«Stiamo lavorando con la FISI e con il governo perché le finali di coppa del mondo di sci si svolgano, anche a porte chiuse». Lo riporta il coordinatore dei parlamentari veneti del Partito democratico, Roger De Menech, preoccupato per l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.«Nelle prossime ore sarà varata un’ordinanza nazionale con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Ci saranno restrizioni a riunioni e assembramento di persone», afferma De Menech, «con conseguenze anche per le manifestazioni sportive di ogni genere. Crediamo importante lo svolgimento della manifestazione di Cortina, in programma dal 18 al 22 marzo, di fatto un preludio ai mondiali di sci del 2021. Diversamente da altri sport non sarebbe possibile spostare le gare di sci. L’alternativa sarebbe la cancellazione dell’evento, ma non voglio prendere in considerazione questa eventualità. Anche senza pubblico sugli spalti e a ridosso delle piste di gara, i cinque giorni di Cortina vanno mantenuti. Dobbiamo fare lo sforzo di dare un messaggio positivo alla nostra popolazione e soprattutto all’estero dove è arrivata purtroppo una comunicazione quasi apocalittica. L’isolamento di queste settimane avrà conseguenze pesanti sul turismo italiano nel breve e nel medio periodo. La manifestazione di Cortina diventa a questo punto simbolica di un Paese che sta contrastando il propagarsi dell’infezione e che è sicuro». La risposta della popolazione alla crisi, sottolinea il deputato, è nella stragrande maggioranza dei casi «composta, attenta e solidale. È rassicurante sapere che le persone in ogni comune e in ogni regione cercano conforto le une con le altre e si aiutano, facendo appello a quel senso di comunità che troppo spesso abbiamo dato per smarrito. Oggi ne abbiamo bisogno più che mai, per dare una mano a chi ha bisogno, per rispettare le indicazioni scientifiche e per non farsi prendere dal panico. Come ha detto ben il sindaco di Milano, Beppe Sala, non bisogna cadere nell’ottimismo di maniera ma neanche nel pessimismo. Una volta finita l’emergenza, ne avremo ancora più bisogno perché il colpo subito dall’economia reale sarà pesante e dovremo lavorare tutti insieme per riportare gradualmente il paese alla normalità».