VENEZIA Si è riunita oggi una sessione straordinaria del Consiglio di Sorveglianza Socio-istituzionale di ACC di Borgo Valbelluna (BL). L’incontro è stato fortemente voluto dall’Assessore al lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan, supportata dall’Unità di Crisi regionale, e dal Sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, per fare il punto della situazione dell’azienda in amministrazione straordinaria. “La situazione è drammatica – indica Donazzan al termine della riunione -. Il tempo, fattore determinante per il futuro di ACC, oggi è sostanzialmente scaduto. Dal primo giorno dell’amministrazione straordinaria abbiamo richiamato l’attenzione del Governo affinché si trovasse una strada per garantire il futuro di uno stabilimento che, grazie al sacrificio dei lavoratori e alla loro grande capacità produttiva e di qualità delle produzioni, ha dimostrato il suo grande valore. Grazie, inoltre, alla capacità del Commissario di mantenere rapporti e relazioni con fornitori e clienti, questo stabilimento ha tutti gli indicatori in positivo salvo uno: la parte finanziaria. Oggi ACC sta lavorando senza linee di credito”. ACC è un’azienda in amministrazione straordinaria, ossia il suo proprietario è il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che ha provveduto a tutelare ai sensi della legge in materia, produzione e lavoratori, indicando un Commissario Straordinario. “Questa è un’azienda direttamente riferibile al MISE che ha il compito di tutelarla, principalmente di proteggerla – sottolinea ancora Donazzan -. È evidente che la strada immaginata di trovare imprenditori privati interessati all’acquisizione oggi non sia praticabile. Perché gli imprenditori oggi stanno cercando di garantire le proprie imprese, spesso lavorando in perdita a causa di costi raddoppiati delle materie prime”. “Anche se – continua Donazzan – avrei voluto riscontrare la disponibilità di imprenditori veneti verso un’azienda, che ha fatto la storia veneta e d’Italia, per rilanciarlo all’interno della filiera dell’elettrodomestico, che oggi sta avendo una notevole ripresa con un più 30% nella nostra regione (dati export Intesa primo trimestre 2021), oggi tutto questo non è possibile. A questo punto, se non si ragiona in termini di protezione c’è da chiedersi che fine faranno tutte le realtà strategiche come quella di Mel nel momento in cui, dopo essere finite in difficoltà, abbandonate dalla finanza, spolpate da speculazioni o intendimenti come quelli delle multinazionali straniere, cinesi in particolare, che aveva come unico obiettivo portarsi know how e produzioni in Cina, c’è da chiedersi che ruolo deve avere la politica e la politica di governo industriale”. “Gli sforzi finora prodotti per ACC non sono stati sufficienti – conclude Donazzan -. In questi mesi frenetici il Governo ha ipotizzato diverse strade attraverso diversi decreti legge, nessuno però, ad oggi, è andato a buon fine. Oggi riceviamo per ACC l’ennesima, la quinta risposta attendista dall’Europa. Mi aspetto che il Governo trovi modo di essere più incisivo nei confronti della Commissione Europea e, in ogni caso, trovi il modo di risolvere il problema finanziario della nostra azienda bellunese. Il Governo sta agendo in diverse aziende. anche con azioni straordinarie, penso all’operazione MPS – Unicredit. Lo faccia anche per ACC”.
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