BELLUNO Parte il progetto “sostegno psicologico” coordinato dalla psicologia ospedaliera dell’ULSS 1 Dolomiti con il contributo dell’AIL per l’attività degli psicologi e del Fondo Welfare Dolomiti provinciale, per la supervisione/formazione dei professionisti da parte di un Centro specializzato in psicologia dell’emergenza e di psicotraumatologia e la copertura dell’attività rivolta con chi è in quarantena nel week-end. Sempre da oggi inizierà l’attività verso degenti e operatori sanitari delle tre unità operative direttamente coinvolte con la cura dei malati CODIV 19. Inoltre,sono stati realizzati dei volantini informativi per affrontare il contagio emotivo nelle diverse fasce d’età: bambini, adulti e anziani/anziani con demenza.
«E’ un contesto nuovo, imprevisto che mai come ora nella storia sta coinvolgendo tutta la collettività rendendo così quasi impossibile rimanere immuni da ansie e paure. Quando il nostro sistema di allerta è tuttavia troppo attivato rischiamo di non agire in modo protettivo. E’ così necessario più che mai che ciascuno nella nostra comunità abbia il suo supporto a partire dai malati e dagli operatori che ora li curano, per continuare con tutta la popolazione almeno con informazioni psicoeducazionali utili a ristabilire un minimo senso di sicurezza. La comunità in qualche modo è a rischio di ammalarsi, ed è la comunità insieme che potrà guarire», spiega la coordinatrice del progetto Francesca De Biasi.