di RENATO BONA
Il “Sass de Mura con la finestra” (giusto omaggio alla Sezione di Feltre nel centesimo anniversario della fondazione), nella foto di Marco Cassol, per la copertina della rassegna “Le Dolomiti Bellunesi dalla Piave in su” delle Sezioni bellunesi del Club Alpino Italiano (Agordo, Alpago, Auronzo, Belluno, Calalzo, Caprile, Cortina d’Ampezzo, Domegge, Feltre, Livinallongo, Longarone, Lorenzago, Lozzo, Pieve di Cadore, San Vito, Sappada, Val Comelico, Val di Zoldo, Vigo) diretta da Ernesto Majoni, responsabile Silvano Cavallet. Doveroso anche dedicare il primo servizio – dopo l’editoriale di Cavallet: “Idee per un futuro sostenibile” che riferisce dell’intervento del Cai in Commissione Attività produttive della Camera dei deputati – e del quale scrive Patrizio De Cian nell’ottimo servizio intitolato: “1922: nasce il Cai Feltre” nel quale l’autore, socio del Gism (Gruppo italiano scrittori di montagna), esordisce ricordando che: “Erano gli anni immediatamente successivi alla fine della prima guerra mondiale; un dopoguerra in cui lentamente si rimarginavano le ferite morali e materiali del conflitto, si cercava di archiviare il doloroso passato, si guardava alla montagna in una luce nuova, non più di morte e sofferenza, ma di vita e libertà, e riaffiorava il desiderio di riunirsi insieme, di coltivare con altre persone gli stessi ideali e la comune passione di ‘andar per monti’”. Ed è così che “Nell’estate del 1920 uno sparuto gruppo di giovani feltrini appassionati di montagna, in una riunione al Caffè Teatro di Piazza Vittorio Emanuele costituì con modeste pretese, così ricordava il giornale locale, il Gruppo alpinistico Feltrese, in seguito rinominato Club Alpinisti Feltrini”. Seguono i servizi: “Addio a Giorgio Redaelli il ‘re del Civetta’”, firmato da Loris Santomaso della Sezione Agordina; “”Facili Vette intorno al Passo Vallés” di Sandro Caldini della Sezione di San Vito di Cadore; “Sentieri di guerra sulla Croda del Valón Bianco” di Fabio Cammelli delle Sezioni Rho e Vipiteno; “Accadimenti sul Monte Peron. Sulle tracce di una linea difensiva austro-ungarica della 1. Guerra mondiale sotto il Peron”, di Giuliano Dal Mas della Sezione di Belluno; “Santo De Toni (1849-1926)” di Giorgio Fontanive della Sezione Agordina; “Aiguille Dibona, la freccia di granito” di Giuseppe Gervasio; “Dentro le Dolomiti. Storia di un’esplorazione fortunata” di Gianni Lovato della Sezione Agordina e del Club speleologico Proteo di Vicenza; “Le campagne dolomitiche di L.S. Amery” di Enzo Maestripieri della Sezione di Prato. Ancora: “1872-2022: il ‘mio’ Becco di Mezzodì. Una lunga storia sull’onda dei ricordi” di Ernesto Majoni; “La direttissima dell’Antelao. Roger Petrucci Smith e Italo Da Col, 1942”, di Marcello Mason della Sezione di Mestre (fotoarchivio dello stesso e dei Ragni di Pieve di Cadore); “Carlo Balelli, obiettivo speciale sulle Dolomiti in guerra” di Walter Musizza; “La montagna della piccola Heidi. Montagna-terapia dai bimbi agli adulti” di Lara Pilotto della Sezione di Feltre; “Esplorazioni in Val di Landro e in Val Popena” di Roberto Vecellio, sezione di Cortina d’Ampezzo; “Trekking al Campo base del K2. Dalla conquista alla conoscenza”, di Giancarlo Zonta, Sezione Valcomelico. In chiusura, la pregevole pubblicazione propone: “L’angolo del Gism (Ci vuole lentezza in Montagna, ci vuole lentezza con la bellezza)” di Antonella Fornari socio accademico del Gism; quindi: “Raponzolo di roccia. Le rondini piovute dal cielo” di Daniela Zangrando; “Senza barriere”; il Notiziario e le Cronache sezionali.
NELLE FOTO (riproduzioni da “Le Dolomiti Bellunesi”): la copertina della prestigiosa pubblicazione; 11-12 giugno 1922 festa per l’inaugurazione della sezione di Feltre sulla Rosetta nelle Pale di San Martino; Valle di San Lucano 28 agosto 2009 Redaelli, Bonafede, Sorgato con Loris Santomaso (primo a sinistra) e Bepi Pellegrinon (ultimo a destra) in occasione della serata dedicata ai grandi protagonisti della mitica prima invernale della Solleder del 1963; Cima Caladora e Venegiota dalla Cima Venegia; Croda del Valón Bianco dalla Cengia Paolina in Tofana; il Monte Peron si riflette nel lago di Vedana; Santo De Toni al tempo delle sue epiche imprese nel primo decennio del ‘900; l’Alguille Dibona; Pozzo El Cenoter, estate 1999 (foto Gianni Lovato); Leopold Stennett Amery; Santo Siorpaes Salvador e, a destra: Arcangelo Siorpaes de Valbona e Beatrice Tomasson alla base del Becco di Mezzodì; il tracciato della via Petrucci Smith-Da Col (archivio Marcello Masoni) e Arturo Fornasier (archivio Gruppo Ragni di Pieve di Cadore); Baelli, osservatorio Staunies, ottobre 1916; disegno di Heidi; il lago Malga di Mezzo 2222 metri; Campo di Urdukas e Campo Gore con Mashebrum del K2.
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