VENEZIA Conferenza stampa del Presidente del Veneto Luca Zaia dalla sede della Protezione Civile di Marghera.
I NUMERI 2.397.655 TAMPONI, 68.795 POSITIVI (+3264), 40.719 ATTUALMENTE POSTIVI. 17.622 PERSONE IN ISOLAMENTO (-338), 1274 RICOVERATI (+81), 170 PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA (+15), DECESSI 2516, DIMESSI 4982 (+52)
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Diamoci una mano e diamo una mano agli operatori della sanità, rispettiamo le regole ed evitiamo caos ed assembramenti di malati covid, ognuno che ne arriva toglie posti letto ad altri pazienti. Si passa da un’area all’altra con velocità in 15 giorni può cambiare tutto. L’INVITO: non andate in Pronto Soccorso li ci si puo’ infettare, ma mettetivi in autoisolamento quando ci sono sintomi e si chiami il medico di base che per telefono dà le prime indicazioni.
Crescono i ricoveri, 81 persone in più nelle ultime 24 ore e 15 in terapia intensiva. Stamane due video conferenze con il Comitato di emergenza veneto, dobbiamo fare squadra. Nei Covid Center si va alla sospensione totale delle attività, eccetto oncologici e punti nascita. Sospesi i servizi ambulatoriali. La situazione è di allerta, il modello matematico ci dice che a metà novembre si raggiunge il picco. Il modello dice che si arrivi intorno alle 300 terapie intensive all’apice. Abbiamo circa 1000 terapie intensive allestite. L’area GIALLA che non è VERDE è come il semaforo, dura poco e dopo il GIALLO c’è il ROSSO quindi non c’è da essere entusiasti oltre misura, i 21 parametri sono complicati, guardano anche a ricoveri e terapie intensive, quindi la risposta ospedaliera compete a noi istituzioni e operatori della sanità. Ma ci sono anche i cittadini che è una componente importante per passare da gialla ad arancione o rossa ed è rappresentata dal numero di contagi (Rt). La situazione è di allerta critica, non conoscendo l’evoluzione, il modello matematico riporta l’apice a metà novembre, che si arriverà intorno alle 300 terapie intensive occupate su 1000 terapie intensive allestite. Richiamo i veneti al senso di responsabilità. Dobbiamo usare ossessivamente le mascherine ed evitare gli assembramenti. La mia è una preghiera ai veneti che sono sempre stati persone per bene, la stragrande maggioranza porta la mascherina, il richiamo è per i pochi irriducibili che pensano sia un’invenzione, meglio farebbero a visitare le terapie intensive magari pure senza mascherine così provano il brivido. Torneranno i bei tempi degli spritz ma ora bisogna lavorare sodo. Mi rivolgo ai ragazzi soprattutto. Se tutti portassero la mascherina non saremo qui a parlare di aree colorate. Attenzione ai focolai fra parenti, domiciliari, sono tanti, ma evitate anche le cene fra amici e aziendali, anche i sanitari si sono infettati a delle cene tra colleghi. Evitiamo anche gli spostamenti. Faccio un appello ai ragazzi: quando vedete qualcuno senza mascherina pensate che vi sta portando in area rossa. IERI GIORNATA DI PASSIONE SEMBRAVANO NELL’ARANCIONE E POI E’ ARRIVATO IL GIALLO, COSA E’ SUCCESSO? Intanto è vero che ci sono tre rappresentanti ed è giusto che ogni Regione abbia un momento di confronto con i CTS per un contradittorio. Ieri ci sono state situazioni dove da Roma hanno utilizzato dati dal 18 al 25 ottobre e poi ci sono state a ragione delle rimostranze si valutano i dati freschi. Al Veneto è stato chiesto il tempo di presa in carico dei pazienti, abbiamo segnalato più che contestato l’aspetto che non viene contemplato, se il numero dei positivi pesa sulle valutazioni è altrettanto vero che bisogna caricare i positivi non solo sui tamponi molecolari ma anche sui test rapidi, altrimenti i positivi dei rapidi vengono scaricati sui molecolari e abbiamo il palmares nazionale, noi facciamo tanti tamponi è un fatto matematico non epidemilogico. Che il Veneto era in arancione? Era roba da social è girato di tutto una montagna di “puttanate” noi eravamo sicuri dei dati che avevamo, la situazione sanitaria è sotto controllo, facciamo tanto testing e questo incide sull’ Rt se non cerchi i positivi non li trovi. La virtuosità penalizza, ma non è virtuosità è comportarsi bene. Nessun retroscena sulla giornata di ieri e nessun accordo. LE REGIONI POSSONO FARE ORDINANZE RESTRITTIVE E STABILIRE ZONE ROSSE, DOVE C’E’ IL RISCHIO? Si si possono fare azioni restrittive se ci saranno le necessità di micro lockdown come per il Comelico lo faremo. Non siamo sceriffi ma faremo il percorso con i cittadini. CHI CERTIFICA I DATI CHE SONO FONDAMENTALI? I dati regionali li certifica il dipartimento di Protezione ALTO ADIGE DA ZONA ROSSA A ZONA GIALLA Non lo so dire il perché, davanti