VENEZIA La conferenza stampa di Luca Zaia, presidente Regione Veneto.
I NUMERI DELLA PANDEMIA ANOMALI COME OGNI LUNEDI INIZIO SETTIMANA
TAMPONI MOLECOLARI 4838936 TAMPONI RAPIDI 4141383 TAMPONI IERI 10786 POSITIVI IERI +497 INCIDENZA 4,61% POSITIVI DA INIZIO EPIDEMIA 401947 POSITIVI ATTUALI 26522 RICOVERATI 1759 (-7) IN AREA NON CRITICA 1495 (-8) IN TERAPIA INTENSIVA 264 (+1) IN TERAPIA INTENSIVA NON COVID 274 DECESSI 11111 (+7 nelle ultime 243 ore) DIMESSI 19665 Gli attuali ingressi in terapia intensiva sono vecchi ricoveri delle vacanze pasquali
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Dal 26 giorno delle riaperture il vero tema è quello delle scuole e dei trasporti. Abbiamo 2700 mezzi schierati per un’apertura al 50% in Dad e 50% in presenza. Abbiamo aggiunto 500 mezzi dei privati e oltre 200 assunzioni di controllori. Portando la didattica al 100% da lunedì e mantenendo gli autobus pieni al 50%, come minimo occorre raddoppiare la dotazione dei bus ma sul mercato non ci sono i mezzi. Che il Governo prenda in mano la situazione. Da lunedì 26 dovrebbero arrivare 50mila dosi Pfizer in più, quindi 170mila. Poi ne arriveranno 181.000 il 29 aprile, 172000 il 6 maggio e altrettanti il 13 maggio.
IL TREND Mi riservo di vedere il bollettino di domani, quello del lunedi non è rappresentativo, il trand da 7-8 giorni è in calo, lo dice anche l’algoritmo con le sue proezioni, tanto in terapia intensiva che area non critica. Oggi 5 persone ricoverate e 1 in terapia intensiva. Attuali ingressi in terapia intensiva sono ancora quelli di vecchi ricoveri. VACCINAZIONE Da lunedi arrivano più Pfizer, oltre ai 120 mila altri 50 mila in più che non è poca cosa. Abbiamo una potenzialità con motori al minimo da 30mila al giorno, con medici e farmacisti possiamo fare un bel lavoro. Over 80 partita chiusa, stiamo lavorando sui più fragil. Vogliamo accelerare e chiudere gli ultra 70enni, molti anche fragili. DAL 26 APRILE AUTOBUS PIENI si apre con massima attenzione, serve il buon senso con la responsabilità individuale, se ci si comporta correttamente è come un lockdown. Con la didattica in presenza al 100% l’autobus sarà pieno a metà, quindi per un principio matematico sarebbe da raddoppiare la dotazione, ma non ci sono i mezzi non solo le risorse, non ci sono sul mercato i mezzi. Non possiamo fare nulla e le soluzioni non sono molte, o si riduce di un po’ la presenza oppure bisogna rendere facoltativa la presenza con sistema misto tipo Puglia che va avanti da mesi. Da lunedi questo sarà il problema e poi c’è il problema dei serpentoni degli autobus, riducendo la capienza aumenta il numero dei bus, che il Governo prenda in meno e subito la situazione. ESCLUDE TRASPORTI AL 100 PER CENTO? Mi sembra improbabile perché si viene meno alle norme contro gli assembramenti. Tre ipotesi: scaglionamento dei turni con grossi limiti in passato no ci siamo riusciti; rendere facoltativa la scelta della presenza o didattica da casa; ridurre la percentuale in presenza non a 100 ma inferiore. Questo è solo un contributo alla problematica. ORDINANZE PER LA SCUOLE? Nessuna ordinanza sarà promulgata, il decreto è chiaro non si può intervenire sulla scuola. COPRIFUOCO Non deve diventare una lotteria, ci dobbiamo incontrare tra governatori per una valutazione collettiva con un responso di natura scientifica, se i presupposti per il copri fuoco ci sono ancora, de lo deve dire chi lo ha inventato. COME RIAPRIRA’ CHI NON HA GLI SPAZI? C’è una discussione all’interno del Governo per essere più equi. Una città storica come Venezia ha plateatici ridotti o addirittura non li ha. Serve una riflessione sul tema con basi scientifiche poiché in presenza del virus. UN MIGLIAIO DI PERSONE A CONEGLIANO I NO VAX SENZA MASCHERINA Evito ogni commento, la protesta è sacrosanta e leggittima, detto questo bisogna farlo nel rispetto delle regole.
