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CORTINA
Nella suggestiva cornice del Lago Ghedina, la Riserva Alpina di Caccia di Cortina d’Ampezzo ha celebrato i suoi 105 anni dalla fondazione con la tradizionale cena di fine stagione venatoria. Oltre 100 le persone presenti è stata anche allestita un’esposizione dei trofei più rappresentativi dell’anno. Numerose le autorità che hanno voluto rendere omaggio alla storica realtà venatoria: tra loro Silvia Cestaro (in rappresentanza della Regione Veneto), Silvia Calligaro (vicepresidente della Provincia di Belluno), Giorgio Da Rin (assessore comunale), Paolo Zanetti (presidente dei distretti venatori della provincia). L’assessore Da Rin e la vicepresidente Calligaro hanno sottolineato l’importanza dell’alleanza tra istituzioni e mondo venatorio, evidenziando il ruolo dei cacciatori come sentinelle del territorio. La consigliera regionale Cestaro ha elogiato la gestione del macello della Riserva, auspicando l’introduzione di un marchio per valorizzare la carne di selvaggina locale anche a fini turistici. Paolo Zanetti ha invece evidenziato la recente nascita del circolo UNCZA Dolomiti Bellunesi come segno della qualità gestionale raggiunta dalle riserve del territorio. Momento centrale della serata, la premiazione dei migliori trofei della stagione. Tra i vincitori anche giovanissimi cacciatori. Per il cervo maschio sono stati premiati Claudio Michielli, Simone Cordella e Fabrizio Sorarù; per il capriolo maschio, Eric Sottsass, Nicola Tormen e Paolo Zandomenego; per il camoscio femmina, Matteo Apollonio (12 anni), Francesco Zanotto (12 anni) e Antonio Santer (16 anni); infine, per il camoscio maschio, Giuseppe Stefanelli (9 anni) e Pietro De Col (7 anni). Soddisfatto il presidente della Riserva, Bruno Menardi: «Anche quest’anno abbiamo dimostrato una gestione attenta della fauna e del territorio, in stretta collaborazione con le istituzioni. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a un evento che sta diventando sempre più importante per Cortina».