a scelte così importanti il contradittorio diventa importante, non con il Governatore ma con il dipartimento della Regione, tra esperti. INDISCREZIONI CHE CAMBIA ZONA ANCHE GIA’ OGGI? Noi ci affidiamo a comunicati ufficiali non articoli di stampa, oggi la situazione ospedaliera è in tensione ma sotto controllo. TRACCIAMENTO CONTATTI COME VA CON I VETERINARI CHE DICONO CHE NON POSSONO METTERE LE MANI SUGLI UMANI, PERCHE’ NO I DENTISTI? Si sta ragionando di fare corso veloci per mettere in condizione anche gli Oss di fare tamponi. Noi il tavolo con i veterinari lo apriamo e non mi risulta che tutti abbiamo sollevato problemi. Coinvolgeremo farmacisti e dentisti. . Abbiamo medici in pensione che ci hanno chiamati dicendoci che sono a disposizione per andare a fare tamponi. Se il problema è la formazione non si preoccupino, ci pensiamo noi. A marzo con i veterinari c’era lo stesso problema con i respiratori veterinari. FORMAZIONE PROFESSIONALE CHE HA COMPETENZA REGIONALE PUO’ FARE QUALCHE COSA? E’ un tema che stiamo affrontando, dipende dal DPCM, speriamo di trovare una soluzione. AMBULANTI DEL FINE SETTIMANA? I mercati sono aperti, sono chiusi i centri commerciali.TRASPORTI AL 50% COME VENGONO STABILITI? Devono essere dimensionati affinche’ il pendolare non sia in difficoltà al momento non ci sono problemi, tornando a regime (scuole ad esempio e smart working) il problema sarà notevole. SINDACATO VIGILI DEL FUOCO DICONO CHE DEVONO PAGARSI IL TAMPONE Dipende dal Ministero dell’interno non certo da noi. Non possiamo garantire tamponi per delle Forze a scapito di altri, ma non possiamo decidere noi. E’ importante il lavoro dei vigili del fuoco, ma anche della commessa del supermercato, tutti sono in ansia. Hanno ragione di porre la questione ma il loro interlocutore è il ministero.
ASSESSORE BOTTACIN
ALGORITMO Confermo il confronto con le curve di oggi e quelle della scorsa primavera. Sostanzialmente il discorso è simile, le curve sono più basse rispetto a marzo. Il rapporto con i degenti in area non critica è cambiato ce ne sono di più rispetto alle terapie intensive. Siamo quindi concentrati sui posti letto delle terapie non intensive. Durante il lock down abbiamo constatato una diminuzione delle terapie intensive non covid, ma perche’ la gente non si muoveva e non c’erano incidenti stradali e non lavoravano e non c’erano incidenti sul lavoro per questo dobbiamo avere un margine di posti piuttosto largo OSPEDALI Durante la fase primaverile abbiamo fatto un piano di sanità pubblica che prevedeva la destinazione di alcuni posti letto a pazienti covid e abbiamo individuato gli ospedali covid (10-11), in base alla fasce di criticità (5) vengono attivati posti letto in più. Come ultimissa ratio abbiamo fatto la valutazione di ospitare persone non covid riattivando i posti letto oggi chiusi in 5 ex ospedali come strutture non ospedaliere ma utilizzabili per i posti letto. Uno è stato utilizzato dopo l’incendio che ha distrutto una RSA di Verona. Abbiamo anche pensato di andare a vedere se ci sono altre strutture, ad esempio stiamo ripulendo un’ala dell’ospedale di Noale ma non per pazienti covid.
ASSESSORE LANZARIN
Piano attivazione ospedali covid, attivati progressivamente da Villafranca, sono 11 i covid hospital dove saranno mantenuti ove possibile il punto nascita con percorsi separati, cosi per dialisi, oncologia e psichiatria. Contemporaneamente gradualmente sospendiamo l’attività specialistica non urgente con rinvio a 30-60 giorni per recuperare personale nei reparti che gradualmente vengono assistiti. L’attività chirurgica programmata viene sospesa o interrotta con riprogrammazione. Oggi siamo già in una fase avanzata con alcune Ulss che sono già alla fase di chiusura di alcune attività perché la pressione è già molto forte.
IN CHE FASCIA SIAMO DEL PIANO SANITARIO? Giallo che precede arancione e rosso. Cioe’ da 150 a 200 terapia intensiva e da 900 a 2500 posti in area non critica. PROSPETTIVE? Dipende dall’andamento dei ricoveri, misuriamo quotidianamente, nessuna previsione. Un salto di fascia entro la metà del mese (periodo del picco) è possibile visto che il Presidente ha parlato di un picco tra 250 e 300 terapie intensive. Le terapie intensive ci sono, arriviamo a 1000 che si aprono in maniera graduale. Siamo pronti. CASE DI RIPOSO Non ho l’ultimo report, vediamo per domani. Ci sono focolai in crescita questo è vero, c’e’ il problema forte del personale che manca e che si è infettato all’interno delle strutture sanitarie. Approvato in commissione salute un documento sotoposto alle commissioni e al Governo per trovare soluzioni.
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