“L’impatto della pandemia da Covid19 sulla Montagna ha prodotto effetti devastanti per le economie locali, andando ad aggravare una situazione di crisi che purtroppo già pesava sulle comunità e sui sistemi imprenditoriali locali. Occorrono interventi di massima urgenza per sostenere le imprese nella fase critica, evitando chiusure e impoverimento del tessuto produttivo: chiediamo a Governo e Parlamento di istituire un fondo con risorse adeguate rispetto al fabbisogno effettivo rilevato, dedicato alle misure a sostegno delle attività produttive del turismo montano”. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, intervenendo in rappresentanza dell’Unione delle Province d’Italia alla Commissione turismo della Camera dei deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della Montagna invernale, in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021/2022. “Occorre agire su più fronti – ha detto Padrin. Dobbiamo garantire sostegno alle imprese, altrimenti rischiamo che non riescano a resistere alla crisi, ma dobbiamo anche offrire agli operatori turistici strumenti che consentano di assicurare la piena assistenza dal punto di vista sanitario. Proponiamo la definizione di protocolli e convenzioni tra Province, Ulss e consorzi degli impiantisti per realizzare specifici modelli di sorveglianza sanitaria e assistenza dedicato ai frequentatori delle piste da sci. Questo consentirà non solo di monitorare con tempestività la condizione sanitaria, ma sarà promosso come servizio agli utenti per consentire la ripartenza dello sci, in massima sicurezza, aumentando la qualità del livello dell’offerta ai turisti, in particolare a quelli stranieri. E’ poi urgente – ha aggiunto – un coordinamento a livello comunitario per “normalizzare” la durata dei green pass, che oggi vede notevoli differenze tra diversi Paesi europei, con la conseguenza che il turismo montano italiano sta registrando le disdette degli ospiti stranieri”. “Oltre all’emergenza – ha concluso poi il Presidente della Provincia di Belluno – occorre accelerare sugli interventi strutturali, a partire dalla Legge sulla Montagna per garantire strumenti in grado di promuovere una crescita stabile e duratura e contrastare lo spopolamento delle aree montane, fenomeno che ha assunto dimensioni tali da rappresentare ormai una vera emergenza. Ricordo che quando un paese si spopola, le ricadute negative – fatte di abbandono, assenza di manutenzioni del territorio e perdita di presidi in quota – si ripercuotono anche a valle”.
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