VENEZIA diretta dalla sala stampa della Protezione Civile a Marghera, il Presidente del Veneto Luca Zaia farà il punto sull’emergenza Covid-19.
I NUMERI 3.375.382 tamponi molecolari 1.974.981 tamponi rapidi INCIDENZA POSITIVI 5,66% (media nazionale 17%) POSITIVI 3151, POSITIVI TOTALE 270.097, ATTUALMENTE POSTIIVI 94.228, RICOVERATI 3.457 ricoverati in totale, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA 391 (-9) IN AREA NON CRITICA 3066 (+7) DECESSI 6.988 (+ 175 ma tiene conto della contabilità del fine settimana) DIMESSI 11.196
DOSI VACCINO SOMMINISTRATE: 23644 – 60,8% del magazzino che si esaurirà entro l’inizio del fine settimana.
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Anche il Governo ha introdotto la Dad nelle zone arancioni. Al 31 gennaio valuteremo la situazione e poi prenderemo eventuali decisioni se prolungare o meno la DAD.
Protrarre l’apertura delle scuole al 1 febbraio – non ho sentito grandi critiche – non è una scelta politica. I ragazzi non hanno colpe, ma dobbiamo evitare ogni possibile assembramento. Per me è un fallimento chiudere una scuola, citando Victor Hugo: “Aprire una scuola significa chiudere una prigione”. DOMANDA, Un timore percepito, genitori degli studenti delle medie preoccupati Il Governo ha introdotto il parametro della dad almeno al 50% nelle zone gialle e arancioni. Se prendiamo la vecchia classificazione “rossa” chiusura superiori e terza media. Noi abbiamo inteso chiudere le superiori dopo riflessioni con gli esperti. I ragazzi delle superiori a parte numericamente e sono più esposti alla trafila del contagio. Non è che chiuderemo le medie tra una settimana o cosa a noi non risulta. E tutti gli altri enti di formazione e scuole private? Domanda complessa ne parleremo con l’avvocatura. Noi abbiamo esteso l’ordinanza agli enti di formazione ma sarà fatta una risposta ad hoc con le Faq. Boccia ha evidenziato la discrasia tra chiuedere le scuole e lasciare aperto tutto il resto. Perché le scuole chiuse con la DAD e le altre attività aperte compresi gli impianti di sci? Nessuna polemica, l’ordinanza è l’espressione di quanto dichiarato dagli scienziati e dalla prevenzione. Noi eravamo anche pronti a riaprire con i trasporti ben organizzati. Questa è una forma di smart working. L’impiango di risalita, la palestra e altre attività non si possono mettere in smart working. Qui si vede tutto come una contrapposizione, io ho il dovere di intervenire se lo chiede la sanità. E’ un’opportunità per evitare la circolazione di 200mila persone, peraltro in maniere aggregata, nell’aula, nell’ambiente chiuso. Ci sono altre regioni che hanno annunciato che potrebbero presentare la stessa ordinanza. Studenti 14-18 anni incertezza per il futuro, assenteismo per carenza di connessione, cosa fa la Regione per aiutarli? Ci siamo confrontati spesso con la dottoressa Palumbo referente per la scuola, mi ha detto che sono organizzati per la didattica a distanza. Ci sono poi i casi, anche dove abito io non esiste la linea telefonica e il segnale della scheda telefonica ha i suoi limiti. Nuove fasce ci saranno peggioramenti? Abbiamo metabolizzato che l’Rt sopra 1 significa fascia arancione; sopra 1,25 si va in zona rossa, ma verrà valutata anche l’incidenza. Ad oggi non sappiamo in quale fascia saremo. Impianti di risalita, potrebbe intervenire la Regione? No sono scelte nazionali. Non capisco perché davanti alla scelta di chiudere le scuole viene fuori ora un lungo elenco di chi rimane aperto o chiuso. E’ un dibattito assurdo.
LA DOTTORESSA FRANCESCA RUSSO, CAPO DIPARTIMENTO PREVENZIONE.
FASE 2, IL VACCINO PER LA POPOLAZIONE. OBIETTIVI RAGGIUNTI (O QUASI) PER LA FASE 1
LA SITUAZIONE 38mila dosi a settimana di vaccino anticovid come da previsione, in distribuzioni alle Ulss che hanno avviato le vaccinazioni dal 30 dicembre per operatori sanitari, ospiti e operatori delle residenza anziani. Entro fine mesi potrebbero arrivare 185mila dosi, ultima tranche della prima fase. Le Ulss hanno espresso una scala di rischio, chiamati tutti quelli più a contatto con soggetti contagiosi. Abbiamo considerato anche i volontari direttamente coinvolti nell’emergenza virus, anche i privati accreditati, e il settore sanitario privato (dentisti, chi ha centri diagnostici) IL VACCINO PER LA POPOLAZIONE anche qui ci sono le priorità, i soggetti ultra 80 enni per prima e sono già 360mila, saranno invitati attreverso un avviso che arriverà a casa. A seguire: dai 70 ai 79 anni, (fascia a rischio per i ricoveri in terapia intensiva e area non critica); 60 ai 69 anni; L’obiettivo vaccinare contemporaneamente i tre scaglioni e modificare la circolazione del virus. Ci sono poi le categorie a rischio con soggetti con patologie a rischio; i soggetti appartenenti ai servizi essenziali (insegnanti, farmacisti, forze dell’ordine) I TEMPI Dipendono esclusivamente dall’arrivo del vaccino, tempi e quantità. VACCINI E RICHIAMI Oggi vengono inoclulate due dosi, per il futuro dipende dalla fornitura di febbraio. IL VACCINO FUNZIONA? Efficacia al 95%, molto elevata con alti livelli di sicurezza. Teniamo sotto controllo i vaccinati: arrossamento, dolore al braccio, febbre, affaticamento. COME FUZIONA? Non presenta il virus vivo, ma un Rna (portatore di proteina) per stimolare il sistema immunitario che produce anticorpi anticovid. REAZIONE NEL VACCINATO Nei primi 15 giorni la prima risposta, con la seconda dose si alza la produzione di anticorpi che rimane per molto tempo per ora indefinito. Al momento per 6-12 mesi dovrebbe essere sufficiente fare due dosi. MUTAZIONI DEL VIRUS Abbiamo individuato 3 soggetti con la variante inglese e altre mutazioni mai riscontrate in Italia. Ci sono due varianti in molti Paesi del mondo: l’inglese e la sudafricana stanno preoccupando.
SCUOLA ZAIA: “Ci sono genitori che ci diffidano di fare i tamponi ai figli”.
FRANCESCA RUSSO: Prevista la modifica del protocollo di identificazione e gestione dei casi nelle classi. Nel 30% di classi abbiamo avuto un caso secondario. Adesso per evitare la diffusione dei secondari il nuovo protocollo: dalla seconda elementare, con un soggetto positivo in classe (alunni o insegnanti) la stessa viene chiusa. I bambini fanno il tampone dopo 10 giorni, a fine quarantena. Se i genitori non vogliono fare il tampone il medico valuta se siano sempre stati asintomatici e se possano rientrare in classe. Dopo la quarantena i bambini possono tornare in classe.
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