FELTRE Da parecchi giorni i viaggiatori in partenza e in arrivo alla stazione ferroviaria di Feltre sono testimoni di una situazione caratterizzata da gravi disservizi a causa soprattutto di un numero elevatissimo di corse cancellate: a quanto risulta, nella sola settimana dal 25 al 31 ottobre sono stati soppressi (con e senza istituzione di un bus sostitutivo) ben 57 treni sulla tratta Feltre-Montebelluna-Treviso. L’assessore alla Mobilità del Comune di Feltre Valter Bonan “Da una prima indagine pare che la situazione di grave e oramai cronico disservizio sia causata in buona parte dalla significativa quota di lavoratori di Trenitalia ancora sprovvisti di green pass. Pur comprendendo le difficoltà organizzative della società, non possiamo però assistere passivamente al protrarsi di un così grave pregiudizio che sta arrecando danni e pesanti disagi a molti nostri concittadini, soprattutto studenti e lavoratori pendolari, oltre che a viaggiatori e turisti intenzionati a raggiungere la nostra città in treno”. Non è però tutto; c’è infatti un altro grave problema che, già conosciuto da tempo, si sta manifestando ora in tutta la sua gravità – così che al danno sembra aggiungersi la beffa – ed è quello relativo alla comunicazione ai viaggiatori dei disservizi in essere. “Avere informazioni tempestive, o magari in anticipo, sui ritardi e soprattutto sulle corse cancellate sembra a volte essere una vera e propria chimera, anche a causa del tortuoso percorso informativo all’interno del sito dell’azienda; non sono rari i casi di viaggiatori rimasti lungo la tratta per la mancanza improvvisa del treno che li riporti a Feltre e costretti ad inventarsi percorsi impossibili per poter rientrare a casa”, lamenta ancora Bonan, che chiama in causa direttamente Trenitalia: “La società ci faccia subito sapere come e quando intende risolvere questa situazione incresciosa che riguarda uno dei servizi essenziali di pubblica utilità e tocca soprattutto le fasce di utenti più sensibili, come studenti e lavoratori; non vorremmo che per garantire le corse della pianura, dirottando lì il personale disponibile, a pagare il conto fossero ancora una volta i cittadini delle zone periferiche”.