BELLUNO L’Istituto Zooprofilattico ha inviato ieri un riepilogo aggiornato dei sequenziamenti sulle positività Covid finalizzati all’individuazione di eventuali varianti virali. Su un totale di 66 campioni esaminati relativi all’Ulss Dolomiti sono state individuati 23 campioni con variante virale inglese. Tale evidenza è particolarmente frequente nei campioni inviati dopo la metà di febbraio, con 17 positività per variante inglese su 20. Va peraltro osservato che questi 20 campioni inviati all’Istituto Zooprofilattico erano già stati selezionati sulla base di evidenze preliminari orientative per variante inglese. «Anche il nostro Laboratorio di Microbiologia è impegnato come molti altri in Italia e nel mondo nello studiare le varianti virali del Covid. E’ evidente che questo studio comporta una ricerca mirata, con probabilmente sovrastima del fenomeno, anche se appare chiaro che il nostro territorio come molti altri in Italia è fortemente interessato da questa nuova circolazione virale, stimabile nel 50% dei campioni esaminati», spiega Eliana Modolo, responsabile della Microbiologia di Belluno. «Questo importante rilievo», osserva Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione, «rende probabilmente ragione dei focolai epidemici a veloce sviluppo che stiamo registrando in questi giorni nel nostro territorio e conferma ancor più la necessità di mantenere fortemente attive tutte le misure di contenimento epidemico: evitare aggregazioni non indispensabili, rispettare il distanziamento interpersonale; indossare la mascherina in ogni situazione; lavare o igienizzare frequentemente le mani; autoisolarsi ed eseguire il tampone diagnostico in presenza di sintomatologia respiratoria anche lieve».