di Renato Bona
Nell’ottobre del 2005 Luigi Rivis, con la preziosa collaborazione di Paolo Conte e Dino Bridda dava alle stampe (tipografia Piave) per conto di Assindustria Belluno (e col patrocinio, contributo e sostegno di vari enti ed aziende) il pregevole volume intitolato: “Belluno 1905-2005: un secolo dell’Istituto Tecnico Industriale “Girolamo Segato”, presentato dall’allora preside, Gerardo Cavaliero; dal sindaco, Ermano De Col; dal presidente della Provincia, Sergio Reolon; da Celeste Bortoluzzi, presidente di Assindustria Belluno; da Carlo Cavalet, presidente del Collegio dei periti industriali laureati di Belluno. Nel capitolo “I protagonisti della Scuola” giusto spazio è riservato ad un po’ di storia “Dal Direttore ai primi Presidi” e viene ricordato dall’autore che “All’atto della fondazione della Regia Scuola industriale, al vertice organizzativo e didattico compariva la figura del Direttore, incarico che fu assolto dal 1905 al 1936 dall’ing, Sartori”. Il suo – specifica Rivis – fu il periodo più lungo di dirigenza, ben 31 anni, mai eguagliato nel corso di questo secolo di vita della scuola. Nato a Bologna il 7 ottobre 1871, Sartori fu, tra l’altro, collaboratore di Guglielmo Marconi, Allo scoppio della Grande Guerra fu mobilitato anche per la direzione del laboratorio di riparazione armi portatili nella Scuola di Belluno da lui diretta. Nel 1926 re Vittorio Emanuele III decretò che gli fosse attribuita la qualifica di direttore titolare stabile dell’Istituto, con delega all’insegnamento di tecnologia, estimo, organizzazione di cantiere e direzione laboratori e officine. Lasciò l’incarico dirigenziale del “Segato” il 21 ottobre 1936, per raggiunti limiti di età e fino al termine dell’anno fu sostituito dal vice preside prof, Stefano Vanzetta in attesa del preside che sarebbe stato l’ing. Aldo Polettini,di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza. Questi prese possesso della presidenza del “Segato” l’1 gennaio 1937 e “resse l’incarico con fermezza e grande impegno e seppe dare notevole impulso all’attività didattica degli insegnanti, che guidò con metodi fermi e persuasivi, tanto è vero che . risulta da alcuni documenti e relazioni dell’anno1937-38 – gli fu riconosciuto che in pochissimi mesi fu in grado di realizzare notevoli trasformazioni dell’Istituto portandolo ad un grado molto superiore”. Per i suoi meriti scientifici e didattici il consiglio di amministrazione “ravvisò l’opportunità di un pubblico riconoscimento e infatti nel 1938 fu nominato cavaliere dell’Ordine Al merito della Corona d’Italia”. E siamo al 1. novembre 1939 quando il Ministero per l’educazione firmò il decreto di nomina a nuovo preside dell’ing. Ubaldo Bracalenti, all’epoca vice preside e insegnante a Fermo, la sua città natale. Solo il 12 dicembre Bracalenti poté raggiungere la sede di Belluno ma le incombenze legate al suo impegno militare non gli consentirono di fermarvisi. Rimase infatti in zona operazioni in Albania fino al giugno 1940. Chiamato per ben due volte a prestigiosi incarichi alla Direzione generale dell’Istruzione tecnica, rifiutò per rimanere a Belluno dove resse la presidenza del “Segato” per ben 28 anni, fino al 1967 quando tagliò il traguardo dei 70 anni di età. Per la sua brillante carriera scolastica e per il valore dimostrato di stimato e capace dirigente fu nominato commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica e ricevette la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, cultura ed arte. Dopo la sua “era” vari fattori – ricorda Rivis in conclusione – contribuirono a far sì che il ‘turn over’ dei presidi prima e dei dirigenti poi diventasse più frequente per ragioni di ordine burocratico, normativo e ordinamentale dell’intero sistema scolastico italiano”. Infatti per poco più di 60 anni si succedettero solo tre dirigenti mentre per i restanti 40 l’albo ne annovera ben 10”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Luigi Rivis): il laboratorio di fisica nei primi anni della scuola; Guglielmo Sartori con gli allievi periti elettrotecnici del 4. anno nel novembre 1942; copertina di un libro del preside Polettini; licenziandi in visita di studio al costruendo ponte sul Piave ad inizio1926; copertina di un libro di Ubaldo Bracalenti; il preside Bracalenti con gli allievi della quinta elettrotecnici ed alcuni insegnanti in occasione di una gita a Monaco di Baviera nel 1963; 1998: la targa che ricorda Bracalenti in una delle sale di Palazzo Crepadona; copertina di un manuale tecnico di Arturo Massenz; la collana dei manuali dello stesso autore; Adriano Barcelloni Corte premia un allievo del corso serale per muratori a fine anno scolastico 1954-55; esterno del collegio salesiano nel 1925, verso l’attuale Piazza Piloni, dove fino al 1956 erano alloggiati allievi dell’Istituto (collezione Laura Zanolli); primi anni 20: licenziandi elettromeccanici alla centrale di Fadalto; e ad un’altra centrale idroelettrica nella stessa epoca; lavori per la costruzione delle saline di Araya, in Venezuela.
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