BELLUNO L’Ordine degli Architetti PPC di Belluno, in collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti e con il patrocinio del Comune di Belluno e della Provincia di Belluno, organizza i primi due importanti eventi della Rassegna culturale. Ieri il convegno, la mostra nel chiostro del Museo Fulcis – Palazzo Bembo – Piazza Vittorio Emanuele, 1 – Belluno sarà aperta fino a domenica 8 maggio, con ingresso libero e gratuito, sarà aperta al pubblico nei seguenti orari: martedì-mercoledì-venerdì 09:30-12:30 – 15:30-18:30 giovedì 09:30-12:30- sabato-domenica e festivi 10:00-18:30 orario continuato.
L’INTERVISTA DI CLAUDIO FONTANIVE, OSPITI IL PRESIDENTE ANGELO DAFRE’, Presidente DELLA Fondazione Architettura Belluno Dolomiti con il pianificatore territoriale Sara Gnech e l’architetto Fulvio Bona
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A volte si hanno sotto gli occhi elementi importanti che possono consentire di leggere una fase storica dell’architettura e del governo del territorio, elementi che però non notiamo e rispetto ai quali non ci interroghiamo. È il caso delle opere di OHANNÉS GUREKIAN (Costantinopoli, 1902 – Asolo, 1984), ingegnere e architetto di origine armena, autore di un numero sorprendente di opere pubbliche e private, in particolare nella provincia di Belluno, e personaggio di spicco dell’intellighenzia locale nell’epoca tra il primo e secondo dopoguerra. Gurekian si occupò, infatti, della montagna bellunese anche in qualità di Presidente della Sezione Agordina del CAI, di docente e formatore di tecnici, di membro del Consiglio provinciale del turismo di Belluno e del Comitato per la ricostruzione postbellica della provincia di Belluno. Apportò il suo contributo di studioso delle dinamiche di sviluppo socioeconomico, riconoscendo le opportunità e i rischi dell’espansione del settore turistico in atto, con particolare riferimento alle conseguenti trasformazioni architettoniche e urbanistiche dell’ambiente alpino. Comprese in modo lungimirante la necessità di adottare strategie per un governo (che oggi definiremmo sostenibile) di tali dinamiche. Tradusse tali strategie nei numerosi strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ma anche in documenti quali lo statuto della prima pro-loco d’Italia (a Frassené Agordino, dove per molto tempo ha risieduto) dal quale tutta l’Italia prenderà spunto. La rassegna proposta ha lo scopo di rimuovere quel velo di oblio che ha oscurato l’operato di Ohannés Gurekian, restituendogli il meritato ruolo di incisivo riferimento culturale per la nostra provincia.