LA DOTTORESSA EVELINA TACCONELLI direttrice della sezione Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona.
Il Veneto è in prima fila grazie alla dottoressa Evelina Tacconelli, punto di riferimento in Italia per i monoclonali.
“Ci aspettiamo che trattare con urgenza i pazienti riduca i ricoveri in ospedale. Non andate a letto la sera con il dubbio di aver infettato qualcuno mandandolo in ospedale, la mascherina va usata si pensi al rischio per chi è accanto… se si vuole dormire con serenità. Serve senso etico di comunità”
LA DOTTORESSA EVELINA TACCONELLI direttrice della sezione Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona.
Le stime ottimistiche fatte assieme si sono verificate come discusse. C’è una riduzione di ricoveri ospedalieri, di pazienti che hanno bisogno della terapia intensiva. Interessante il dato della mortalità che comparando i periodi (2017-2019 con 2020-2021) per il mese di febbraio c’è una riduzione. Le mortalità possono avere fluttuazioni, ma non è aumentata come in altri mesi come dicembre e il dato è importante. Tutto il lavoro fatto con farmaci, vaccinazioni, organizzazione, medici, significa che si va verso il miglioramento.
non abbiamo avuto alcun decesso.
ANTICORPI MONOCLONALI In Italia sono stati somministrate 2000 terapie per altrettanti pazienti, di questi 420 sono veneti. Siamo organizzati con le terapie in ciascuna Ulss. Verona delle 420 dosi ne ha fatte 120, abbiamo seguito quindi 120 pazienti equamente distribuiti maschi-femmine, con più di 70 anni con almeno una patologia concomitante e severa. Se prendo 120 pazienti con questa caratteristiche senza anticorpo monoclonali mi aspetto che tra i 30 d i 35 finiscano in ospedale, 5-7 vanno incontro a decesso. Quindi il 27% dei ricoveri nelle grandi categoria di fragili con l’1% di mortalità. Di 120 ne abbiamo ricoverati 14 (la metà dei 35) uno senza ossigeno, nessun decesso. I monoclonali devono essere somministrati il prima possibile, quando il paziente non ha ancora i propri anticorpi, e basta un tampone rapido per far scattare il trattamento. Aifa ci ha contattati e abbiamo saputo di aver vinto a livello nazionale il bando per lo studio dei monoconali. Siamo arrivati primi e ora possiamo farlo in tutto il Veneto STUDIO MANTICO 1260 pazienti inclusi quelli con più di 50 anni con diagnosi entro 4 giorni di infezione da Covid con almeno uno dei sintomi nelle liste riconosciute a livello internazionale, non devono aver bisogno di ossigenoterapia. Trattereni i pazienti con sintomi, anche solo stanchezza, con tampone positivo, avrà diritto ad entrare nello studio. Lavoreremo anche con una rete nazionale e i dati confluiranno tutti a Verona.
UNA QUARTA ONDATA? Credo sia difficile, c’e’ la vaccinazione, il distanziamento sociale i nuovi farmaci. EFFETTO VARIANTI Non c’è alcuna evidenza scientifica che i monoclonali apportino modifiche. Il discorso della varianti è però un discorso aperto, l’impatto sulla mortalità non è ancora chiarito, si sta studiando e investendo a livello Europeo, la regione Veneto è in prima linea rivalutando tutti i dati per cercare di capire analizzando anche i campioni congelati se ci siano correlazioni tra quadro clinico e varianti ma è tutto in definizione. SCUOLA IN PRESENZA AL 100%? decisione che non può essere valutata solo sulla base del rischio Covid, i ragazzi in dad prolungata hanno anche altri effetti collaterali dei quali soffrono, bulimia, anoressia, inoltre la dad non credo sia il modo migliore per creare una conoscenza solida. Se il personale della scuola è nella maggior parte vaccinato, con il sistema delle scuole sentinella, sarei tendenzialmente favorevole al ritorno in presenza. Mi sembra più utile riaprire che non riaprire.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/916307429131844