di DINO BRIDDA
LIVINALLONGO Una splendida mattinata di sole ha benedetto oggi la cerimonia “Nel segno della memoria” indetta dalla Sezione Alpini di Belluno per ricordare i caduti sepolti al sacrario di Pian di Salesei quale prologo alle celebrazioni del Centenario di fondazione della Sezione stessa. In osservanza delle norme anti Covid all’appello hanno risposto parecchie Sezioni A.N.A. del Triveneto, molti Gruppi della Sezione di Belluno e alcune rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma. Tra le autorità presenti il vice prefetto Antonio Russo; il vice presidente della Provincia Massimo Bortoluzzi; i sindaci di Livinallongo Leandro Grones, di Rocca Pietore Andrea De Bernardin e di Alleghe Danilo De Toni; il comandante del 7° Alpini colonnello Stefano Fregona; il responsabile di “Onor Caduti” al Monte Grappa maggiore Marco Arancio. I vari momenti della cerimonia, condotta da Siro De Biasio, sono stati sottolineati dal coro “S. Giacomo” di Pieve di Livinallongo e dalla Banda da Fodom. Dopo aver reso gli onori ai caduti, con la deposizione di una corona, hanno preso la parola il capogruppo ANA di Livinallongo Luca Deltedesco, il presidente sezionale A.N.A. Lino De Pra, il sindaco di Livinallongo Leandro Grones e il colonnello Fregona. Tutti hanno sottolineato l’importanza della cerimonia, non solo per sottolineare il ricordo di chi è “andato avanti” cent’anni fa su quei monti, ma anche per fare memoria di quanto accaduto al fine di trarne l’opportuno insegnamento sulla strada della pace e della concordia. Molto emozionante l’intervento del rappresentante dell’associazione “Eugubini nel mondo” che ha ricordato come a Gubbio, gemellato con Livinallongo, è fortemente sentito il legame con Pian di Salesei dove i soldati eugubini diedero vita alla “Corsa dei Ceri” il 15 maggio 1917 a ridosso del fronte. A conclusione degli interventi il presidente nazionale dell’A.N.A. Sebastiano Favero, con una vibrante allocuzione, ha affermato: «Gli alpini non dimenticano, ricordano e fanno memoria, ma chiedono anche alla società civile e a chi ha responsabilità della cosa pubblica che tutto ciò venga messo a disposizione dei giovani perché sappiano quale è la loro storia e possano intraprendere un percorso di vita lastricato di onore, rispetto e spirito di servizio verso tutti coloro i quali hanno bisogno di aiuto, chiunque sia». Concetti sottolineati anche dal celebrante don Sandro Capraro, assistente spirituale della Sezione A.N.A. di Belluno, che, richiamandosi alle letture della messa, ha invitato tutti a “dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» rispettando le regole, assumendosi le proprie responsabilità e donandosi all’altro in spirito di fratellanza e di superamento di ogni egoismo.
Cerimonia alpini a Pian di Salesei, Bortoluzzi: «Penne nere fondamentali per il territorio. A due anni da Vaia rinnoviamo il grazie»
«Gli alpini sono una presenza silenziosa e operosa, fondamentale per il nostro territorio». È quanto ha affermato il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, che questa mattina ha partecipato alle cerimonie in onore dei caduti della Prima guerra mondiale, a Pian di Salesei (Livinallongo del Col di Lana). Insieme a Bortoluzzi, in rappresentanza della Provincia, anche il consigliere Danilo De Toni. «La presenza della Provincia alle cerimonie di Pian di Salesei è doverosa. Ringraziamo gli alpini per quanto hanno fatto» ha detto il consigliere Bortoluzzi. «Il ricordo dei caduti va di pari passo con il ringraziamento per l’impegno recente e attuale. Le penne nere sono sempre pronte a rimboccarsi le maniche e rispondono “presente” a ogni chiamata. La loro opera è risultata fondamentale; nel Bellunese l’abbiamo visto con il Vajont, all’indomani dell’alluvione del ’66 e nei giorni di Vaia, quando gli alpini sono stati uno dei principali attori nel portare soccorsi. Negli ultimi mesi gli alpini si sono adoperati anche per l’emergenza sanitaria. A loro va il nostro grazie. Come Provincia poi non possiamo dimenticarci il grande lavoro fatto per la gestione dei magazzini di Protezione Civile, che abbiamo affidato all’Ana Belluno un anno fa. I magazzini che erano dismessi sono diventati oggi un importante centro operativo per la gestione delle emergenze».