Pressante invito ai proprietari (pubblici e privati) dei boschi feriti da Vaia
Un qualificato gruppo di lavoro ha elaborato il dossier di “proposte e valutazioni” in ordine al contrasto al bostrico, il documento completo sul sito internet della Fondazione “Montana e Europa”
BELLUNO La volontà di evitare nuovi virulenti attacchi e di scongiurare il rischio che il bostrico causi danni ancora più gravi di quelli già arrecati in estese superfici boschive, innanzitutto di abete rosso, ha suggerito alla Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli di rivolgere ai proprietari (pubblici e privati) dei boschi feriti da Vaia un accorato appello per contrastarne la diffusione. «Il tempo che era disponibile per prepararsi ad affrontare il bostrico è finito» scrive la Fondazione, nella scia di un pluriennale impegno in ambito forestale, in un articolato documento pubblicato sul proprio sito Internet www.montagna-europa.it. Il documento, frutto di un lavoro collegiale a cura dei dottori forestali Orazio Andrich e Paola Berto e dell’avvocato Enrico Gaz, è indirizzato ai sindaci, ai presidenti delle Unioni montane, al presidente della Provincia, alle competenti strutture della Regione Veneto, nonché alle comunanze delle Regole e alle associazioni di rappresentanza dei proprietari boschivi. Sottolineando che l’«incalzare del tempo» è un fattore cruciale e auspicando il coordinamento fra i Comuni, le Regole e gli altri proprietari da un lato e la Regione, dall’altro, la Fondazione “Montagna e Europa” ritiene necessario completare le operazioni di esbosco «entro il mese di aprile nelle Prealpi ed entro maggio nelle Dolomiti».