AGORDO
Valcozzena, una località che ospita diverse attività commerciali, si trova in una situazione sempre più problematica a causa della gestione dei parcheggi. Ristoranti, bar, parrucchieri e altre imprese della zona lamentano un calo significativo della clientela, non per mancanza di interesse, ma per un problema molto concreto: i parcheggi. I posti auto situati nei pressi delle attività commerciali vengono occupati sistematicamente fin dal mattino, per poi svuotarsi solo alla sera. Il motivo è chiaro: la vicinanza all’ingresso della sede di Luxottica. Molti dipendenti della multinazionale, non trovando sufficiente spazio nei parcheggi dedicati o scegliendo di non utilizzare il servizio navetta messo a disposizione, preferiscono lasciare l’auto nei posti più vicini, destinati teoricamente alle attività locali. Gli imprenditori della zona si dichiarano “disperati”, sottolineando come questa situazione influisca negativamente sul loro lavoro. I clienti che vorrebbero frequentare le attività si trovano senza parcheggio, costretti a cercare altrove o, peggio, a rinunciare del tutto. “Non possiamo lavorare come vorremmo –
spiega una di loro – e i nostri clienti sono sempre più scoraggiati. Non possiamo nemmeno chiamare il vigile non sono parcheggi pubblici quindi niente sanzioni”. La problematica, pur essendo nota da tempo, non sembra aver trovato una soluzione adeguata. Da un lato, Luxottica offre un servizio navetta che permetterebbe di alleggerire la pressione sui parcheggi, ma molti dipendenti sembrano preferire l’auto privata e i posti più vicini all’azienda. Dall’altro, non sembra esserci un’efficace regolamentazione per garantire la rotazione dei posti a beneficio delle attività commerciali locali. Gli imprenditori chiedono un intervento deciso da parte delle autorità locali e della multinazionale stessa, affinché si trovi un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori di Luxottica e quelle delle piccole attività della zona. Intanto, il malcontento cresce, e con esso il rischio che alcune imprese, già messe a dura prova dalla concorrenza e dalle difficoltà economiche generali, possano non reggere a lungo questa situazione. “Non vogliamo conflitti – conclude un imprenditore – ma è necessario trovare una soluzione condivisa. Altrimenti, a pagare il prezzo più alto saremo noi”.