di RENATO BONA
Convinto di interpretare il pensiero di altri, ed avendo abitato per decenni nel centro storico di quella che poi è divenuta per tanti “Belluno città splendente”, esprimo gratitudine all’amico Vincenzo Caputo per aver dato alle stampe in proprio, nel marzo scorso, con la tipografia Sommavilla, il libro “Curiosando per la città di Belluno. Frammenti d’arte locale del passato”, con l’intento – come ha precisato nell’introduzione – di mantenere vivo l’interesse da parte della collettività con un breve ma suggestivo itinerario nella parte più antica di Belluno e un fugace sguardo oltre le secolari porte, ai suoi borghi e attorno al ‘Campedel’, soffermandosi su alcuni aspetti dell’arte nelle sue varie espressioni e documentando quelle visibili esternamente agli edifici in piazze e vicoli della città, escludendo volutamente le opere pittoriche che sono meritevoli di un’analisi dedicata. Il brevissimo itinerario che si snoda fra lavori in pietra, statue, bassorilievi ed altorilievi, prende il via nella Piazza del Duomo (della quale in precedente servizio abbiamo riferito a proposito della cattedrale-basilica, del campanile e del battistero di Santa Maria delle Grazie). Decisamente gradevole ammirare il Palazzo dei Rettori (Prefettura), del quindicesimo secolo che propone, nella parte centrale della facciata, i plutei dei parapetti che presentano un’originale e varia decorazione il cui stile – annota Caputo – è tipico dell’arte veneziana del secondo Quattrocento. All’originale facciata furono aggiunti nel diciassettesimo secolo: edicolette, stemmi, ornati vari e busti in nicchie, posti a ricordo di alcuni rettori veneti dei secoli dal XV al XVII, benché la Repubblica veneta non tollerasse l’erezione di busti o altri monumenti commemorativi dei propri magistrati. Sono attualmente sette i soggetti di cui tre marmorei. Nel 1804 – viene ricordato – fu restaurato l’interno del palazzo ampiamente distrutto da un incendio; nel 1873, invece, fu restaurata la facciata che in seguito al terremoto si era in più parti staccata. Dello stesso edificio fa parte la Torretta con orologio, del secolo XVI, che è stata aggiunta (1549) all’angolo, per volere del rettore Domenico Falier, e fu progettata dal fiesolano Valerio da San Vittore. Rimaniamo nella piazza per rammentare la Fontana di san Gioatà, del XV secolo. Antistante il Palazzo dei Rettori, fu edificata nel 1409 poco distante dal luogo ove si trova attualmente e quindi spostata davanti alla Cattedrale nel 1984 dopo il rovinoso terremoto dell’anno precedente che ne rovinò le condutture. Poi fu ricollocata in prossimità del primo sito: era l’anno 1933. C’è, scolpita, una data: 1461, che probabilmente indica la collocazione della statua originale del Santo. Il fuso centrale della fontana è sormontato dalla statua di Gioatà ma si tratta di una copia, opera di Alberto Fiabane, mentre l’originale è conservato nel Museo civico. Ancora in Duomo per dire del Pozzo, già Fontana Gajarda, del XV secolo, antistante l’ingresso laterale della chiesa. Vincenzo Caputo rammenta che già nelle metà del Duecento esisteva un pozzo adattato ad uso fontana e la “Gajarda” deriva dalla trasformazione realizzata nel 1471 dell’antico pozzo che nel 1531 fu modificato nella forma facendone una cisterna. E’ probabile che lo spostamento della fontana risalga al periodo 1815-11866. Per la sua conformazione è impropriamente definita fontana, anche perché non era proprio collegata alla rete idrica. Incisioni e raffigurazioni sulle lastre di pietra che la compongono nel raccontano la storia. Spostandoci di poco e tornando nei pressi della Prefettura, si nota il Palazzo dei Vescovi, ora Auditorium (del XVI-XIX-XX secolo) il cui portale fu più volte rimaneggiato e restaurato nel XVII secolo; danneggiato dai terremoti del 1873 e del 1936 fu oggetto di altrettanti interventi sulla facciata. Interessanti i particolari della porta carraia nel retro dell’edificio, raffigurante motivi floreali scolpiti su pilastrini in pietra. Praticamente di fronte, sorge il Palazzo del Municipio detto anche Palazzo Rosso. Eretto nel XIII secolo fu ricostruito nel 1476; nella ricostruzione del 1838 il feltrino architetto Giuseppe Segusini utilizzò, adattandole, le pietre del vecchio palazzo del Consiglio dei Nobili. Sopra l’entrata, sculture di pietra murate del leggendario basilisco mentre 4 leoni adornano la parte sottostante il terrazzo. Al di là, nella Piazza Castello ecco il Palazzo delle Poste, XX secolo, edificato sul luogo dove sorgeva l’antico Castello i cui resti furono eliminati nel 1896. Fu costruito nel 1936-38 su progetto dell’architetto bellunese Alberto Alpago Novello. Nella facciata, due figure mitologiche: il dio Mercurio, e Iride (Iris), messaggera degli dei. Pochi passi e siamo nella Piazza del Mercato (o delle Erbe, nel medioevo piazza di Foro) con la fontana quattrocentesca eretta nel 1409 con la statua di san Lucano (una copia), di autore ignoto (originale al Museo civico). Nella stessa piazza: Monte di Pietà-Chiesa di santa Maria delle Grazie, del secolo XVI; il palazzo venne completato nel 1531; sulla facciata il simbolo originale del Monte: una Pietà in pietra, un leone veneto scalpellato dai giacobini (1797) e numerosi stemmi in pietra dei rettori veneti. Concludiamo questo mini-giro nel cuore di Belluno con la Loggia dei Ghibellini o di Foro (Palazzo Costantini) secoli XV-XVI nella Piazza, all’angolo con la via Valeriano; la loggia esisteva già nel 1347 e venne ristrutturata nel 1471. Qui la nobile famiglia Costantini vi innalzò, sopra, il proprio palazzo nel 1500 circa e qui ospitò l’imperatore Massimiliano d’Austria nel suo soggiorno nella città che aveva assediato ed ottenuto senza battaglia, durante la Lega di Cambrai (1509-1511). Altri interessanti riferimenti riguardano la balaustra gotica a piano terra, inserita fra tre colonne antiche con capitelli lavorati; uno dei quali riporta lo stemma della Città, l’altro, quello della famiglia Costantini.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Vincenzo Caputo “Curiosando per la città di Belluno”): facciata e decorazioni del Palazzo dei Rettori che ospita in Piazza Duomo la Prefettura di Belluno; la torretta con orologio; la fontana di san Gioatà; la sede del Municipio nota come Palazzo Rosso; due figure mitologiche a Palazzo delle Poste; il Pozzo, già “Fontana Gajarda”; Palazzo dei Vescovi ora Auditorium; fontana di san Lucano in Piazza del Mercato; una Pietà in pietra, simbolo del Monte di pietà nella stessa piazza; particolari della Loggia dei Ghibellini