DAL CONCETTO DELLA CORREZIONE DEGLI ERRORI A QUELLO DELLA PREVENZIONE E PREVISIONE. BOTTACIN A SESSIONE DI LAUREE A PADOVA: “PASSAGGIO EPOCALE, OLTRE CHE OTTIMA OPPORTUNITÀ DI IMPIEGO PER I NUOVI COSTRUTTORI DI UNA CULTURA DELLA SICUREZZA”.
VENEZIA “È un onore per me essere qui ad assistere alle lauree di un corso che, con Padova primo Ateneo in Italia, colma un vuoto esistente e che consentirà ai neolaureati la possibilità di molteplici sbocchi lavorativi”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile del Veneto Gianpaolo Bottacin nel suo saluto introduttivo alla prima sessione di lauree del Corso di Ingegneria della Sicurezza Civile e Industriale attivato dall’Università patavina. “Tra queste opportunità penso ad esempio al campo della difesa del suolo – ha esplicitato l’assessore – ambito in cui spesso si ricorrono le emergenze dovute a una scarsa pianificazione urbanistica, a una sottovalutazione dei rischi o a una poca attenzione posta dalle amministrazioni pubbliche alle opere di mitigazione del rischio. In tale ambito la Regione Veneto sta invece mettendo in atto un piano dal valore di 3 miliardi di euro, con cantieri già programmati per quasi 900 milioni di euro”. “Anche in tema di protezione civile, e alla conseguente sempre maggiore esigenza di figure professionalmente preparate e formate, credo peraltro – ha aggiunto – questo corso universitario possa essere oltremodo utile. Così come all’ambito dei rischi ambientali e industriali, dove la Regione ha già attivato un tavolo insieme all’Università ad esempio per fronteggiare il rischio di incendi da impianti industriali e da trattamento rifiuti. Non va nemmeno poi dimenticato il tavolo istituzionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, anche questo attivato dalla Regione e a cui sarà chiamata anche l’Università”. “Ottime opportunità per gli ingegneri di domani – ha concluso Bottacin – che saranno chiamati a ricoprire il ruolo delicatissimo degli artefici del passaggio dal concetto della correzione degli errori a quello della prevenzione e previsione. Ingegneri che, ne sono certo, saranno il nucleo centrale dei nuovi futuri costruttori della cultura della sicurezza”.