Nelle ultime ore una nuova frana di terra e fango ha completamente ostruito la strada regionale 203 che collega Cencenighe con Agordo.
Isolati i Comuni a nord dello smottamento, causato dalle piogge che continuano a cadere senza tregua.
La situazione resta pesantissima nell’Agordino ma anche in molti altri territori della Provincia, in primis il Cadore, il Comelico e la Val Boite. L’elevata saturazione dei terreni potrebbe, infatti, determinare l’innesco o la riattivazione di fenomeni franosi sui diversi versanti.
In relazione alle frane del Tessina in Alpago e della Busa del Cristo a Perarolo di Cadore, riattivatesi dopo le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi, si segnala che sono soggette a uno specifico monitoraggio.
L’Unità di Crisi, coordinata dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, è sul campo con tutte le strutture regionali e con centinaia di volontari, che si suddividono i compiti anche con le altre forze in campo.
A supportare questo immane lavoro da ieri sera è giunto nel Bellunese, su esplicita richiesta di attivazione di Bottacin, anche il direttore operativo del coordinamento per le emergenze della Protezione Civile nazionale, Luigi D’Angelo, che con il suo staff sta verificando la gravità dei danni di quello che è il territorio oggettivamente più colpito a livello nazionale da questa ondata di maltempo.
Domattina in sopralluogo nel Bellunese, con Zaia, Bottacin e D’Angelo, ci sarà anche il capo del Dipartimento nazionale, Angelo Borrelli, che dopo essere stato qui mercoledì scorso, tornerà in Veneto già stasera.