di RENATO BONA
Villagrande è la meta di questa tappa (una delle ultime…) dell’ipotetico viaggio che abbiamo intrapreso alcune settimane fa con meta Rivamonte Agordino, guidati dallo speciale libro fotografico che il Club Unesco Agordino presieduto da Giuliano Laveder ha realizzato nell’ottobre 2013 con la tipografia Castaldi di Agordo, intitolato: “Una finestra su Riva”. Nell’introduzione viene precisato che “Per accompagnare e rendere la lettura più piacevole si è anche pensato di inserire qualche notizia curiosa, appresa da fonti locali, notizie d’archivio o trasmesse oralmente da tutti quegli informatori che con entusiasmo e generosità si sono prestati a condividere fotografie di famiglia, ricordi, raccontare aneddoti ed esperienze di vita vissuta”. Partiamo, dunque, e proponiamo la riproduzione di un’immagine di gruppo dal titolo: “Villagrande” cui segue la dicitura che precisa: “Ai Fossali-Festa di S. Antonio, fine anni ’20. Il 14 giugno si tenevano i festeggiamenti ‘di chiusura’ della festa di S. Antonio: si suonava, si beveva, si cantava; un’occasione in più per stare in compagnia. Prima fila da sinistra: Giusto Schena dalle Miotte, Pietro Rosson (Pòpo dei Casenóve), Giacomo Gnech (Fèri), Giovanni Rosson (Barba Bèl), Arcangelo Gnech (Bane), Domenico Conedera, Felice Zanin (Cici de la Nani) e Giacomo Mottes (Méto Baga); seconda fila da sinistra: Romolo Botter, Giuseppe Conedera, Fioravante Cont (Picol Batìt), Fiore Mattarel e Tranquillo Gnech (Chilo Nincòl); terza fila da sinistra: ciclista non identificato, Cherubino Pedrech di Digoman, Giovanni Battista Laveder (Tita Rosàlia), Giovanni Sommariva (Pacét), Giovanni Fossen (Danàta), Silvestro Schena, Pietro Gnech (Mincòl), non identificato, Carlo Schena (Càoser); ultima fila dietro, da sinistra: il terzo bambino è Bruno Gnech (del Né), non identificato, il quarto bambino non identificato, Luce, non identificato, Martino Gnech (Tòti). Pietro Giovanni Conedera di Pedandola, non identificato e l’ultimo, seduto sulla staccionata: Antonio Zanin della Spia. La foto successiva è una veduta di Rivamonte dai Campiói per la quale si spiega che: “Nel 1934 la frazione contava 236 abitanti. La valle vicina era detta Còsta del Moscón. Cronaca: negli anni ’50 numerose erano le piante da frutto presenti sul territorio: il censimento del 1951 riporta 866 meli e 802 peri, la frazione col maggior numero di piante era Villagrande, seguita da Zenich e Tos. Un altro gruppo “Alla fontana di Villagrande, anni 50” di cui si legge: da sinistra si intravede Cesarina Xaiz, in piedi Rina Gnech, Paolina Zanin, Speranza Laveder, Margherita Fossen, Davide Gnech, Arcangela Gnech (Nati) ed Emilia Sommariva. Sulla sinistra il lavatoio ormai scomparso. Tocca ora a: “Casa dei Bóra, anni ‘60”: si noti la fontana (non più esistente) sul cui bordo è seduto Giacomo Conedera (Méto Bóra). Ed ecco una coppia: Angela Semplici con il marito Giovanni Taio (Chip) nella foto sotto il titolo: “Carrera: anni ‘70”. Presenza femminile in minoranza nella successiva immagine scattata al Bar Nin Baga alla fine degli anni ’50. Da sinistra: Luciano Conedera, Giovanni Pasquali e Felice Del Din. Pasquali era conosciuto da tutti come “maestro Sarét”. Il suo primo incarico di insegnante fu a Farra d’Alpago nel 1935; poi si spostò a Gosaldo, infine prese servizio alla scuola dei Tos “dove seguì sino al diploma tanti bambini che ancor oggi lo ricordano. La sua passione per la scuola lo portava a dare lezioni serali e ad aiutare nella preparazione degli esami di ammissione alla media molti studenti. Nel 1974 andò in pensione, ma ogni tanto la sua passione lo portava ancora a far visita alle nuove classi, ammaliando le nuove generazioni con le sue doti di narratore dei classici della letteratura”. “Provvista di legna per l’inverno” è il titolo scelto per lo scatto della coppia al femminile, da sinistra: Speranza Laveder e Antonietta Schena, a Villagrande, anni ’50. Il nonno coi baffoni è Giacomo Gnech (Grillo), nato il 1873! Segue la foto dedicata a Villagrande 1930, con dicitura: Battista Conedera (Bòra) in posa con la sorella Lucia (Thiéta) per immortalare la costruzione del suo primo mobile. Tocca ora allo scatto davanti al negozio di frutta e verdura del Chip, anni ’60. Seduta sul marciapiede Graziella Faoro. Cronaca: a Villagrande erano presenti altri esercizi: e negli anni ’30 viene riportato nei documenti d’archivio che il negozio di Amalia Fossali vendeva farine, risi, crusche, saponi, olii, conserve, formaggi, candele, cioccolato, confetture, terraglie, grassi, vini e liquori per asportazione; c’era solo l’imbarazzo della scelta! Tocca ora a “Gioco delle bocce, inizi ‘900” e quindi ci avviano alla conclusione di questa tappa con “Casa della Catalina prima della demolizione e la vecchia fontana sulla piazza del Nai, anni ‘90” cui fa seguito “Pietro Gnech (Gal) sul suo triciclo, metà degli anni ’40. Cronaca: la popolazione di Rivamonte nel 1935 era di 1.899 persone, con 37 nuovi nati. Tocca al gruppo col titolo “Villagrande fine anni ‘50” che ci mostra, dietro da sinistra: Maria Luisa Gnech, Luigia Gnech (Gigetta), Margherita Fossen (Ita), Antonia Schena (Nòthi) e Luciano Gnech; davanti da sinistra: Gabriella Gnech, Annamaria Gnech e Annalisa Conedera. Chiudiamo con uno scatto del 1958 che ci propone, da sinistra: Maria Mottes, Vittoria Lavarini, Carolina Botter, Gino (marito di Giovanna Rosson), Antonia Fossen, Giovanna Rosso, Efisio Fossen, Luigia Fadigà (Gisa), Stefania Mottes e moglie di Efisio, Amabile Rosson.