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Strana moda: per giorni, settimane, mesi un ‘auto è stata abbandonata (incidentata) sulla strada per Passo Falzarego, ce ne siamo occupati spesso, fino alla noia. Ieri il fatto si è ripetuto altrove, in Valparola. Le Forze dell’Ordine hanno sanzionato il proprietario
CORTINA
Una Mercedes lasciata in mezzo alla strada ha creato disagi e pericoli sul passo Valparola. L’auto, un modello datato, occupava l’intera corsia nord, causando un senso unico alternato non segnalato, poiché il conducente non aveva posizionato il triangolo di emergenza.
Sul posto sono intervenuti i tecnici di Veneto Strade, ente responsabile della provinciale 24, e i carabinieri della Compagnia di Cortina, che hanno avviato le indagini. Grazie alla targa, le forze dell’ordine hanno rintracciato l’utilizzatore del veicolo, ipotizzando si trattasse di un’auto a noleggio. L’uomo è stato invitato a tornare sul passo per rimuovere la vettura, operazione avvenuta solo dopo alcune ore.
Nonostante la copiosa nevicata, il passo era aperto al traffico e non è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi o dei vigili del fuoco di Cortina con l’autogrù. Il conducente rischia sanzioni amministrative per la sosta imprudente e pericolosa.
ARCHIVIO RADIOPIU
di mirko mezzacasa
PASSO FALZAREGO – Non è una puntata di Fast & Furious, né l’ultima trovata di un artista contemporaneo: l’ormai celebre Bmw abbandonata lungo la strada per il Passo Falzarego sta diventando un autentico fenomeno di cronaca (e ironia). L’auto, che campeggia ai bordi della carreggiata da oltre un mese, ha perso in sequenza prima le ruote, poi le targhe, e ora qualcuno, con un tocco di creatività, ha suggerito che i sedili – ancora in buono stato – potrebbero trovarsi nell’ecocentro lato strada.
Gli automobilisti di passaggio e i curiosi si interrogano: questa macchina, ridotta a un puzzle senza scatola, è di proprietà privata o è stata presa a noleggio? Nel secondo caso, sembrerebbe esserci stata un’interpretazione un po’ troppo personale del concetto di “car sharing”. D’altronde, a chi non piace condividere, specie in montagna? Un’attrazione turistica inaspettata Nel corso delle settimane, la Bmw è diventata protagonista di un processo di “riciclo creativo”. Le ruote? Sparite. Le targhe? Portate via, forse come souvenir. I sedili? Secondo i social, pronti anche per arredare un’area lounge. E mentre i residenti si indignano, i turisti si fermano per scattare foto, trasformando quella che dovrebbe essere una strada panoramica in una sorta di museo dell’assurdo.
La domanda che tutti si pongono “Ma ne valeva la pena abbandonarla qui?” Forse il proprietario – o l’ultimo inquilino dell’auto – ha pensato che la montagna fosse un parcheggio infinito, ma si è dimenticato che la Dolomiti non sono un’autosalone. Il lato comico della tragedia (ambientale) Sui social, le battute non si sono fatte attendere. “Un’officina a cielo aperto”, ha commentato qualcuno. “Il primo caso di car sharing involontario in montagna”, ha aggiunto un altro. E c’è anche chi si è lanciato in suggerimenti per il riuso creativo dei pezzi mancanti: “Con i cerchioni si potrebbero fare ottime griglie per barbecue”. E adesso? Intanto, l’auto continua a resistere eroicamente, sfidando il tempo e i ladri di componenti. La speranza è che presto qualcuno decida di rimuovere questo insolito monumento all’incuria, restituendo alla strada il suo decoro (e ai turisti la vista mozzafiato, senza ruote e targhe sparse a fare da cornice). Nel frattempo, la Bmw abbandonata resta lì, a metà tra una storia di degrado e un’ironica cartolina della montagna. Un consiglio? Se passate da quelle parti, scattate una foto: potrebbe diventare il simbolo di una nuova campagna per il “car sharing involontario”!