L’attività didattica in presenza apre uno scenario alquanto inquietante per il personale della scuola. Già nella prima giornata di riapertura sono numerose le segnalazioni di criticità e richieste di chiarimenti pervenute al Sindacato dalle
scuole della provincia.
“Come FLC – dice Alessia Cerentin segretaria generale FLC CGIL Belluno (foto) – siamo preoccupati per quanto sta accadendo in queste ore di diffusione della pandemia, il Decreto Ministeriale del 7 gennaio non fornisce indicazioni chiare né certezza delle procedure, scaricando di fatto la responsabilità della gestione scolastica su tutte le Lavoratrici e i Lavoratori della scuola assegnando in particolare ai docenti un ruolo che va ben oltre la didattica”. Gli insegnanti, assieme ai Dirigenti e a tutto il personale della scuola, si trovano in una situazione alquanto complessa: hanno in primis l’onere di gestire le norme igienico sanitarie, dettate dall’emergenza da SARS–COV2, per garantire la vita di comunità ed il difficile connubio tra lezioni in poresenza e DAD; contemporaneamente devono gestire la preoccupazione per la propria salute operando in un ambiente con alta probabilità di contaminazione e con una carenza di organico che si prospetta via via in aumento. ” È evidente -continua la Segretaria Cerentin – che in questa cornice il loro ruolo professionale della trasmissione del Sapere e della didattica diventa estremamente complicato e il DL assieme alle nuove e continue Norme in mutazione lo privano del reale significato e valore, sottoponendo i Collegi Docenti a fare delle scelte che sono prioritariamente organizzative emergenziali a scapito della loro principale funzione didattico educativa”. La FLC è al fianco del personale scolastico che in questo difficile momento sta gestendo con il massimo dell’impegno, oltre le proprie competenze professionali, uno dei settori della società che necessita del sostegno dell’intero Paese.
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