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TREVISO/BELLUNO Percorso nel segno della continuità quello definito dal Congresso della Cisl Pensionati Belluno Treviso, che si è svolto il 6 e 7 marzo a Fanzolo di Vedelago. Il Consiglio generale riunitosi al termine dell’assemblea congressuale ha confermato la segreteria guidata dal segretario generale Franco Marcuzzo, 69 anni, di Mareno di Piave, al timone della Fnp dal marzo del 2021, dopo decenni di impegno sindacale, prima con la Fim (metalmeccanici), poi accanto alla segreteria confederale, con Anolf e infine la categoria delle telecomunicazioni. Confermati in segreteria Laura Fontana, di Pieve di Soligo, ex insegnante, in pensione dal 2017, attiva nel volontariato e nella Fnp come responsabile della zona di Pieve di Soligo e Quartier del Piave ed entrata in segreteria nel 2021 e Bruno Deola, bellunese, classe 1962, un trascorso nella Fim, di cui è stato segretario provinciale e generale aggiunto dopo l’unificazione fra Belluno e Treviso, successivamente nello staff della segreteria confederale e componente della segreteria Fnp territoriale dall’ottobre del 2024. Molti i temi al centro del Congresso, intitolato “Generazione sostenibile – Impegno, energia, connessioni”, così come le sfide che attendono i Pensionati per il prossimo futuro e i fronti di impegno in diversi ambiti: sanità, contrattazione, spopolamento, accesso alla tecnologia. La prima sfida è quella legata all’andamento demografico delle due province. In provincia di Treviso (al 1° gennaio 2024) gli over 65 sono 209.187, poco meno del 24% del totale della popolazione. Nel 2021 rappresentavano il poco meno del 23% della popolazione totale. Nel Bellunese gli over 65 sono 55.586, il 28% dei residenti. Quattro anni fa erano al 28%, mentre nello stesso periodo i minori bellunesi passavano dal 12% al 10,6% della popolazione. Al contempo aumentano gli over 80. Nella Marca erano 61.881 nel 2020 e 66.863 nel 2024. A Belluno 16.821 nel 2020 e 17.753 nel 2024. “Il processo di invecchiamento, con l’aumento delle difficoltà motorie, sanitarie, delle non-autosufficienze e del numero di anziani che vivono da soli, richiede un continuo adeguamento del nostro modello organizzativo – ha detto Marcuzzo nella relazione congressuale -. Confermiamo l’impegno a portare il servizio di assistenza più vicino possibile alle residenze dei nostri iscritti, attraverso la presenza settimanale in quasi tutti i comuni di Belluno e Treviso”. Una particolare attenzione va allo spopolamento della montagna bellunese, dove è essenziale mantenere i servizi per prevenire l’abbandono delle comunità. “Per favorire il ritorno della popolazione nelle valli, servono politiche mirate che prevedano condizioni strutturali di vantaggio sociale ed economico sufficiente a coprire i disagi.. Come Fnp, stiamo lavorando per attivare uno sportello mobile che possa soddisfare tutte le necessità delle aree più remote delle due province”. Il tema della sanità è sicuramente quello più sentito dai pensionati, “che devono fare i conti – spiega Marcuzzo – con pochi medici di famiglia, i tempi dei Pronto soccorso, le liste di attesa, le difficoltà di accesso nelle Rsa e i costi della sanità privata per sopperire alle carenze di quella pubblica. Sono indicatori preoccupanti che mettono in discussione i principi di universalismo, equità e uguaglianza, che stanno sgretolando lentamente il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani, i fragili”. Da qui, “la necessità di instaurare un confronto continuo con le Ulss del territorio per monitorare le criticità delle prestazioni sanitarie e le ricadute sugli assistiti ed un maggiore coinvolgimento sul tema degli Ats”, e una proposta alle aziende socio-sanitarie del Bellunese e del Trevigiano: “sottoscrivere protocolli di intesa che prevedano un confronto permanente. Allo scopo, come Fnp, abbiamo costituito una consulta sul tema, che opererà raccogliendo dati e informazioni utili a fornirci una fotografia puntuale della situazione e permetterci di confrontarci con le Direzioni delle Ulss rivendicando, la tutela e il diritto a una sanità pubblica più efficiente nel territorio”. Così come va rimessa al centro l’attenzione alla situazione delle Ipab e delle Rsa: Il Veneto è, ancora oggi, l’unica regione italiana a non avere una legge di riforma delle IPAB e il conseguente riordino delle RSA con buona pace dell’autonomia. Nella Marca ci sono 53 case di riposo/RSA con 4.577 posti letto autorizzati e 4.013 posti letto accreditati e circa 2.000 over 65 in lista di attesa: ciò significa che il 50% degli aventi diritto a un posto in una struttura protetta non riesce ad usufruirne. In provincia di Belluno ci sono 32 case di riposo/RSA con 2.163 posti letto autorizzati e 2.016 posti letto accreditati e circa 860 over 65 in lista di attesa. Per la Fnp vanno inoltre previsti interventi a sostegno delle famiglie per affrontare i costi delle rette e va garantita la tutela dei redditi da pensione, particolarmente colpiti in questi anni. “Ci vuole coraggio – conclude Marcuzzo – ad affermare che uno 0,8% di aumento delle pensioni ha coperto la perdita di potere d’acquisto del 2024 a cui segue una politica di precarizzazione dei diritti attraverso i bonus che vedono esclusi da anni i pensionati”. Il Congresso ha visto la partecipazione di Lorenza Leonardi, vicepresidente di Anteas nazionale, Emilio Didonè, segretario generale della Fnp nazionale, Tina Cupani, segretaria generale della Cisl Fnp del Veneto e di Francesco Orrù, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, che ha sottolineato l’importanza della partecipazione, che trova la sua massima espressione nella contrattazione, anche sociale, “dove i Pensionati giocano un ruolo cruciale nel rilancio capillare della Cisl”. Inevitabile un passaggio sul rischio della glaciazione demografica, anche alla luce dei dati sulle due province presentati nel corso della giornata, che indicano un calo costante delle nascite e un aumento inesorabile degli over 65 e degli ultraottantenni, con gravi ripercussioni sul sistema sociale, sanitario e di welfare.
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