TAIBON Medaglia al turismo dell’Agordino, perché in vallata nel fine settimana di ferragosto è arrivato di tutto e di più. Bar, ristoranti, eventi, i turisti non sono mancati, inevitabili incolonnamenti e rallentamenti ma ogni medaglia ha il suo rovescio e sarebbe molto peggio se oggi dovessimo raccontare di locali vuoti e feste non riuscite. Certo i disagi non piacciono a nessuno, ma è cosi’ al mare come in montagna, verso le spiagge venete, romagnole, slovene e croate così come sulle cime dolomitiche dall’Agordino alla Val di Fassa, di Fiemme, o in Val Gardena. Forse una miglior organizzazione sulle strade con le nostre forze di Polizia potrebbe contribuire a rendere più snelli i flussi di traffico senza nulla togliere all’impegno di alcuni vigili urbani che abbiamo visto impegnati nei nostri paesi, non in tutti. Sono lontani i tempi in cui ad esempio ad Agordo le casse comunali permettevano ai vigili già in servizio un aiuto concreto con altri agenti di polizia locale a “gettone”. La tangenziale di Agordo ha portato più velocemente i turisti verso il medio Agordino, è ovvio che il “tappo” di Cencenighe oggi fa la differenza ma siamo certi che gli amministratori del paese il problema lo conoscono e non lo stanno sottovalutando e sarebbe bello un giorno poterli ricordare come coloro che hanno contribuito a rendere migliore la situazione se non a risolverla. Floriano Pra aveva le idee chiare quando parlava non di una, ma di tre tangenziali, oltre Cencenighe e oltre Alleghe dove addirittura le soluzioni prospettate erano più di una tra la destra e la sinistra orografica del lago, ma sono rimasti progetti da cassetto che forse nessuno ricorda nemmeno più. E’ stato un fine settimana di impegno continuo per il Soccorso Alpino e non solo, ieri ad esempio ad Agordo si è temuto il peggio per un ventiduenne di Verbania che aveva lasciato l’auto e un vasetto di marmellata al parcheggio di Tamonich, verso sera è ritornato tranquillamente da dove erano iniziate le ricerche. Sarebbe interessante conoscere quanti uomini e donne hanno tolto tempo prezioso al lavoro e alla famiglia per recuperare escursionisti incapaci di affrontare la montagna, con attrezzatura inadeguata, soprattutto incapaci di prevedere pericoli. La loro è una passione che diventa missione ma quando è troppo è davvero troppo e se un giorno qualcuno si decidesse a imporre la tariffa a chiamata sarebbe forse opportuno, crisi di panico di escursionisti improvvisati, slogature di caviglie da scarpe da ginnastica, ferite lievi per cadute accidentali in zone sconsigliate meriterebbero la giusta “sanzione”, anche gli autovelox hanno ridotto incidenti e velocità da autodromo. (mm)
FERRAGOSTO E’ PASSATO… SI PENSI ALLE INFRASTRUTTURE.
DI DAMIANO TORMEN