasciato scegliere alle Regioni sarebbe stato molto meglio. ZAIA V/S CRISANTI Non rispondo a Crisanti. Mi spiace che una risposta mia venga venduta come la risposta al professore, io ho sempre detto che mi vaccino.
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