di RENATO BONA
Siamo all’itinerario numero 5 dei dieci pregevolmente illustrati nel libro edito nel 1997 dalla milanese Charta “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno” a cura di Paolo Conte con testi di Simonetta Chiovaro, proposto dall’Amministrazione provinciale all’epoca presieduta da Oscar De Bona con responsabile del referato ai Beni culturali la prof. Nicoletta Comar (entrambi ne curarono la presentazione) e foto del bellunese Mauro De Santi (oltre che di: Stefano Renier, Venezia; Cristiano Velo e Lucio Dalla Giustina di Feltre, Luciano Solero di Sappada, Ministero della difesa). E’ quello che si snoda da Cesiomaggiore ai Monti del Sole e contempla soste a Pez per villa Tauro; Tussùi per villa Zugni e villa Bellati, Cesiomaggiore per villa Corà e villa Muffoni, Serravella per villa Avogadro degli Azzoni, Marsiai per villa Da Corte, Maràs di Sospirolo per villa Sandi- Zasso, per “un affascinante percorso panoramico seguendo la parte orientale della ‘Pedemontana’ e giungendo fino alle pendici dei Monti del Sole che coronano il territorio del comune di Sospirolo, da sempre meta di villeggiatura”. L’autrice ricorda che nel comune di Cesiomaggiore, che si estende su una superficie di appena 82 chilometri quadrati, ma con un paesaggio prima pianeggiante, poi collinare ed infine montano: dai 270 metri di altitudine di Busche, sulla riva destra del Piave, ai circa 500 metri del capoluogo, fino alla cima del ‘Sass de Mura’ (2550) in fondo alla valle di Canzòi “sono localizzate ben diciotto ville”. Bellissima anche la posizione di Sospirolo, proprio allo sbocco della stretta valle del Mis in quella del Cordevole. Nella zona sorsero numerose ville fatte costruire da diplomatici, industriali, nobili, intellettuali (ai primi del novecento a Susin il musicista Ermanno Wolf Ferrari compose ‘I quattro Rusteghi’), che apprezzavano il luogo proprio per l’ambiente così aspro e selvaggio ma anche maestoso: fra le altre vanno ricordate villa Buzzatti a Gron, villa Agosti a Belvedere di Gron, villa Agosti a San Zenòn. La più maestosa rimane villa Sandi a Maràs di Sospirolo “della quale si propone la visita sia all’edificio che al grande giardino”. VILLA TAURO, XVII secolo: “presenta una fronte urbana ed una rurale, con le due facciate che sono peraltro quasi identiche, collegate dal motivo del timpano passante con copertura lignea sovrapposta e sporgente. Una lunga ala più bassa, disposta quasi ad angolo retto accanto alla costruzione padronale delimita un ampio cortile interno, aperto, cintato sui rimanenti lati da un alto muro di sassi. La bassa ala rustica è in parte costituita da un porticato di 5 arcate sorrette da colonnine e capitelli in pietra di pregiata fattura. L’itinerario prosegue con un’importante deviazione dalla comunale per la località Tussùi dove in ambiente arricchito da un paesaggio incontaminato troviamo la secentesca villa Zugni e, poco sopra la Bellati “prezioso esempio di dimora padronale del Cinquecento”. VILLA ZUGNI, XVII secolo: particolarmente importante dal punto di vista ambientale perché “magnificamente inserita nella campagna sullo sfondo imponente delle montagne. La facciata dell’edificio, piuttosto semplice, è caratterizzata dalle due trifore sovrapposte; quella del primo piano ha piccoli balconi singoli poco sporgenti, quella del secondo è legata da un poggiolo molto sporgente. Dietro la villa sorge la chiesa dedicata a san Bartolomeo, in unico vano ottagonale. VILLA BELLATI: La sua importanza è legata alla grande ricchezza di decorazioni ad affreschi conservatesi negli interni e recentemente riportati in luce grazie ad un accurato restauro. Nel salone del primo piano è stato ritrovato un ciclo di soggetto romano molto affine per contenuti e stile a quello di villa Tonello ad Arten. Ai piedi dell’abitato di Cesiomaggiore, imboccando la strada che sale sulla destra si entra nell’antico borgo dove, sulla sinistra, di fronte alla chiesa del paese è stata edificata VILLA CORÀ, XVII secolo: il piccolo edificio si segnala per “l’estrema cura nella definizione delle proporzioni e dei particolari architettonici. Il motivo centrale è modulato in modo da amplificarsi dal basso verso l’alto: dal portone d’ingresso, molto sobrio, si passa alla finestra con poggiolo del primo piano prorompendo poi nella trifora del piano superiore sormontata dal timpano e fiancheggiata dai due grandi camini alla veneziana”. Dopo la chiesa, salendo per 200 metri, si estende la grande VILLA MUFFONI, XVIII secolo: costruita trasformando strutture preesistenti tra le quali l’antica torre medievale, venne parzialmente distrutta da un incendio del 1945; ricostruita e ristrutturata mostra l’eterogeneità delle varie epoche d’intervento. Poche centinaia di metri più in la, verso Santa Giustina ecco a Serravella di Cesiomaggiore l’ampio complesso di edifici antichi già residenza di campagna dei conti AVOGADRO DEGLI AZZONI ora proprietà della Comunità montana Feltrina e sede del Museo etnografico della Provincia di Belluno. Ci spostiamo a Marsiai per ammirare, su una piccola collina, VILLA DA CORTE, recentemente restaurata: “costituisce un altro importante esempio di edificio tardo-quattrocentesco che ingloba al suo interno, perfettamente conservata, l’antica torre medievale”. Dopo una visita al borgo di Fumach di San Gregorio nelle Alpi, il libro-guida consiglia di puntare verso San Zenon di Sospirolo dove è possibile godere la vista della maestosa VILLA SANDI-ZASSO, XVIII secolo: “esempio importante di villa settecentesca, probabilmente opera dell’architetto veneziano Domenico Rossi. Nell’intero panorama della provincia di Belluno questa villa “è quella che meglio esprime il desiderio di grandiosità che la nobile famiglia a cui apparteneva voleva raggiungere e manifestare grazie alla scelta, innanzitutto di un sito molto particolare: l’edificio è infatti costruito in posizione alta e dominante sulla vallata ed isolato dai centri abitati con fondale naturale che la valorizza, costituito dalla cima del monte Pizzocco.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro”Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”): prospetto nord, sulla piazza di Pez, di villa Tauro; prospetto sud, sulla corte-giardino privata; Villa Zugni; dello stesso edificio, il corpo principale e gli annessi rustici; facciata sud di villa Corà; particolare della trifora del timpano; e particolare del camino; veduta parziale di villa Muffoni; facciata sud di villa Avogadro degli Azzoni; scorcio di villa Da Corte; villa Sandi-Zasso: ingresso, edificio e sfondo delle montagne; facciata principale verso sud; particolare di un ambiente interno.