BELLUNO La Provincia di Belluno ha stanziato nell’ultima manovra di bilancio 100mila euro per il settore del trasporto privato. Un contributo straordinario per bus operator e Ncc che a seguito dell’emergenza sanitaria hanno subito forti contrazioni del fatturato e in alcuni casi il blocco completo dell’attività. Le risorse saranno distribuite a seguito di un bando di rapida emanazione. E per stabilire i criteri di assegnazione, questa mattina il presidente Roberto Padrin e il consigliere delegato Dario Scopel hanno incontrato Confartigianato Belluno e le imprese associate afferenti al settore trasporti. «Abbiamo condiviso gli scenari attuali e stabilito insieme le modalità di intervento da parte della Provincia – spiega il presidente Roberto Padrin -. L’obiettivo è dare un minimo di respiro a imprese che stanno pagando oltremisura le conseguenze della pandemia. Al momento siamo riusciti a inserire nelle pieghe della “manovra Covid” un primo stanziamento da 100mila euro. Se dovessero esserci ulteriori risorse da parte dello Stato, interverremo nuovamente, con l’idea di preservare il tessuto produttivo delle piccole realtà presenti sul territorio provinciale. Dovessero chiudere a causa della crisi, ci ritroveremmo impoveriti anche dal punto di vista sociale e dei servizi, non solo economicamente». Due saranno i codici Ateco beneficiari del bando provinciale. Vale a dire il 49.39.09 (attività di trasporti terrestri di passeggeri nca) e il 49.32.20 (trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente), per una ventina di aziende presenti in provincia. Tre le categorie su cui sarà assegnato il punteggio per il riparto del contributo: autoveicoli fino a 9 posti, scuolabus e pullman. «Ringraziamo la Provincia per queste risorse, fondamentali in un momento di difficoltà come quello che stanno attraversando le imprese di trasporto – commenta Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Belluno -. La sopravvivenza e il rilancio delle attività passano inevitabilmente da questo genere di sostegni, anche in vista della continuazione dello sviluppo turistico del Bellunese, che ci auguriamo tutti dopo l’archiviazione del Covid». Proprio per guardare oltre il contingente e agganciare la ripresa, la Provincia ha aggiunto un’ulteriore tassello e si è proposta per fare da coordinamento a un progetto di collaborazione tra i privati e Dolomitibus, lanciato da Confartigianato Belluno. «Abbiamo definito le strategie per il post-Covid – sottolinea il presidente Padrin – in un gioco di squadra pubblico-privato che dovrà essere definito al dettaglio, ma potrà portare grandi benefici al territorio». Nella definizione generale, che dovrà essere studiata al dettaglio, è in previsione un supporto delle aziende private ai servizi Dolomitibus, in modo da garantire collegamenti anche nelle zone più periferiche della provincia (oggi “a domanda ridotta”). In questo senso, Confartigianato si propone di collaborare per raggiungere con piccoli mezzi, magari a chiamata, aree in cui il servizio pubblico oggi non può arrivare. «Un’idea valida e interessante, che Dolomitibus sposa e che dovrà essere definita in un futuro tavolo tecnico – afferma Natalia Ranza, amministratore delegato dell’azienda di trasporto pubblico -. Al momento siamo concentrati sulla predisposizione del servizio da gennaio in avanti, alla luce del possibile rientro progressivo alla didattica in presenza. Auspicio che dalla prossima primavera si possa lavorare meno a singhiozzo, anche definendo la proposta di Confartigianato». «Siamo molto soddisfatti di poter avviare questo gioco di squadra, frutto di un lavoro dal basso con le categorie e di un dialogo costante con la Provincia – conclude Claudia Scarzanella -. Nella lotta allo spopolamento che da anni perseguiamo, questo potrà essere un tassello importante»