BELLUNO Sono attualmente ricoverati in reparti Covid dell’Ospedale San Martino di Belluno 12 pazienti covid positivi. Il cinquantenne ricoverato il 10 agosto in Terapia Intensiva si è negativizzato dopo 37 giorni di positività ma, in considerazione del quadro clinico ancora severo, rimane ricoverato in rianimazione. Inoltre, nella serata di ieri è stata trasferita in Terapia Intensiva una donna di 37 anni alla 26esima settimana di gravidanza. Entrambi i pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati. In Pneumologia e Malattie infettive sono attualmente ricoverati 11 pazienti di cui 9 non vaccinati. Queste le età: ricoverati in Pneumologia : 23, 52, 66, 82 anni. Ricoverati in Malattie Infettive: 48, 53, 60, 61, 90, 94, 99 anni. «Stiamo giocando con il fuoco», commenta il Direttore Generale Maria Grazia Carraro, «nelle ultime ore abbiamo registrato ricoveri di persone anche giovani, non vaccinate, con condizioni cliniche preoccupanti. Stiamo saturando i posti letto dedicati nella fase 1. Con ulteriori ricoveri dovremmo attivare altre aree covid negli ospedali rimodulando necessariamente le disponibilità per le attività e i servizi “non covid”. Questa mattina sono stata in Comelico, dove era in corso una seduta vaccinale organizzata dai Medici di Famiglia con il supporto degli immancabili Alpini. Il Comelico è un’area dove ancora una percentuale importante di popolazione non ha aderito alla campagna vaccinale. Parlando col personale presente e con i volontari, che ben conoscono il sentire delle persone del territorio, è emerso che un’importante fetta di popolazione è indecisa o disorientata dalle fake news rimbalzate in questo periodo. Invito queste persone a guarda i numeri, al di là delle notizie, che fotografano la realtà. I numeri di questo territorio dicono che se non vaccinati anche persone molto giovani possono sviluppare forme gravi di infezione tali da necessitare il ricovero, fenomeno non presente lo scorso anno. Valutate questi dati e, se avete dubbi, consultate il vostro medico di famiglia. Per le donne in gravidanza stiamo strutturando un percorso per fare in modo che ogni donna possa avere risposte ai propri dubbi da un ginecologo dedicato», conclude il Direttore Carraro
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