BELLUNO La conferma arriva direttamente dalla Ulss1 con un comunicato chiaro :”Come comunicato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezia, si conferma che è stato identificato in ulss Dolomiti un caso di variante B.1.620 (variante camerunense).Sono in corso degli approfondimenti per ricostruire la catena del contagio e verificare la presenza della variante anche tra i contatti stretti”.
La variante ha avuto origine nel Camerun. E’ stata individuata in Lituania e in Francia, Germania, Spagna e Belgio, ha mutazioni comuni a varianti classificate fra quelle da valutare con attenzione. Lo segnala la ricerca condotta da una decina di centri di europei guidati dall’Università lituana di Vilnius e online sul sito medRxiv, che pubblica studi non ancora validati dalla comunità scientifica. Si tratta, osserva la rivista, di nazioni che hanno anche uno scarso o nullo accesso ai vaccini e che sono alle prese con gravi focolai interni. Un mix preoccupante di condizioni che può favorire la diffusione di nuove varianti e che dovrebbe spingere i Paesi ricchi a dare un maggior sostegno alle misure di contenimento in quelli più poveri. Secondo Dudas “sarebbe molto più interessante sequenziare gli ultimi 1.000 casi nella Repubblica Centrafricana rispetto ai prossimi 100.000 casi in Germania”.
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