BORGO VALBELLUNA La FIM-CISL di Belluno Treviso fa il punto dopo l’invito alla gara di vendita preannunciato lunedì scorso dal commissario straordinario Maurizio Castro.
IL COMUNICATO DELLA FIM-CISL
L’invito alla gara di vendita per Wanbao Acc uscito lunedì è un atto dovuto del commissario straordinario Maurizio Castro, ma mette in rilievo alcune criticità. L’oggetto della vendita è rappresentato dall’insieme dei principali asset dello stabilimento di Mel: portafoglio clienti, professionalità delle maestranze, ricerca sul nuovo prodotto. La prima criticità è il tempo, perché la gara evidenzierà interessi vincolanti agli inizi di settembre: solo in quella data sapremo chi sarà realmente interessato allo stabilimento. È evidente che per mantenere intatto il valore dell’azienda bisogna preservare fino a quella data gli asset principali. Bisogna, in altri termini, garantire l’approvvigionamento ai clienti che altrimenti si rivolgeranno altrove, ma anche garantire il reddito ai lavoratori per evitare la fuga di personale qualificato, così come l’affinamento del nuovo compressore per essere pronti alle mutevoli richieste del mercato. Soluzione obbligata, mantenere viva la produzione. La seconda criticità è la finanza. Molti, dopo l’uscita dell’amministrazione cinese, avevano previsto una caduta in picchiata libera della situazione. Il commissario e le maestranze hanno trasformato quella caduta rovinosa in un volo planare durato più di un anno, resta però il fatto che il suolo si avvicina velocemente. Anni di assoluto disinteresse di Wambao per il processo produttivo, l’inesistente potere negoziale verso clienti e fornitori e l’aumento vertiginoso del costo delle materie prime non permettono ad Acc di avere un’autosufficienza economica. Per mantenere viva la produzione c’è la necessità di un intervent finanziario, da qui la richiesta al Governo, quale attuale proprietario, di nuove risorse. Bene si sono inseriti in questa richiesta il governatore Luca Zaia e l’assessore Donazzan, che hanno visto nella legge 69/2021 art.37 comma 5 lo strumento utile per fornire allo stabilimento la liquidità necessaria. La legge prevede per la sua applicazione un decreto attuativo, che secondo quanto appare sul sito dell’Ufficio per il programma di Governo è previsto entro il 21 luglio. L’incontro tecnico fissato per il 22 luglio nela sede di Veneto Lavoro assume quindi grande valenza. In quel tavolo sarà utile anche anticipare una situazione, se possibile, ancora più drammatica. Se entro la fine del mese non arriveranno risposte o se arriveranno in maniera parziale, per fermare o ridurre la produzione servirà l’ausilio della CIGS. Se non intervengono altre disposizioni in materia, la cassa integrazione Covid terminerà entro questo mese, e l’unica possibilità per aziende in amministrazione straordinaria è quella di richiedere la cassa integrazione straordinaria. Purtroppo tale cassa, come ben sanno i lavoratori ACC, ha tempi di autorizzazione molto lunghi. Serve uno strumento per poter anticipare ai lavoratori le somme corrispondenti all’integrazione e garantire la continuità di reddito. La FIM CISL ribadisce comunque la necessità di un confronto con il ministro Giorgetti su quale futuro industriale dare allo stabilimento: quali prodotti, quale segmento di mercato, con quali strumenti di produzione (abbiamo ancora una nuova linea motori parcheggiata dal costruttore). Le scelte non devono essere rinviate al momento in cui sarà presente un attore privato, ma sono criterio per valutare quale attore privato saprà meglio valorizzare le potenzialità dello stabilimento
Mauro Zuglian, Rsu Fim CISL
Alessio Lovisotto, Segretario generale Fim Belluno Treviso
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