BELLUNO L’impennata dei costi del gas, dell’energia e delle materie prime lascia pochi margini alle imprese del settore costruzioni. Il conglomerato bituminoso, il calcestruzzo, il ferro e naturalmente il gasolio per le macchine operatrici, elementi base del settore edile, hanno raggiunto prezzi impensabili oltre ad essere ormai difficilmente reperibili sul mercato. In questo scenario le imprese del settore edile di Confindustria Belluno Dolomiti si sono riunite per constatare l’impossibilità di continuare su questa strada. Il problema è a tutto tondo: “Per i nuovi bandi di lavori – precisa Paolo De Cian Presidente della Sezione – “i prezzi sono talmente fuori mercato da convincere molti a rinunciare alla partecipazione, ancora più grave per i contratti già firmati mesi fa e non ancora partiti o per i lavori in corso, per cui i margini si sono già annullati e molti stanno chiedendo sospensioni o rinvii”. Come sistema di Ance nazionale è un coro unanime e si sta lavorando per un Tavolo nazionale che coinvolga tutti i soggetti della filiera oltre naturalmente ai sindacati, che possa sostenere un’azione corale a difesa delle imprese e delle maestranze.
“Nessuna impresa può permettersi di lavorare in perdita perché significherebbe chiudere per sempre nel giro di poco – prosegue De Cian – . Meglio allora fermarsi prima e vedere se la politica saprà dare risposte ai solleciti che l’Ance sta sostenendo da settimane. Per quanto riguarda Belluno, se entro la settimana prossima non assisteremo a novità significative, la sezione locale proporrà ai suoi associati la chiusura dei cantieri”
UCRAINA. ZAIA SU ALLARMI DAL VENETO. “COSTI INSOSTENIBILI PER TUTTI. SERVONO AZIONI IMMEDIATE E SCELTE DI PROSPETTIVA”
VENEZIA “Il tempo delle parole è finito. Urgono immediati interventi d’emergenza per fronteggiare i rincari che stanno colpendo praticamente tutti i settori e, alla fine, la gente, consumatrice finale di ogni prodotto industriale, artigiano, agroalimentare. Il grido di dolore degli autotrasportatori e della Cna del Veneto è quello di tutta Italia”. Con queste parole, il Presidente della Regione, Luca Zaia, sostiene l’ennesimo allarme lanciato dall’autotrasporto veneto e dalla Confederazione Nazionale degli Artigiani regionale.
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